Torna il divieto di balneazione
Montali: “Parametri di nuovo
non conformi”

PORTO RECANATI - Il sindaco ha emesso un'ordinanza: "Dopo recenti controlli effettuati il 23 agosto dall'Arpam a distanza di sole ventiquattro ore dal precedente prelievo del 22 agosto, risultati sorprendenti dal confine sud del capannone Nervi allo stabilimento balneare Wanda incluso. L'intero fascicolo è stato trasmesso all'Autorità Giudiziaria per verificare eventuali comportamenti dolosi"

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la scorsa settimana il mare presentava una fascia marrone

Mare ancora a rischio a Porto Recanati nel tratto di costa interessato dallo sversamento di liquami dal fosso della Fiumarella (leggi l’articolo). La balneabilità concessa dal sindaco Sabrina Montali, in seguito ad un apparente miglioramento dello stato biologico delle acque è stata infatti nuovamente vietata, a non più di 24 ore dagli ultimi prelievi che avevano dato parametri più rassicuranti (leggi l’articolo). Il primo cittadino definisce i risultati dei controlli “Sorprendenti” vista la loro instabilità nel tempo e annuncia che si rivolgerà all’Autorità giudiziaria.
In un comunicato la Montali spiega: «A seguito di più recenti controlli effettuati in data 23 agosto dall’Arpam sulle acque di mare, a distanza di sole ventiquattro ore dal precedente prelievo del 22 agosto, i cui esiti assicuravano la conformità dei campionamenti è sorprendentemente risultato che i parametri non sono conformi nella zona che va dal confine sud del capannone Nervi allo stabilimento balneare Wanda incluso.

sabrina_montali_evidenzaContrariamente a quanto affermato da più parti, l’Amministrazione comunale ha adottato i provvedimenti necessari per assicurare la tutela della salute pubblica emanando il divieto di balneazione e seguendo momento per momento l’evoluzione della situazione.
In assenza di eventi atmosferici particolarmente aggressivi e di interventi sulla rete che possano averne pregiudicato la funzionalità rispetto agli anni precedenti il Sindaco, a seguito di questo nuovo episodio ha prontamente ordinato il divieto di balneazione nella zona interessata , considerando, com’è ovvio, la tutela della salute pubblica interesse prioritario.
Tuttavia l’eccezionalità della situazione e l’incomprensibile discontinuità degli esiti delle verifiche eseguite dell’Arpam hanno indotto l’Amministrazione Comunale a trasmettere l’intero fascicolo all’Autorità Giudiziaria competente al fine di verificare eventuali comportamenti dolosi e le relative responsabilità»

 



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