di Sara Santacchi
L’emergenza in periodo di crisi riguarda anche e soprattutto la casa, ovvero riuscire a pagare l’affitto e a riscuotere. Un’arma a doppio taglio a causa della quale non ci sono vincitori né vinti e a farne le spese sono tanto i proprietari dell’abitazione, quanto, soprattutto, gli inquilini. Proprio a sostegno delle politiche abitative l’amministrazione comunale si è, quindi, fatta promotrice di iniziative che si sviluppano su tre diversi fronti e sono volte a favorire l’incontro tra chi ha immobili da locare e cittadini in cerca di un’abitazione. D’altronde, solo nell’ultimo anno sono salite a oltre 588 le richieste di sfratto a causa dell’impossibilità degli inquilini di far fronte ai propri impegni ragion per cui i proprietari, avendo difficoltà nel riscuotere l’affitto, preferiscono tenere i propri appartamenti vuoti. Il primo intervento riguarda la revisione dell’accordo territoriale sui canoni di locazione che risaliva al 2007. “Nel tempo la situazione è cambiata – ha detto l’assessore alle politiche sociali Narciso Ricotta – si è registrata la crescita di un trend fortemente negativo in seguito al quale domanda e offerta non riescono ad incontrarsi. Ma la legge 431/98 stabilisce che si possano stipulare anche accordi territoriali che prevedano agevolazioni fiscali per i proprietari a fronte di un canone di locazione agevolato. Il Comune ha così sensibilizzato le associazioni dei proprietari e degli inquilini ad aggiornare il vecchio accordo territoriale in modo da venire incontro alle nuove esigenze”. L’accordo divide la città in zone e gli immobili per fasce (con canoni minimi e massimi) stabilendo, rispetto a quello precedente, una diminuzione degli affitti minimi del 20 per cento e un aumento su quelli massimi del 10%. “L’intenzione è di dare la possibilità agli inquilini – ha proseguito Ricotta – di ottenere un canone agevolato e ai proprietari di affittare l’immobile usufruendo di agevolazioni fiscali che integrino un introito minore. Così – ha concluso l’assessore – diminuiscono i contenziosi, si stipulano contratti regolari e garantiti”. Non è tutto. L’altra azione riguarda il parziale rimborso dei canoni di locazione. “Per quanto riguarda il 2013 sono stati destinati 206 mila euro a 375 famiglie per il sostegno ai canoni di locazione. L’importo massimo concesso a ciascuna famiglia ammonta a 696 euro”. Per agevolare soprattutto i cittadini più giovani, in ultimo, è stato creato un fondo di garanzia tramite “l’Agenzia per la casa”. “Il momento storico, infatti – ha detto l’assessore Ricotta – vede una difficoltà sempre più concreta da parte dei giovani che faticano ad avere contratti e che non possono, comunque più contattare su quelli a tempo indeterminato. Questo fondo, quindi, vuole risultare una sorta di tutela e garanzia del pagamento dei canoni”. Presenti alla conferenza stampa anche i rappresentanti delle associazioni di categoria Ape Confedilizia, Appc (Associazione dei Piccoli Proprietari Case), Asppi (Associazione Sindacale Piccoli Proprietari Immobiliari) Sicet-Cisl (Sicet:Sindacato Inquilini Casa E Territorio) Sunia-Cgil (Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari), Uppi (Unione Piccoli Proprietari Immobiliari), Uniat-Uil (Unione Nazionale Inquilini Ambiente E Territorio) (sb).
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Cosa significa tra comune associazioni e famiglie… perché non dare agevolazioni alle famiglie bisognose le associazioni cosa ci entrano, per prendere voti? DOMANDA!
Giusto ma manca ancora un passo: si deve disincentivare la possibilità di lasciare gli stabili vuoti. Le case sono fatte per essere abitate, non si possono considerare dei semplici investimenti. E’ scandaloso vedere famiglie sfrattate e appartamenti vuoti da decenni. Si deve creare una collaborazione che permetta ai proprietari di guadagnare il giusto e di essere tutelati ma allo stesso tempo bisogna considerare la casa un diritto inalienabile dell’essere umano, il diritto a vivere in un luogo. Lo sfratto è una delle cose più barbare perpretrate dall’uomo. A Milano stanno sfrattando persone con il posto di lavoro fisso, che però guadagnao troppo poco per pagare i canoni e mantenere le proprie famiglie. I proprietari degli appartamenti spesso sono grandi gruppi assicurativi, banche, italiane e non che considerano solo la parte lucrativa della vicenda e utilizzano gli immobili come qualsiasi altro bene. Invece la casa non è un bene normale, è il fulcro della società, della cività, della crescita umana, della famiglia e tutto il resto. La casa deve essere un diritto per tutti.