Le imprese della provincia di Macerata si piazzano al terzo posto nelle Marche in fatto di puntualità nei pagamenti ai fornitori. Nel primo trimestre 2014 il 42,6% delle imprese della provincia ha pagato alla scadenza le fatture ai propri fornitori, mentre il 41,6% ha saldato con un ritardo fino a 30 giorni oltre il termine e il 15,7% con un ritardo superiore ai 30 giorni. Una performance migliore sia della media regionale (42,5% di imprese puntuali) che di quella nazionale (38% di imprese virtuose). Si segnala però il peggioramento dei ritardi gravi, più che quadruplicati in 4 anni, passati dal 3,5% del 2010 al 15,7% attuale. È quanto si evince dallo Studio Pagamenti 2014 realizzato da Cribis D&B, la società del Gruppo Crif specializzata nei sistemi di informazioni creditizie, che ha analizzato i comportamenti di pagamento delle imprese marchigiane nel primo trimestre 2014. Nella classifica delle province più puntuali nei pagamenti Pesaro e Urbino si piazza al primo posto, con il 45,2% di imprese puntuali; seguono Fermo (44,2%), Macerata (42,6%), Ancona (40,6%) e Ascoli Piceno (39,8%).
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Leggendo i dati riportati nell’articolo, la prima cosa che mi viene da dire, è che nella nostra provincia ci sono evidentemente Persone serie, che vogliono rispettare quanto più possibile le scadenze concordate ed hanno ancora qualche risorsa per farlo.
In questo caso sono gli Imprenditori, da cui i politici dovrebbero prendere esempio, circa il rispetto appunto degli impegni. Se poi consideriamo che le banche sono (dovrebbero), essere fornitori al pari di chi vende servizi e se la Cribis li ha considerati tali, i numeri sono sfalzati, in quanto le banche non accettano elasticità nei pagamenti. Comunque, il fatto che i pagamenti verso i fornitori sono puntuali e “sopra la media”, non è per forza indice che l’economia sia messa bene da noi. Pagano i fornitori quelli che ancora non hanno chiuso l’attività, quanti invece hanno chiuso ? Resto dell’idea che questi enti sfornino numeri per puro esercizio di stile. I numeri che interessano sono altri: numero delle imprese in difficoltà (desumibile da procedure di dilazione con equitalia ad esempio),n° delle imprese che hanno chiuso (chiedere alla camea di commercio che forse lo sa), numero dei disoccupati e quanti senza nessun sussidio (non chiedetelo ai sindacati, potrebbero rimanerci male nel conoscere i numeri), numero nuove imprese e media della loro sopravvivenza (chiedere alla camera di commercio), livello della soglia di povertà, livello della pressione fiscale, ecc ecc.. A mio modestissimo parere (non sono un addetto ai lavori), sono questi alcuni dati, che permettono di “sentire il polso” di questa economia morente. Sarebbe gradito che Cronache Maceratesi, realizzasse questo tipo di “report” a livello provinciale, chissà che sia utile anche agli addetti ai lavori?