Giudice di Pace, il consiglio del Pannaggi:
“La scuola non sente ragioni politiche”

MACERATA - L'organo collegiale in cui siedono i rappresentanti di coloro che operano per e nella scuola criticano la presa di posizione del presidente dell'ordine degli avvocati Ghio: "Sgradevole e inopportuno, continua a confezionare la strumentalizzazione della questione"

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Palazzo Trevi Senigallia

Palazzo Trevi Senigallia

Palazzo Trevi Senigallia, salvo sorprese dell’ultimo momento, è destinato a diventare la nuova sede del Giudice di Pace. L’avvocato Ghio, presidente  dell’Ordine degli avvocati, in questi giorni ha continuato a manifestare il suo pieno disaccordo sulla decisione dell’amministrazione accusando anche la provincia di Macerata di incapacità di programmazione (leggi l’articolo). Di tutt’altro avviso sono i componenti del consiglio d’Istituto dell’Iis Bramante di cui l’istituto Pannaggi è sede associata i quali esprimono la loro posizione, richiedendo formalmente anche al sindaco di Macerata, Romano Carancini,di esplicitare la propria, anticipata in occasione della festa di fine anno del Professionale Pannaggi. L’organo collegiale in cui siedono i rappresentanti di coloro che operano per e nella scuola (dirigente, personale docente, personale ATA, genitori e studenti) scrive: «Noi crediamo che le argomentazioni che sono state sostenute dall’attuale dirigente scolastico,Pierfrancesco Castiglioni e dai precedenti Dirigenti (la questione è annosa!), siano state ampiamente spiegate in anni di dibattito, ma sembra che, ancora una volta, l’avvocato Ghio non riesca a comprenderle.
La scuola non ha bisogno di ragioni politiche; si tratta di un altro capitolo, quello della formazione dei giovani e della loro crescita durante la quale hanno diritto a poter usufruire dei luoghi a loro destinati. Il professionale Pannaggi, al di là dei suoi numeri, che ancora una volta sono strumentalizzati da Ghio per sminuirne il valore, è una realtà scolastica dove si persegue il successo formativo di ognuno, attraverso laboratori appositi e dove, anche gli studenti diversamente abili, che hanno bisogno di spazi adeguati, da anni trovano quell’inclusione che non è una parola vuota, ma l’effettiva realizzazione di quanto la norma prevede.
E’ sbagliato ritenere che mantenere l’Istituto sia uno spreco perché, prima di tutto, esso rappresenta la garanzia di un diritto.
Premesso che non spetta alla scuola trovare soluzioni, c’è comunque da rilevare che, volenti o nolenti, ci sembra che il Comune, organo competente in materia, da tempo abbia trovato la soluzione, anche se non sembra essere quella che l’avvocato Ghio caldeggia con tanto fervore.

L'istituto Pannaggi

L’istituto Pannaggi

Se poi parliamo di necessità, è forse bene che ognuno pensi alle sue e non ai numeri degli altri, evitando così di incorrere in errori di valutazione in materie che sono solo esclusive e non concorrenti.
Infine, crediamo che, relativamente a questa questione, la posizione del presidente della Provincia, Antonio Pettinari, sia stata sempre coerente con ciò che gli compete in materia scolastica e con quelli che erano gli impegni presi con il Tribunale, ovvero la temporaneità della concessione degli spazi per l’Unep.
Pertanto, non ci troviamo niente di “sgradevole e inopportuno”, se non la strumentalizzazione che il dottor Ghio continua a “confezionare”, ribadendo addirittura la “scorrettezza istituzionale” della Provincia.
In conclusione, il Consiglio d’Istituto ribadisce la necessità di affrontare la questione con più ragionevolezza e buon senso, nell’ottica di non demolire l’Istituto Pannaggi con questo inutile battage ma di rilanciare questa scuola perché possa continuare a svolgere il ruolo di grande tradizione che ha sempre avuto sul nostro territorio».

 



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