di Laura Boccanera
“Se dobbiamo inserire la dicitura ‘già via Almirante’ chiederò che venga fatto anche per tutte le altre strade di Civitanova che hanno cambiato denominazione”. Non si placa la polemica sulla toponomastica, anzi, ora più che mai la questione diventa rovente e arriva quasi al braccio di ferro fra sindaco e Prefettura che nei giorni scorsi ha inviato una lettera in Comune per spiegare come la dicitura della vecchia nomenclatura sia necessaria. Ma per ora da Palazzo Sforza si cerca lo stratagemma per evitare che i nomi di due personaggi così diversi finiscano (forse anche contro il volere dei due illustri defunti) vicini vicini nello spazio della targa. E se discutere su di un nome può sembrare un esercizio politico frivolo per un’amministrazione comunale, la realtà è che su via Almirante si discute ormai da oltre un anno e ora che si sembrava vicini all’arrivo ci si mette la Prefettura.
“Non sono d’accordo a mettere vicino al nome di Mandela quello di Almirante – ha detto il sindaco Corvatta – per cui se questo sarà il volere della Prefettura chiederò di sostituire tutti i nomi delle vie della città. Via del Casone ad esempio prima si chiamava via del Molino, quindi dovremmo scrivere via Del Casone già via del Molino? Perchè questo non vale per le altre intitolazioni?”. Resta quindi da capire che fine farà quella strada che non è più via Almirante (la targa è stata “sequestrata” dai nipotini di Almirante che hanno rivendicato il furto ( leggi l’articolo) e non è ancora nemmeno via Mandela, un piccolo non luogo della politica, senza nome né indirizzo.
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Finalmente il sindaco affronta un problema alla sua altezza.
Chi l’avrebbe mai detto che il trio corvatta, silenzi e mariotti portassero tanto benessere a Civitanova che l’unico problema fosse quello di un doppio nome su un pezzo di ferro.
Visti i risultati ottenuti da questa amministrazione Renzi dovrebbe lasciare al triumvirato la guida dell’Italia.
Non perde un’occasione per tacere.
Un velo pietoso sulle balordaggini sopra espresse. Qualcuno mi sa dire a quale partito, associazione, o movimento politico fanno riferimento l’INUTILE, il BEFFARDO GIULLARE e il REVISIONISTA?
A dire la verità, nelle vecchie carte si trova scritto “Via del molino o del casone”: ha toppato pure nello scegliere l’esempio.
Il Sindaco ha poco da fare il sarcastico .La verità che lui ,il presidente della commissione toponomastica e chi amministrativamente li ha assistiti hanno rimediato una figuraccia planetaria.
Oggi, disgraziatamente, cambiare il nome ad una via ha un impatto drammatico sulla vita delle persone. Oggi cambiare nome ad una via significa renderla invisibile. Nessun navigatore, Google Map, Navigator, Nokia, Garmin, Open ST ecc. ecc. avrà i nomi di queste vie prima di 2 anni ( se va bene ) e intanto i corrieri non consegneranno e bestemmieranno, avremo scuole con documentazione ufficiale che riporta una via “inesistente” un poveraccio che dovesse cercare in emergenza una farmacia non saprebbe dove andare e tutto questo PER QUALE MOTIVO? Lo ripeto per quale strampalato, ideologico e stupido motivo !!??
Sindaco l’unica Via che avresti dovuto seriamente considerare era la VIA DI FUGA ! o anche quella che comunemente chiamamiamo … ” ….E vatte via !!!
Rimane il vecchio vezzo di una Sinistra incolore di avere bisogno di fiori all’occhiello: Mandela, il capo bombarolo di attentati terroristici che noi condanniamo da sempre, in quanto vigliacchi e crudeli, e una politica di colore nero, inutile in Italia, spedita in Europa per farci dire “vedete come sono aperti i compagni italiani” che valorizzano tutto ciò che è “nero” (di pelle).
