di Claudio Romanucci
Scontri, scherzi radiofonici, comizi, un furto e polemiche a non finire. Tutto in otto mesi, o poco più. L’indirizzo governativo di porre un riferimento sul vecchio nome al tratto di strada che la giunta Corvatta vuole intitolare a Nelson Mandela non pare sia l’ultima parola sulla pepata questione. La legge parla chiaro: se non sono passati più dieci anni dalla scomparsa della figura di prestigio a cui intitolare vie o piazze, non puo’ mancare sotto la targa la precedente dicitura (leggi l’articolo). Storicamente, pero’, vedere su una lastra di travertino i due nomi può creare un certo imbarazzo.
Ivo Costamagna, presidente del Consiglio comunale, vuole rifletterci ancora su. Di margine ce ne sarebbe, se la lettera della prefettura “che ancora devo leggere – spiega Costamagna – contenesse un indirizzo, un orientamento. Sono stato fin da subito convinto che la questione dovesse essere approcciate in maniera diversa, evitando che s’arrivasse allo scontro frontale tra tifoserie opposte. In Commissione toponomastica il percorso intrapreso per l’intitolazione era quello giusto”. Dopo il rinvio del Consiglio comunale di ieri (leggi l’articolo), con annesso strascico polemico tra il sindaco ed esponenti di minoranza, Costamagna scova sotto l’ultimo sole di giugno quell’oasi che può refrigerare gli animi. Parte con una riflessione sul secolo andato per riagganciarsi al caso, riferendosi proprio al leader dell’Msi Giorgio Almirante.
“C’è l’assoluto bisogno di storicizzare il ‘900, riconoscendo chi aveva torto e chi aveva ragione e chi no, con i relativi meriti e demeriti. Pur con tantissime ombre non posso negare che centinaia di migliaia di giovani potevano finire nel terrorismo nero e che l’averli tenuti nell’ambito della legalità attesta un contributo. Almirante ha tenuto la barca nella “linea di galleggiamento”: affondare sarebbe stato sinonimo di sangue. Nella maggioranza questa riflessione è stata vista male da alcuni o prematura da altri: perché la memoria condivisa bisogna farla in due”.
Nessun revisionismo, Costamagna non lo vuole: “Attenzione, sia chiaro, io non sono per conciliare l’inconciliabile ma per trovare una soluzione, questo sì. La doppia intestazione è una roba che non può stare insieme, non posso accettarla. Quella è via Mandela, fermo restando che via Almirante possa avere spazio, sempre nell’ambito della ricerca di un percorso condiviso. Questa storia non puo’ chiudersi con “una frittata”.
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IVO, SONO CON TE, ALMIRANTE NON PUO’ STARE CON MANDELA. QUESTA LOTTA X LA VIA INTITOLATA AD ALMIRANTE DEVE PUR FINIRE…DAL MOMENTO CHE IL 50% DEGLI ITALIANI SONO DI DESTRA FATELI CONTENTI, DATE QUESTO BENEDETTO NOME AD UNA VIA, QUESTO NON CANCELLA LE NEFANDEZZE CHE HA FATTO, ANCHE I SUOI SOSTENITORI LO SANNO….SIATE SUPERIORI, ANCHE XCHE’ LA SINISTRA NON E’ UN ANIMA CANDIDA.
Hanno scoreggiato in pubblico talmente tanto nel cambiare il nome a questa via che ora si accorgono delle conseguenze di un atto così forte e inutile. A voglia ad aprire le finestre ora.
Già, questi sono i problemi della città.
Beati quelli che non sanno, o fanno finta di non sapere!
La pertinacia con cui si va, ancora una volta e gratuitamente, a insistere stupidamente su questa vicenda ci dimostra ancora, se mai ce ne fosse stato bisogno, che questa sinistra ha ancora molto in comune con gli avversari di un tempo: la stessa volontà di annientare chi non la pensa come loro, lo stesso desiderio di dittatura ideologica ben mascherata.Hanno ancora evidentemente le stesse idee di coloro che nel secolo scorso hanno instaurato quasi esclusivamente dittature nei paesi dell’est e che oggi non se ne ricordano più. Sono li che comandano nonostante la storia abbia dato e dia ancora loro torto.
Cambiano il nome di una via senza conoscere la legge!
Costamagna dice di non aver letto la lettera della Prefettura e parla!
Poveri noi!
Complimenti al ragionamento del Sig. Costamagna. Che Almirante abbia tenuto la “barca” nella linea di galleggiamento è solo una sua personale opinione. Anche Togliatti allora ha tenuto a bada milioni di compagni a seguito del suo vile attentato! Comunque, contenti loro di spostare la via Almirante e non di abolirla contenti tutti (o no!!!)
Quella strada, proprio per la presenza delle scuole, dovrebbe essere intitolata a Thomas Sankara, Presidente per quattro anni del Burkina Faso, alla ricerca del riscatto per un intero continente:
«Il debito pubblico nella sua forma attuale, controllata e dominata dall’imperialismo, è una riconquista dell’Africa sapientemente organizzata, in modo che la sua crescita e il suo sviluppo obbediscano a delle norme che ci sono completamente estranee. In modo che ognuno di noi diventi schiavo finanziario, cioè schiavo assoluto, di coloro i quali hanno avuto l’opportunità, l’intelligenza, la furbizia, di investire da noi con l’obbligo di rimborso.»
