Maltempo, Spacca fa il punto sui danni:
“Eventi eccezionali in poche ore”

I LAVORI DELL'ASSEMBLEA - La relazione del presidente delle Marche sulle conseguenze dell’alluvione della scorsa settimana. Un minuto di silenzio per le vittime. Ritirata la mozione del presidente del Consiglio, Vittoriano Solazzi,  sulla trasformazione del Senato e la revisione del Titolo V della Costituzione. Impegno con i consiglieri di “Fratelli d’Italia”, che avevano sottoscritto un secondo atto sull’argomento, per raggiungere una sintesi da riproporre in una prossima seduta
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Spacca in consiglio regionale 3

GIan Mario Spacca in consiglio regionale

Lunga e dettagliata relazione del Presidente della Giunta Gian Mario Spacca sulla situazione dopo l’alluvione che ha colpito le Marche nelle scorse settimane e che con particolare intensità ha interessato il territorio di Senigallia. Illustrate le iniziative già poste in essere e quelle che saranno attivate nell’immediato futuro. Ribadita la necessità di prevenzione a tutto campo. Il Consiglio ha preso in esame anche le mozioni sulla trasformazione del Senato e la revisione del Titolo V della Costituzione, sottoscritte rispettivamente dal presidente Solazzi e dai consiglieri del gruppo“Fratelli d’Italia”. In mancanza di un responso unanime lo stesso Solazzi ha preferito ritirare l’atto, come fatto successivamente anche dagli altri con l’impegno di raggiungere una sintesi unitaria da riproporre in una prossima seduta.
Spacca in consiglio regionale 2IL PUNTO SUI DANNI DEL MALTEMPO. Ampia relazione del Presidente della Giunta Gian Mario Spacca sui danni provocati dal maltempo nelle scorse settimane, soprattutto nel territorio di Senigallia.
Numerosi i problemi riscontrati su diversi fronti con l’esondazione di fiumi, allagamento di case e campagne, frane che hanno bloccato il normale flusso viario (ancora chiusa la Salaria) con ripercussioni per l’attività delle aziende, mancanza di energia elettrica e difficoltà nel rifornimento idrico. Spacca ha evidenziato l’ottimo funzionamento di tutta la macchina organizzativa nelle 48 ore di massima criticità e si è soffermato sulla necessità della prevenzione a tutto campo, che metta in sicurezza l’intero territorio.
Dopo il sopralluogo del Presidente del Consiglio Matteo Renzi nei giorni dell’alluvione, sabato scorso il Presidente Spacca ha incontrato a Senigallia i Ministri dell’agricoltura, Maurizio Martina, e dell’Ambiente, Gian Luca Galletti. Proprio per quanto riguarda l’ambiente Spacca ha fatto presente di aver chiesto che sia onorato l’accordo di programma, sottoscritto a suo tempo dalla Regione con il Ministro Prestigiacomo, che riportava l’impegno di erogare 35 milioni di euro alle Marche. Si attendono ancora 18 milioni. Un appello è arrivato anche per l’allentamento del Patto di stabilità, che incide in maniera forte sull’attuazione di interventi di prevenzione e messa in sicurezza del territorio. Per quanto riguarda l’agricoltura formulate diverse proposte, atte ad alleviare le difficoltà del settore. Azioni mirate anche per quanto riguarda il turismo. Ora si sta lavorando sui decreti per la dichiarazione dello stato di emergenza (la richiesta preliminare è già stata inoltrata) e per la calamità naturale che riguarda, appunto, l’agricoltura. Il Dipartimento di Protezione Civile ha già inviato a tutti i Comuni, alle Province e alle Prefetture le schede riepilogative, da restituire entro il 15 maggio, dove inserire l’ammontare dei danni subiti sia dai cittadini e dalle attività produttive che dal patrimonio pubblico comunale per facilitare e omogeneizzare la raccolta delle informazioni. Al termine dell’intervento Spacca ha dichiarato tutta la sua vicinanza a chi ha subito gravi perdite ed il Presidente del Consiglio Solazzi ha chiesto un minuto di silenzio per le tre vittime dell’alluvione.
