Il pollentino Giuseppe Menichelli, 72 anni, è il padre di un 37enne che lavora come vivaista per la regione e da 17 anni è un lavoratore precario. Menichelli ha scritto per sottolineare il problema al presidente del Consiglio Matteo Renzi, ai segretari di Cisl e Cgil, al presidente Gian Mario Spacca, agli assessori e consiglieri.
«Voglio mettere in evidenza il “trattamento riservato” agli operai precari che lavorano nei vivai della Regione Marche. Sono 25 operai “vivaisti”, alcuni in una situazione di assoluta precarietà da oltre 26 anni e 4 vivaisti forestali. Per esigenze di bilancio erano stati praticati “tagli” diminuendo gradualmente le giornate lavorative disponibili annualmente per i precari, passando dalle 150 del 2013 alle 130 per il corrente anno 2014. Questo trattamento per i precari è come le spire del boa: “lento strangolamento” economico e morale degli stessi con la totale indifferenza della Giunta regionale e il silenzio/assenso dei Sindacati regionali.
Per quanto concerne i vivai forestali, sono stati rivendicati per gli stessi significativi investimenti per realizzare strutture protette e nuove aree di coltivazione. Mi chiedo se non sia paradossale che, con la forza lavoro in “passivo”, non si consideri il rischio di vanificare gli importanti investimenti, di danneggiare l’attività produttiva, nonché di favorire lo stato di abbandono dei vivai per carente manutenzione. I vivai forestali sono un prezioso patrimonio naturalistico che va difeso e valorizzato con la priorità che gli deriva dal grave dissesto idrogeologico delle Marche!
Sia chiaro, non ho la pretesa di rappresentare i 25 precari né le associazioni ambientaliste: sono soltanto un cittadino delle Marche di 72 anni – padre di un lavoratore di anni 37, “vivaista” precario da oltre 17 anni senza alcuna prospettiva per il futuro e per il quale non chiedo alcun privilegio. Anche se non sono il “diretto interessato”. Credo di avere il diritto/dovere di segnalare e chiedere la stabilizzazione, sia pur graduale, dei lavoratori sulla base della graduatoria.
E’ una situazione di carattere morale ed economica vergognosamente incancrenita e insostenibile (Cud 2014: 10.894,33 euro lordi) nei confronti di quanti non hanno “voce” e “diritti acquisiti” da difendere. Ci tengo a sottolineare inoltre che tale “precarietà” non è dovuta a carenza di lavoro. E’ solo questione di buona volontà politica perché si trovino le necessarie risorse.
Per quanto sopra – scrive infine rivolgendosi ancora al presidente del Consiglio e ai sindacati – confido nella vostra doverosa responsabilità mirata a salvare e difendere seriamente questo nostro ambiente perché di vitale importanza per noi e per i nostri figli. Solo se ciò dovesse accadere, la politica potrebbe “gridare” a pieno titolo di “lavorare per il bene comune».
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e noi del settore teatrale precari da sempre….
chiedo per sola curiosita…nel lavoro pubblico si dovrebbe accedere dopo concorso pubblico? , queste assunzioni sono anomale o sbaglio ? si é fatto un concorso ?
Le risorse non le trovano ma i 45 € a cranio da regalare agli immigrati, quelli si!
Secondo il mio opinabile parere, il sig. Menichelli trentasettenne non è un precario della regione, ma uno sfruttato dalla regione. Io credo che se non entriamo nell’ordine delle idee, che per amministrare il paese sono più che sufficienti solo due soggetti amministrativi, cioè lo stato e i comuni, non risolveremo mai alcun problema tra i tanti che abbiamo. Le regioni, province, comunità montane ed altre decine di di enti inutili, son le fabbriche di quel carrozzone pubblico e parassitario che assorbe tutte le risorse che abbiamo,per mantenere i loro stipendi e privilegi da nababbi e non esitano a sfruttare e non riconoscere categorie poco protette ma utili al pubblico. Io credo che sarebbe ora di eliminare tutti gli enti intermedi tra stato e comuni e il sig. menichelli dovrebbe essere assunto dal comune di appartenenza del territorio in cui lavora e con uno stipendio proporzionato alla quantità e qualità del lavoro che svolge.
Con tutto il rispetto per la problematica sollevata che condivido in pieno, ma a 37 anni( ed ora ne ho 44 ) le scrivevo io le lettere per conto di mio padre quando c’era da risolvere le questioni, non viceversa..!
due sono le cose da dire:
1-ad Ancona non importa di queste situazioni e lo vediamo dallo smembramento dell’ospedale provinciale. sembra più una ripicca che una ottimizzazione delle spese (aprono altri ospedali!)
2-ma il sindacalista (quello vero) di turno dov’è finito?
Quello che dice il Sig.Pieroni, a parte che non c’entra niente con l’articolo sopra, è palesemente falso.
Gli immigrati prendono €2,5 al giorno e una tessera telefonica all’arrivo tanto per far sapere
a casa che non sono sul fondo dell’adriatico. Ci sono decine di siti che denunciano la la falsa
notizia messa in giro da qualche testata e partito xenofobi…..basterebbe verificare prima di fomentare odio.
