Dopo i tragici fatti di Senigallia, duramente colpita dall’alluvione, il Forum per la terra e il paesaggio delle Marche chiede, con una lettera aperta inviata al governatore Gian Mario Spacca e ai consiglieri regionali di impegnarsi a discutere e approvare la proposta di legge sottoscritta da 9mila marchigiani sul governo ecosostenibile dei territori. “Non bastano il minuto di silenzio in Consiglio regionale o la richiesta di solidarietà al Governo – si legge nella lettera –. Dinanzi ai fatti drammatici di Senigallia, come ai precedenti di Casette d’Ete, Porto d’Ascoli e Osimo occorre mettere fine a questi inutili e un po’ ipocriti rituali, che servono a lavarsi la faccia dinanzi all’opinione pubblica ma nulla cambiano nelle pratiche concrete di governo del territorio”. Secondo il Forum, “quanto è accaduto e continuerà ad accaderci è il risultato di scelte e di comportamenti degli amministratori locali e di una parte della società marchigiana. Interessi personali grandi e piccoli, leciti ed illeciti, clientelismo, corruzione anche nelle Marche hanno fatto del territorio una riserva di caccia a vantaggio di pochi e a danno di tutti”. Il Forum, nella lettera, si domanda perché da un lato vengano approvati il Piano per l’assetto idrogeologico (Pai), il Piano paesaggistico ambientale regionale (Ppar), il Piano per il clima “e li vanificate approvando varianti, accordi di programma, deroghe che servono a disapplicare quegli stessi piani? Sappiamo bene che i danni e i morti non ci sarebbero stati a Casette d’Ete se si fossero rispettati i vincoli del Pai e non fosse stata autorizzata la costruzione di case e capannoni nell’alveo del fiume. E, allo stesso modo, il fiume Misa avrebbe mai potuto sommergere case e vite umane se le scelte urbanistiche, più che degli interessi economici, avessero tenuto conto della memoria dei vecchi contadini che da sempre consideravano quelle aree tra le più a rischio di esondazione?”. “Da qui la richiesta di approvare la legge di iniziativa popolare, promossa dal Forum, che “circa 9mila marchigiani hanno sottoscritto, sul governo ecosostenibile e partecipato dei territori cui aderiscono 92 associazioni e comitati”. Una legge “attualmente ferma nella Quarta commissione del consiglio regionale. Essa sancisce che il suolo e il paesaggio non possono essere svenduti per interessi privati e propone lo stop al consumo di suolo, investimenti e incentivi per riqualificare il già costruito, nuove modalità di gestione dei fiumi, tutela della biodiversità, sostegno all’agricoltura sana per la manutenzione del territorio rurale, partecipazione reale e consapevole dei cittadini alle scelte”.
(Redazione CM)
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Negli anni 40/50 ci pensavano i contadini a potare e tagliare la vegetazione nei fiumi, nei torrenti e nei fossi perché avevano bisogno di legna per alimentare il camino ed il forno. C’era anche la caccia all’erba che cresceva lungo i bordi delle strade grandi e piccole, perché serviva per il bestiame. Quando pioveva in abbondanza, il livello dei fossi, torrenti e fiumi si alzava e l’acqua scorreva libera e veloce senza incontrare ostacoli…!!! Poi sono arrivati gli ambientalisti… e tutto quello che si faceva per il bene collettivo è stato “vietato”…!!! Tutti i Ministri che si sono succeduti hanno appoggiato tali divieti, inconsciamente, solo per farsi notare e senza un possibile ragionamento… perché non si poteva far arrabbiare gli ambientalisti… portatori di voti…!!! Ora che accadono disastri di ogni tipo con vittime… si cerca di rimediare (?) solo con tante promesse… e con la scusa che non ci sono i soldi…!!! Per non spendere il giusto… si sprecano tanti soldi per rimediare… quando se lo ricordano…!!! Stato, Regioni e Province fanno tante promesse… che poi non mantengono inventando scuse… e molti abboccano… specialmente nei periodi di elezioni… e… in questi giorni se ne sentono di tutti i colori…!!! Restiamo in attesa di vedere se le promesse verranno mantenute… ci credo poco… ma lo spero…!!!
La legge per il governo ecosostenibile del territorio va approvata immediatamente. Non si può seguitare a trincerarsi dietro l’alibi fasullo delle “calamità naturali” che di naturale non hanno nulla. La calamità deriva solo dalla cementificazione selvaggia e dal costruire in zone non sicure (poi si invocano gli aiuti pubblici per riparare i danni) . La prevenzione costerebbe molto meno che riparare i danni e, cosa fondamentale, si risparmierebbero vite umane e disagi alle popolazioni.
Una proposta di legge di iniziativa popolare scritta con il contributo di tecnici di grande spessore. Insabbiata da un anno nei meandri di un consiglio regionale che predica di continuo la sostenibilità. E intanto accadono le catastrofi. Forse è il caso di pensare a una autorappresentanza dei cittadini piuttosto che delegare chi dimostra insensibilità al grido di dolore che viene dal territorio
È insensato continuare a spendere enormi quantità di denaro pubblico per riparare danni provocati dall’insipienza dell’uomo e da interessi speculativi di pochi. La rapida approvazione della proposta di legge del Forum Paesaggio Marche consentirebbe di fermare la deriva cementificatrice che non solo ha provocato danni all’ambiente ma che sta contribuendo a deprezzare il valore dell’edilizia esistente, togliendo ricchezza ai tanti cittadini proprietari di una casa. Si potrebbe così ripartire concentrando risorse economiche e forza lavoro su un grande programma di messa in sicurezza dei territori più a rischio e di riqualificazione antisismica ed energetica del patrimonio edilizio degli anni 50-70.
Ma i nostri amministratori avranno l’intelligenza e la saggezza per avviare questo cambiamento radicale delle politiche fin qui adottate?