Guglielmo Epifani all’Asilo Ricci per il dibattito organizzato da Area Riformista
di Claudio Ricci
“La crisi ha creato due Italie. Una non ne ha avvertito minimamente gli effetti, traendone anzi giovamento mentre l’altra ha perso tutto, o quasi”. Non usa mezzi termini Guglielmo Epifani, presidente della commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo della Camera nel suo intervento all’Asilo Ricci di Macerata in occasione del dibattito, “Le Marche – Crescita e Sviluppo per un Paese più giusto”, organizzato da Area Riformista associazione nata all’interno del Pd e coordinato dalla deputata Irene Manzi. Parte dalle cause Epifani, e da sindacalista di razza non è abituato a fare sconti: ” Siamo un paese grande con grandi problemi. Primo fra tutti il debito pubblico. Di chi è la colpa? Non la attribuiamo ad altri: la responsabiltà è solo nostra ed è iniziata con l’entrata nell’Euro quando non abbiamo presagito le conseguenze che l’ngresso con una moneta debole avrebbe avuto nell’immediato futuro. In sostanza non cresciamo da 14 anni ma il problema è che non ci siamo adattati (come invece ha saputo fare la Germania) rimanendo con abitudini e cicli produttivi di un tempo. Ciò significa un sistema di tassazione obsoleto che ha gravato e continua a gravare sulle imprese, pochi investimenti da parte dello Stato sulla spesa pubblica e tutta una serie di fattori che hanno determinato danni strutturali, di cui oggi sentiamo gli effetti”.
Ma secondo Epifani le cause non risiedono solo in patria e così il presidente sposta l’occhio di bue sull’Europa. ” Il problema è che lo stare insieme in una stessa moneta va preconfezionato, armonizzato. Non si può mettere insieme la Germania, con un sistema produttivo in grado di un’eccedenza di 100 miliardi di euro e la Grecia capace di surplus che si aggirano solo intorno a qualche miliardo. Tutto questo unito a una serie di fattori come un’eccezionale deflazione, che in periodi di crisi è la peggiore delle condizioni, determina una situazione più che difficile dalla quale occorre uscire immediatamente”. L’intervento dell’ex segretario della Cgil si concentra così sulle soluzioni da adottare nel minor tempo possibile. A partire dalla discussione sul Job Act che tanto sta scaldando gli animi in casa Pd ,mettendo a repentaglio la grande coalizione con il centrodestra proprio in questi ultimi giorni. “Va disboscata tutta la miriade di contratti di lavoro (oggi ne esistono circa 46 o 47 tipi) ma nel testo del Job’s act la delega non è precisa, l’estensione dei voucher ad esempio è troppo indiscriminata. Buona d’altro canto l’idea del contratto a tutela crescente nel tempo. Ma dopo i tre anni di inserimento che succede? Una formula sul reintegro lavorativo va assolutamente mantenuta dato che in Europa è adottata da tutti. In questo si inserisce anche la sacralità dell’articolo 18, una forma dissuasiva necessaria per evitare lo sfruttamento e consentire un processo di garanzia dei diritti dei lavoratori che sia completo. Vanno rilanciati i consumi interni, favoriti gli investimenti pubblici attraverso uno sblocco immediato del patto di stabilità e favorire gli investimenti privati soprattutto da parte di imprenditori stranieri”.
Un passaggio poi alla situazione economica della nostra regione: “La classe imprenditoriale marchigiana ( il riferimento alla situazione patrimoniale Indesit è chiaro) deve assumersi le proprie responsabilità e in accordo con l’intervento regionale pensare al bene aziendale e non solo all’interesse personale”. Un pomeriggio di confronto e approfondimento iniziato alle 18 quando il presidente della commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo della Camera è stato accolto nell’atrio dell’ostello dalla deputata Irene Manzi, coordinatrice dell’incontro e da uno stuolo di iscritti al partito. Nel comitato di benvenuto anche l’assessore alle Attività Produttive regionale Sara Giannini e il sindaco Romano Carancini, il segretario del Pd provinciale Teresa Lambertucci e quello della sezione cittadina Paolo Micozzi. Tra le relazioni che hanno preceduto l’intervento di Epifani anche quella di Matteo Petracci, membro della Cna provinciale che ha dato il la ai lavori snocciolando le preoccupanti cifre del mercato del lavoro regionale e il contributo di Camilla Cagnoni, giovane maceratese, rappresentante nazionale dell’ Esecutivo della Rete degli studenti Medi portatrice nel suo puntuale intervento delle istanze del mondo della scuola. Saluti finali alla platea che ha applaudito, incoraggiata dalla pragmatica positivista di Epifani e via sulla strada per Porto Recanati dove il parlamentare ha aperto questa sera la festa dell’Unità ai giardini dell’ex scuola Gigli.
(foto di Lucrezia Benfatto)
L’intervento dell’assessore regionale Sara Giannini
Il segretario comunale del Pd Paolo Micozzi
Guglielmo Epifani tra Paolo Micozzi e Irene Manzi
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ma con che coraggio costui viene ancora a pontificare sulle ceneri di un paese distrutto grazie anche al suo silenzio, da cgil prima, da ministro letta dopo?
le mezze verità su debito pubblico, euro, signoraggio bce, strozzinaggio fmi non ci servono.
Ho l’impressione che Epifani non abbia parlato ad una “grossa assemblea”. Le solite prediche ai soliti….
Questi si che ne capiscono di lavoro, managerialità, meritocrazia, logiche imprenditoriali e via discOrrendoooo…
il debito pubblico è generato artificiosamente emettendo moneta a debito.
il pareggio di bilancio è impossibile.
perchè epifani, ex segretario del PD, non dice questa semplice verità?
il resto sono balle.
stiamo affondando e questo impostore viene qui ad accusare i nostri imprenditori.
Non sarebbe il caso che il PD si interessasse di più alla sanità maceratese e che prendesse una posizione chiara nei confronti di chi sta svendendo il nostro ospedale riducendolo ad un poliambulatorio.bisogna sbattere i pugni sul tavolo e mettersi contro chi sta facendo questo scempio ! Oppure tacere ma questo significa essere d’accordo e assumersene le responsabilità nei confronti degli elettori ……Le vecchie Cariatidi che in una maniera o nell’altra hanno portato l’ Italia allo sfascio lasciatele a casa ! A casa loro però non a Roma dove seguitano a sfruttare il popolo che deve lavorare anche per loro.
Mi sto chiedendo quanto è costata la trasferta del Presidente della commissione attività produttive , ecc.ecc. sarà sicuramente venuto con auto blu autista e accompagnatori ! Per dire cosa: gli imprenditori mettano da parte gli interessi personali ! Vi rendete conto ? Come dire : deputati e senatori rinuncino ai loro appannaggi !!!
Se la cantano e se la suonano da soli….
gli imprenditori gli interessi di chi dovrebbero fare??? quelli che stanno nel sociale si chiamano operatori….sto ritardato non sa neanche l italiano!!!
scusate, non avevo letto che costui è pure deputato e anche presidente di una commissione parlamentare.
quindi rincaro la dose:
si vergogni a venire qua per accusare le ultime imprese italiane che sopravvivono e per parlare in maniera NON VERA del debito pubblico.