A meno che non fosse quello l’intento……
http://www.butac.it/euro-agli-immigrati
http://www.bufale.net/home/bufala-soldi-regalati-agli-extracomunitari-bufale-net
http://www.giornalettismo.com/archives/1130637/scandalo-agli-immigrati-1400
http://www.giornalettismo.com/archives/1165109/lultima-bufala-sui-soldi-regalati-agli-immigrati
http://bufaleedintorni.wordpress.com/2014/03/26/bufala-trenta-euro-al-giorno-ai-profughi-e-niente-agli-italiani
Leggendo la lettera del Sig. Menichelli ,mi sono augurata che egli possa avere una risposta, concreta, da quelle persone che ne sono i destinatari ( ossia i sindacati, i consiglieri della Regione, la Giunta, il presidente Spacca).
Ho anche fatto amare considerazioni circa il fatto che la Regione tenti spavaldamente di regolarizzare , invece che operai specializzati tenuti sulla graticola da anni, stuoli di dirigenti che percepiscono o dovranno percepire stipendi che costano alla collettività tra i 90 e i 100 mila euro l’uno, all’anno.
Mi riferisco ai 13 dirigenti precari d’oro presso la Giunta regionale ( per i quali è stato confezionato comunque un concorso su misura) e ad un imprecisato numero di dirigenti amministrativi che , sempre la Regione- per mezzo della ASUR – sta tentando di piazzare ai piani alti della sanità marchigiana ( mentre si lesina sul personale sanitario e si smantellano reparti, in silenzio, alla chetichella, senza avere neanche il coraggio di dirlo).
@Roger Varachegue. Con l’articolo non c’entra ok, in effetti IVA compresa e le 2.50 euro al dì un immigrato costa allo stato quasi 40€. Dato che dall’inizio del 2014 sulle nostra Italia ne sono arrivati circa 26.000 la spesa ammonta ad 1 milione di euro giornalieri(euro più euro meno, lasciando stare le ricariche) solo per farli soggiornare. Cure mediche, trasporti, sicurezza e costi di primo intervento a parte si intende! ED IO PAGO!!!
@Black List. Lo stato paga quella cifra a strutture italiane in cui lavorano italiani che mantengono famiglie italiane. Di quella cifra solo una esigua parte va all’assistito. Dunque tornando al punto che io criticavo…..lei ritiene corretto dare ad intendere che un richiedente asilo si intaschi €1350 al mese e fare la bella vita(45×30 visto che chiunque farebbe questo ragionamento) come ha fatto il Sig.Pieroni?
“Lo stato paga quella cifra a strutture italiane in cui lavorano italiani che mantengono famiglie italiane”. Volete per caso autogestirvi anche l’accoglienza ed il soggiorno…!? Togliere gli ultimi posti di lavoro ai cittadini Italiani? E su ditelo…oramai vi hanno dato tutto, è rimasto solo questo..!
Visto il livello del ragionamento vado a fa a cappellate co li passeri…….
Io dico solo una cosa ma come fa la Regione a rinnovare contratti per 17 anni? Se una azienda avesse fatto una cosa simile l’ispettorato del lavoro gli avrebbe fatto una multa con tanti zero e poi l’obbligo di assunzione e il versamento di tutti i contributi arretrati. L’ispettorato del lavoro non fa i controlli o controlla solo le piccole aziende in crisi per farle chiudere?
Sig Tranzocchi, concordo molto con il suo post, ma io non penso che le regioni, province, comunità montane ed altre decine di enti inutili, siano da eliminare, io penso che basterebbe solo (e ti pare facile) che i capoccioni ai loro vertici (dirigenti) si riducessero lo stipendio che tutti sappiamo vanno da 90, 100 120 o piu mila euro all’anno.
In fondo in quegli enti ci lavorano tante persone e se chiudono sarebbe un problema (anche perché verrebbero riciclati in altre strutture quindi gira gira sono semrpe loro). Poi che ci sono sprechi, soldi mal gestiti, o altre forme di parassitismo penso siamo tutti d’accordo, ma chiuderli per me non è la soluzione. Basterebbe solo livellare i costi dei capi in vertice ( ma questo vale per tutti i settori, anche nella sanità ecc ecc). Non è moralmente accettabile uno stipendio da 100-150 mila euro all’anno (range molto variabile)….non è accettabile. Tutto si cambia, bisogna cambiare anche questo schifo.
Ma si rende conto con uno stipendio di una dirigente quanti dipendenti ci si potrebbero sistemare? Io non sono dipendente pubblico, anzi a volte critico anche questa categoria lavorativa che dopo i politici sono le persone più privilegiate in assoluto, Ma su questo caso specifico, penso che il sig. vivaista ha ragione, e che possa essere sistemato per bene solo se qualcuno (quelli di cui sopra) rinunciasse ai loro stipendi a molti zeri
Poi…se in Italia… approviamo con urgenza (come ieri) come se fosse la cosa piu importante del mondo, di dare il doppio nome al figlio..beh allora i veri problemi dell’Italia non li affronteremo mai.
I nostri signori che tengono le redini del sistema casomai riducono il nostro di stipendio, la storia passata e recente insegna. LORO neanche hanno preso in considerazione le mozioni sui tagli alle pensioni d’oro o la riduzione dell’indennità parlamentare, respingendole a gran maggioranza. Per non citare gli stipendi dei dipendenti ministeriali, davvero vergognosi ed in continuo ricalcolo. Figuriamoci tutta la classe dirigente italiana, sarà mica scema a darsi la zappa sopra i piedi…Con uno scenario simile, gli sprechi già citati, evasioni fiscali, non mi stupisco mica che i lavoratori, quelli con intenzioni serie che hanno voglia di dar vita alla ripresa di questo Paese, non abbiano la possibilità né economica né più la forza per farlo, dato che oggi ci stanno togliendo la speranza di avere un futuro decente in Italia.