Spacca in consiglio regionaleGLI STRUMENTI PER ATTIVARE LA PREVENZIONE. Avviato il dibattito sulle comunicazioni del Presidente Spacca. Massimo Binci (Sel) punta l’attenzione sulla necessità di attivare aiuti economici e di rinviare il pagamento dei tributi nelle zone più colpiti per meglio gestire la fase dell’emergenza. Annunciata una mozione sul problema della prevenzione, “per la quale è necessaria – ha detto Binci – rivedere tutta la programmazione regionale del territorio”. Per Mirco Ricci (Pd) occorre riconvertire l’intervento regionale soprattutto sul piano della “previsione”. Su quello “prevenzione”, molte azioni possono essere subito attivate, ma in generale “le Marche sono ben attrezzate”. Secondo Giovanni Zinni (“Fratelli d’Italia”) nel dibattito generale occorre contemplare la fase “della responsabilità politica”: “Abbiamo il dovere morale di verificare che le nostre leggi abbiano un’applicazione ed un esito. Ci sono strumenti che non vengono applicati.” La riflessione di Raffaele Bucciarelli (Federazione della Sinistra) poggia le basi sul fatto che non ci sia mai stata “una proposta organica per un piano pluriennale di prevenzione”. Evidenziata la situazione di profonda difficoltà, dovuta anche ai ricorrenti tagli economici del Governo, in cui si trova ad operare la Protezione civile.  Giancarlo D’Anna (Gruppo misto) evidenzia che esistono studi previsionali dettagliati e precisi, ma “da sempre disattesi”, mentre Luca Marconi (Udc) ritiene che esistano, o siano in fase di predisposizione, alcune leggi che insieme possano costituire le fondamenta per il piano pluriennale di prevenzione. Per Enzo Giancarli la più grande opera pubblica è “la manutenzione del territorio”, “ coerenza e rispetto di alcune necessità”, parola d’ordine da adottare; secondo Giulio Natali (“Fratelli d’Italia”), invece, servono a poco “le passerelle” se poi non si va a verificare se quanto deciso in passato sia stato effettivamente poso in essere. Giacomo Bugaro (Nuovo CentroDestra) riporta l’attenzione soprattutto sull’emergenza, in attesa di dati più dettagliati e generali per fornire valutazioni oggettive. Hano chiuso la serie degli interventi Umberto Trenta (Forza Italia) e Adriano Cardogna (Verdi) che avrebbe preferito un Consiglio regionale da dedicare interamente all’argomento. “Basta costruire ipotesi – ha sottolineato – su situazioni che sono profondamente mutate”.
SENATO E REVISIONE DEL TITOLO V DELLA COSTITUZIONE. “Se non abbiamo l’unanimità, preferisco ritirare il documento. Non avrebbe alcun significato approvarlo a maggioranza. Attraversiamo un momento difficile e se non si è in grado di produrre sintesi, il rischio è che questo Paese non riesca a trovare la giusta strada per risollevarsi.” Così il presidente del Consiglio, Vittoriano Solazzi, a conclusione del dibattito sulla sua mozione inerente la trasformazione del Senato e la revisione del Titolo V della Costituzione. Ritirata anche la mozione sottoscritta dai consiglieri di “Fratelli d’Italia”, con l’impegno di raggiungere una sintesi da proporre in una prossima seduta. L’atto sottoscritto dal Presidente Vittoriano Solazzi ed è il frutto dell’elaborazione effettuata dalla Conferenza delle regioni e delle Province autonome, sulla base del disegno di legge proposto dal Governo. Valutando positivamente il contenuto di quest’ultimo, la mozione si sofferma sulla composizione, sulla competenza e sull’organizzazione del Senato e ritiene indispensabile e condivide “il superamento del bicameralismo paritario consentendo, però, che il Senato stesso eserciti concreta funzioni di riequilibrio tra le competenze dello Stato e delle Regioni, allo scopo sia di rafforzare sia le competenze, sia di superare il conflitto costituzionale che ha caratterizzato questi anni e che la stessa proposta del Governo gli assegna”. Attenzione particolare in merito alla riforma del Titolo V della Costituzione. Nella seconda mozione – a firma dei consiglieri Acquaroli, Natali, Zinni, Romagnoli (“Fratelli d’Italia”) – viene evidenziato che il disegno di legge presentato dal Governo trascura alcuni aspetti essenziali in relazione ad una riforma seria e organica dell’assetto istituzionale italiano, “che tenga conto delle esigenze di maggiore efficienza, di maggiore governabilità e anche delle istanze di riduzione dei costi della politica e che rescinda, al contrario, da interventi puntuali e scollegati tra loro”. Il superamento del bicameralismo perfetto, si fa presente, non può prescindere da una revisione profonda del Titolo V della Costituzione. La Giunta viene impegnata a sostenere i contenuti della mozione in tutte le opportune sedi di confronto istituzionale.