“Errare humanum est, perseverare hautem diabolicum”, così i latini. Corvatta oltre a non conoscere la legge, aspetto grave per un sindaco, non ha nemmeno afferrato il contenuto della lettera del Prefetto. L’autorità di governo non ha espresso sull’intitolazione della via un parere personale, ma ha riferito quanto previsto dalla normativa. Ricorrendo ad esempi strampalati – via del Casone e via del Molino non richiamano personaggi ma luoghi – il sindaco dimostra di essere fuori “strada”. Il Prefetto cita la legge, la quale prescrive che se si vuole intitolare una via ad una personalità, questa deve essere scomparsa da almeno 10 anni, altrimenti nella targa deve comparire anche la precedente dicitura. Spero le sia chiaro, dott. Corvatta, non ci vuole una laurea per capirlo. Quindi l’errore è stato compiuto quando si è intestata la via, ignorando il contenuto della legge, a Mandela, scomparso da poco tempo. Ora le cose da fare, aldilà delle battute sul Prefetto – ma questa amministrazione ci ha abituati agli sgarbi istituzionali – sono soltanto due: o intitolare quella via ad una personalità scomparsa da più di 10 anni o riportare nella targa il nome di Almirante. Comunque vada l’amministrazione comunale rimedierà una figuraccia.
Per una questione di “par condicio” farei così :
1) Lascerei stare Via Almirante così com’è almeno ritroviamo le scuole e le farmacie.
2) Intitolereri a Mandela una qualsiasi altra via di una qualsiasi altra “nuova lottizzazione” ( non ditemi che vi mancano le lottizzazioni….. se proprio vi mancano c’è sempre il favoloso parcheggio Lungomare Nord ( fangoso ma favoloso ).
3) Non tralascerei di intolare al Sindaco Corvatta la Via “E. Vanne… !!” ( Così che abbia l’ego soddisfatto )
Avete rotto,con tutti i problemi che ha civitanova pensate a via almirante….siete ridicoli ,ma la pacchia finirà’
Ahooo non ne fa una giusta..
Allora caro Sindaco, invece di tante sterili polemiche con la Prefettura, perchè non ha il coraggio di prendere una volta per tutte una decisione seria ed autonoma. Forse ci sono altri “compagni” di partito che glielo sconsigliano? Adesso basta con questa storia di Almirante le pare! Io penso che di questo passo, fa prima a ritornare il fascismo in Italia che togliere la targa di Almirante a Civitanova Marche!
Il Prof. Biondi dimostra nei suoi commenti di essere un uomo colto, ma qualche errore lo compie anche lui. Scrivere, ad esempio, la congiunzione latina “autem” con l’h è un errore da sottolineare. Inutile starsi a lambiccare la mente sulla denominazione della via. A mio avviso alla vigilia di Futura è tutta una manovra dell’assessore alla cultura Silenzi per lanciare il festival, di cui nessuno parla. Differentemente da Popsophia, festival cacciato da Civitanova, che ieri ha aperto i battenti a Pesaro con 2.000 spettatori. Nella scorsa edizione Futura ebbe tra i suoi ospiti, ricordate, l’antropologo francese Marc Augè, il teorizzatore dei “non-lieux”. Una via senza nome, anche se nel suo percorso insistono alcuni istituti scolastici e una farmacia, può essere considerata un “nonluogo”: Perciò l’assessore alla cultura (e al turismo) avrà considerato potesse far tornare il ricordo di Futura 2013 e lanciare la nuova edizione del festival. Elaborazioni queste che i comuni cittadini non possono produrre, ma che hanno una loro validità. Civitanova potrebbe in questo modo diventare un vero e proprio terreno di ricerca per Marc Augè e il “nonluogo” di una via senza nome finire nei suoi saggi. Un modo decisamente interessante di promuovere turisticamente Civitanova nel mondo, che la fervida mente dell’assessore Silenzi potrebbe aver escogitato e su cui i civitanovesi dovrebbero riflettere bene, invece di perdersi in sterili polemiche.
