il direttore dei TdC Alfredo Di Lupidio, il direttore artistico di Futura Gino Troli e Zygmunt Bauman
Folla da rockstar per Zygmunt Bauman. Il sociologo della modernità liquida, ieri sera, ha entusiasmato la piazza di Civitanova Alta e attirato una partecipazione straordinaria di spettatori, come solo un grande evento musicale o di intrattenimento è in grado di fare. Centinaia di persone, già prima dell’inizio della lectio, hanno affollato il centro del borgo storico, in attesa di incontrare lo studioso quasi 90enne, un mito per tutti coloro che si sono formati sui suoi libri. E proprio come una star al suo arrivo, i “fan” hanno approfittato per stringergli la mano, fare foto o chiedere un autografo. Lui si è acceso la pipa prima dell’inizio e poi con voce chiara, per oltre due ore, ha incantato la platea parlando di futuro, e spiegando perché possiamo cambiarlo e prevederlo. Il sociologo ha affrontato il tema della paura del diverso e ha commentato come le società che si sono chiuse al mix di razze costituiscano un sistema autoreferenziale, non cogliendo opportunità.
Dopo Bauman, risate amare in piazza con il giornalista Gian Antonio Stella, che ha calcato il palco come un umorista, discutendo del nostro sistema burocrate. Stella ha analizzato da un punto di vista storico la nascita della burocrazia, l’ha confrontata con quella di altri Paesi, ha illustrato quanto costa e soprattutto ha puntato il dito su quei casi al limite dell’assurdo più adatti alla narrativa umoristica che non alla realtà: dalla denuncia alla nuora per truffa, perché gli agnolotti non erano fatti in casa, fino al pagamento di importi pari a 0,01 centesimi, ma rateizzabili.
Tra pensiero e risate, Futura si avvia alla conclusione dopo 10 giorni intensi, oltre 120 ospiti e 80 eventi (LEGGI IL PROGRAMMA DI QUESTA SERA).
Domani 3 agosto, ultimo giorno di Festival. Nel pomeriggio proseguono gli incontri a Civitanova Alta: dalle 17.30 al Chiostro di Sant’Agostino, Valentina Conti presenta “Futura di Marca”, segni persone e idee per il futuro delle Marche. La rassegna narra le storie di giovani di talento che si stanno facendo strada con creatività e con l’innovazione nel proprio settore disciplinare, riscuotendo successo e affermazione. Le microstorie raccontano il percorso di Michael Rocchetti, Filippo Zenobi, Emanuele Troli, Giorgio e Giuliana e della loro vita in vespa, Laila Fernandez, Giovanni Melappioni, Maria Antonietta e i ragazzi di Marche Spot. Alle 18, al cortile dell’ex Liceo, ci sono Marco Malvandi e Dino Leporini, gli autori del libro “Capra e Cavoli. L’eterna lotta tra gli algoritmi e il caos”, che dialogano col pubblico. Stessa ora anche per l’ultimo appuntamento dei laboratori di fisica e chimica per tutte le età; giocare e imparare con semplici oggetti quotidiani che si trasformano in strumenti di laboratorio in grado di spiegare complesse leggi scientifiche. Alle 19, un doppio incontro: al chiostro di Sant’Agostino, Silvia Ballestra illustra il suo ultimo libro “Amiche mie”, ospite anche Aldo Bonomi, scrittore e saggista, curatore della rubrica “Microcosmi” per il Sole 24 ore, col suo saggio “Il capitalismo in-finito indagine sui territori della crisi”. Stesso orario, ma al chiostro di San Francesco, Francesco Pettorossi incontra sul tema del food e del gusto italiano Alessandro Marzo Magno, giornalista. Futura poi scende in Piazza XX Settembre per l’arrivederci all’edizione 2015 con il grande concerto della Bandabardò, che porta a Civitanova l’Improbabile tour, dal nome del loro ultimo album.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
L’incontro con Bauman può essere paragonato, quanto a riscontro di pubblico, a quello con Augè della scorsa edizione di Futura Festival. Ma altri eventi hanno registrato troppe sedie vuote, non solo per ragioni atmosferiche. Anche l’incontro con Virzì e la Ramazzotti, seppur più popolare, non ha avuto il successo sperato, per non parlare della serata con Ritzer ecc. Lacune di un’organizzazione, manifestate dalle rinnovate defezioni di studiosi, da incontri con troppi ospiti rispetto al poco tempo a disposizione, dall’esclusione completa di Civitanova Porto, che saranno approfondite a festival concluso. Qui preme sottolineare un passaggio dell’intervento del giornalista del Corriere Gian Antonio Stella, ovviamente ignaro delle questioni politiche civitanovesi. Ad un certo punto egli ha citato Gaetano Azzariti, firmatario delle leggi razziali e presidente del tribunale della razza durante il fascismo. Ebbene nel dopoguerra lo stesso Azzariti fu segretario e consigliere del ministro della giustizia, il comunista Togliatti e in seguito fu presidente della Corte Costituzionale, nella cui sede è collocato un busto a sua memoria. La Giunta di Civitanova come noto sta combattendo una tribolata battaglia per togliere l’intitolazione di una via ad Almirante, che aderì al manifesto della razza. Si potrebbe chiedere al Sindaco Corvatta che si dichiara comunista e al vicesindaco Silenzi che comunista lo è stato per decenni (ma nei metodi lo è ancora): sbagliò il comunista Togliatti – con il fascismo ancora caldo – a collaborare con un protagonista delle leggi razziali o sbaglia la Giunta di Civitanova a togliere 70 anni dopo una via cittadina ad Almirante?