NECESSARIA UNA PROPOSTA ORGANICA. Nel corso del dibattito, molto critici sui contenuti della mozione del Presidente Solazzi i consiglieri Cardogna (Verdi) e Bucciarelli (Federazione della sinistra). Quest’ultimo si è soffermato soprattutto su quello che ha definito “renzismo dilagante”, evidenziando la mancanza di democrazia e di confronto che rischia di far diventare la stessa Costituzione “carta straccia”. Contrario anche Zinni (“Fratelli d’Italia”), firmatario della seconda mozione, che ha definito la riforma messa in campo a livello nazionale “un’autentica pagliacciata”, priva del nodo centrale che “è quello del presidenzialismo”. “La riforma del Senato – ha concluso – non può avvenire con meccanismi di secondo grado”. Francesco Massi (Nuovo Centro Destra) si è soffermato su aspetti più squisitamente tecnici, evidenziando soprattutto che “è da prevedere una presenza equa, e non abnorme, dei Comuni nell’ambito del nuovo Senato, privilegiando quella dei Consigli regionali”. Per Paolo Eusebi (Idv) “è incredibile che un’intera classe di legislatori regionali rimanga silente o indifferente di fronte alle riforme incredibili del Governo nazionale, che rischiano di segnare profondamente il futuro”. Secondo Giulio Natali (“Fratelli d’Italia”) “non esiste una proposta organica” ed il rischio è quello di “togliere e non dare ai cittadini”; mentre Paolo Perazzoli (Pd), pur dichiarandosi molto lontano dal “renzismo”, è convinto che “senza fornire concretezza ad alcune scelte il Paese è destinato allo sfascio”. Ed aggiunge: “Dobbiamo cambiare, dobbiamo capire che esiste uno scarto effettivo tra costi della politica e produttività di quest’ultima”. Ultimo intervento quello di Francesco Acquaroli (“Fratelli d’Italia”) il quale ritiene che “la proposta Renzi vada migliorata e maggiormente condivisa dai territori e dalla politica”.
CONTROLLO DEGLI ATTI DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE. Approvata dal Consiglio regionale la proposta a iniziativa dei consiglieri Busilacchi, Comi, Badiali, Camela, Eusebi, Pieroni, Perazzoli per la modifica che disciplina il controllo sugli atti degli enti del servizio sanitario regionale, vista l’imminente scadenza del 25 maggio. Fino alla determinazione del fabbisogno da parte della Regione e, comunque, entro e non oltre il 31 dicembre 2014 è sospesa la verifica di compatibilità per le strutture comprensive dei punti di prelievo esterni, nonché per altre strutture previste dalla legge , limitatamente alle richieste che comportano nuovi posti letto, incremento di quelli già autorizzati, modifiche di funzioni. Relatori per la maggioranza Gianluca Busilacchi (Pd) e per la minoranza Giulio Natali (“Fratelli d’Italia”).



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