Caro Giorgio Rapanelli,
come ho scritto più volte senza ricevere alcun commento, evidentemente troppo complicato da esprimere sia per i destronzi sia per il sinistrume, sulla faccenda di Via Almirante, ritengo che quella strada, proprio per la presenza delle scuole, dovrebbe essere intitolata a Thomas Sankara, Presidente per quattro anni del Burkina Faso, alla ricerca del riscatto per un intero continente:
«Il debito pubblico nella sua forma attuale, controllata e dominata dall’imperialismo, è una riconquista dell’Africa sapientemente organizzata, in modo che la sua crescita e il suo sviluppo obbediscano a delle norme che ci sono completamente estranee. In modo che ognuno di noi diventi schiavo finanziario, cioè schiavo assoluto, di coloro i quali hanno avuto l’opportunità, l’intelligenza, la furbizia, di investire da noi con l’obbligo di rimborso.»
(Thomas Sankara all’Organizzazione dell’Unità Africana)
«La nostra rivoluzione è, e deve essere, l’azione collettiva di rivoluzionari per trasformare la realtà e migliorare concretamente la situazione delle masse del nostro Paese. La nostra rivoluzione avrà avuto successo solo se, guardando indietro, attorno e davanti a noi, potremmo dire che la gente è, grazie alla rivoluzione, un po’ più felice perché ha acqua potabile, un’alimentazione sufficiente, accesso ad un sistema sanitario ed educativo, perché vive in alloggi decenti, perché è vestita meglio, perché ha diritto al tempo libero, perché può godere di più libertà, più democrazia, più dignità»
http://it.wikipedia.org/wiki/Thomas_Sankara
https://www.youtube.com/watch?v=ZDyOCw4suXk
https://www.youtube.com/watch?v=IycG-6xw6Ks
Thomas Sankara ha lasciato in eredità alle future generazioni la verve e l’energia della speranza, simbolo di integrità e coscienza storica della inalienabile lotta contro ogni oppressione.
http://www.thomassankara.net/?lang=it
http://www.mosaicodipace.it/mosaico/a/6192.html
Fate veramente pena, dovrebbero fare le barzellette su quei 3 personaggi politici anziché sui carabinieri
Chiederemo a Totti di farci un libro di barzellette x come se comportano sti politici de citanò
Perché il Sindaco Corvatta non intesta quella via al Maestro Alberto Manzi quello della trasmissione Non è mai troppo tardi? Trasmissione che andrebbe riproposta per tanti Asinelli che non conoscono le norme sulla toponomastica.
Sono d’accordo con Domenico. Già aver intestato una via ad Almirante è stata una forzatura, dopo che per settanta anni si è parlato di Resistenza antifascista. Ma pure Mandela è una forzatura. Se proprio si doveva intestare una via ad un Africano il nome di Thomas Sankara non avrebbe avuto controindicazioni. Hanno messo Mandela perché lo hanno esaltato come un “puro”, un “santo”. Era stato un terrorista, messo in galera per questo. E’ stato riempito di soldi la governi occidentali e associazioni antiapartheid, tanto che ha lasciato 50 milioni di dollari, sui quali figli e nipoti già ricchissimi grazie a Mandela si stanno scannando per papparseli. Quello di avere “miti” e “fiori all’occhiello” è un vezzo dei comunisti e degli ex-comunisti. Pigliate la Kyenge: è solo un normale medico, senza onore e disonore (ha fatto qualcosa per la scienza medica?), fatta diventare parlamentare per il colore della pelle, poi ministro inutile di un ministero inutile, e oggi al parlamento europeo a nostre spese.
E’ come se non avessimo nomi illustri da proporre e fossimo perciò costretti ad importarne da fuori, ossia dall’Africa tribale che non ha portato nulla di positivo per la civiltà occidentale. Invece l’Islam ha dato nel medioevo un impulso filosofico, scientifico e artistico notevole alla nostra civiltà occidentale.