Futuro nel cuore attacca Capponi: “Tornaconto personale anche nell’ente Disfida”

TREIA - La lista civica critica la candidatura alla presidenza dell'associazione di un componente della lista del sindaco alle recenti elezioni

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Disfida del bracciale palladi Sara Santacchi

Anche l’elezione del nuovo presidente dell’associazione “Ente Disfida del Bracciale” diventa occasione di discussione a Treia. Non c’è pace per il nuovo sindaco Franco Capponi verso il quale la lista civica “Futuro nel cuore” muove un’accesa critica in merito alla candidatura di un componente della sua lista alla carica di presidente dell’ente «solo per questioni personali e per il proprio tornaconto venendo meno a uno dei principi cardine che figurano anche nel regolamento: “L’associazione è apolitica, aconfessionale e non persegue fini di lucro; essa ha come scopo sociale quello di tutelare il patrimonio storico-culturale , sociale e sportivo connesso al gioco del pallone con il bracciale e la relativa pratica”».
Si legge nella nota di Futuro nel cuore:  “Ancora una volta stiamo perdendo l’occasione di essere liberi da quelle logiche politiche ed elettorali che non ci appartengono, ma che puntualmente ci vengono propinate e che ancora sono “sistema”. Quel grido di partecipazione, trasparenza, democrazia che risuona e fa eco nelle nostre orecchie dalle recentissime elezioni del sindaco di Treia viene soffocato e rimane inascoltato dal “solito sistema”. Ma facciamo un passo indietro. L’associazione “Ente Disfida del Bracciale” viene costituita a Treia il 18 maggio 2002, nella casa comunale. Franco Capponi allora era il sindaco in carica, presidente nominato e componente del consiglio direttivo. L’attività istituzionale affidata all’associazione è l’organizzazione in sé della Disfida del bracciale, ovvero l’evento rappresentativo per antonomasia a Treia, orgoglio dei cittadini treiesi. «In questo periodo  – spiegano i componenti della lista civica – si sono susseguite le riunioni per la nomina del nuovo presidente da scegliere, secondo lo statuto, tra i componenti del consiglio direttivo. Ebbene, ecco che tra novelli soci che partecipano alle assemblee, senza neanche averne maturato il diritto, figurano membri del direttivo che nelle riunioni ufficiali si fanno rappresentare da chi non ne ha titolo (pur atteggiandosi ad agguerriti e fidati scudieri) e “titolati” che improvvisano dimissioni per fare posto a futuri presidenti “già concordati ad arte”. In barba all’atto costitutivo e allo statuto vigenti la regola attuata è sempre quella “non scritta”e sempre la stessa: dopo le elezioni nei ruoli di responsabilità vanno collocati i più fedeli.

Intanto i soci che compongono l’associazione “Ente Disfida del Bracciale” si contano sulle dita di una mano. L’associazione è, infatti, sconosciuta dalla maggior parte della cittadinanza, ma non perché ci sa disinteresse verso la festa o disaffezione.  Può dirlo chiunque abbia avuto l’occasione di incontrare un treiese nel corso dei preparativi e dell’evento. L’associazione, però, nasce ad “uso e consumo”di pochi. Ha natura privatistica, ma è un mezzo della pubblica amministrazione, che se ne serve anche come strumento di consenso. Approfittando di questo, il neoeletto sindaco oggi suggerisce al consiglio direttivo, che ha approvato a maggioranza, un componente della sua lista civica, peraltro diventato socio dell’Ente Disfida del Bracciale solo pochi giorni fa».



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