(Thomas Sankara all’Organizzazione dell’Unità Africana)
«La nostra rivoluzione è, e deve essere, l’azione collettiva di rivoluzionari per trasformare la realtà e migliorare concretamente la situazione delle masse del nostro Paese. La nostra rivoluzione avrà avuto successo solo se, guardando indietro, attorno e davanti a noi, potremmo dire che la gente è, grazie alla rivoluzione, un po’ più felice perché ha acqua potabile, un’alimentazione sufficiente, accesso ad un sistema sanitario ed educativo, perché vive in alloggi decenti, perché è vestita meglio, perché ha diritto al tempo libero, perché può godere di più libertà, più democrazia, più dignità»
http://it.wikipedia.org/wiki/Thomas_Sankara
https://www.youtube.com/watch?v=ZDyOCw4suXk
https://www.youtube.com/watch?v=IycG-6xw6Ks
Thomas Sankara ha lasciato in eredita alle future generazioni la verve e l energia della speranza, simbolo di integrità e coscienza storica della inalienabile lotta contro ogni oppressione.
http://www.thomassankara.net/?lang=it
http://www.mosaicodipace.it/mosaico/a/6192.html
Corvatta dopo il consiglio andato a male ha detto””Non è un problema politico. Si tratta invece di un inadeguato livello di attenzione ai problemi della città.” Non si tratta per caso di un motivo di pudore,vergogna oserei dire. Corvatta , non hai portato niente ed è inutile fare la solita lista degli errori commessi e sono tanti e imperdonabili sia da chi non ti ha votato e dalla maggioranza di chi ll’ha fatto. Queste cose le sai meglio di me. Non hai nemmeno bisogno di una valigia. Prendi un sacchetto di nylon mettici il vuoto morale e politico che hanno contrassegnato il tuo mandato e prenditi una vacanza secolare.
Siamo al surreale politico e istituzionale chi come Costamagna Presidente del Consiglio Comunale e della Commissione Toponomastica (non solo)ha voluto caparbiamente e a dispetto della legge intestare quel cambio dovuto di via da Almirante a Mandela oggi depreca la decisione salomonica della Prefettura. Chi ha fatto la “frittata”? chi ha perseguito quella scelta. Quanti hanno voluto quella scelta o erano degli ignoranti della legge o sono stati a dir poco superficiali.Non servono “pantheon” della prima repubblica ne revisionismi sotto traccia.La scelta salomonica della Prefettura va scartata.Oggi più che mai servono scelte chiare,trasparenti e rispettose dei principi fondamentali della nostra Repubblica e in questo caso personalità che anche aldilà della politica e dei partiti l’hanno saputa rappresentare pienamente con dignità,onore e rispetto .
E’ assai probabile che nè la commissione toponomastica, nè il sindaco Corvatta conoscessero la normativa in materia di intitolazione di vie e piazze. Tuttavia la decisione della commissione – via Mandela con spostamento di Almirante in altra parte della città – poteva servire a superare il problema. In questo modo il nome di Almirante non poteva apparire in due luoghi della medesima città. La “frittata” vera e propria l’ha fatta il sindaco Corvatta che ha imposto la sola intitolazione a Mandela, ch’era appena scomparso. Perciò secondo la legge, come ha prescritto il Prefetto, deve comparire sulla targa anche il nome di Almirante, a cui la via era intitolata. A parte gli errori compiuti, il percorso da seguire adesso sarebbe quello della commissione toponomastica oppure sostituire il nome di Mandela con una personalità – ne esistono di significative anche in Italia – scomparsa da più di 10 anni. Vedrete che a quel punto nessuno, nemmeno il Prefetto, avrà più nulla da ridire. Una cosa è certa Mandela e Almirante – a meno di suscitare l’ilarità del mondo intero – non possono convivere nella stessa targa. Occorre agire subito per eliminare tale papocchio: è una pubblicità negativa che Civitanova non può permettersi!
Lasciamo perdere il Sindaco di Civitanova che non ne azzecca una ma su questa vicenda tragicomica che probabilmente assurgerà alle cronache nazionali il Presidentissimo della Commissione Toponomastica Ivo Costamagna dovrebbe almeno dimettersi.
Ivo hai ragione Almirante con Mandela ci dice come il c…o con il pater noster.
Civitanova e’ una cittadina senza problemi.
Sembra che l’unica priorità locale sia stabilire come intitolare una via.
Quasi quasi cambiò residenza.
Forse il Presidente della Commissione Toponomastica Ivo Costamagna crede che i civitanovesi siano degli allocchi.Se sapeva che era impossibile intitolare una strada a Nelson Mandela perché lo ha fatto? Se non lo sapeva perché continua a fare i pistolotti e non si dimette dalla Commissione Toponomastica?