Venti passeggeri trasbordati da un pullman di linea ad un altro perché un 35enne si rifiutava di pagare il biglietto e di scendere dall’autobus. L’uomo, un libico, è stato denunciato.
Autobus di linea costretto ad una sosta forzata perché un passeggero si rifiuta di pagare il biglietto. E’ quello che è successo nel primo pomeriggio di ieri a Piediripa di Macerata. E’ allora che un autista ha chiesto il biglietto ad un uomo salito sul pullman, un 35enne, libico, che vive nella provincia e si trova in Italia regolarmente. Alla richiesta dell’autista, però, il libico ha risposto di non avere il biglietto e si è rifiutato di farlo. Invitato a scendere dal bus, l’uomo si è rifiutato di fare anche questo. A quel punto l’autista ha chiamato la polizia segnalando ciò che stava accadendo e che di fatto il bus non poteva proseguire la marcia. Sul posto è intervenuta una volante della questura di Macerata. Nel frattempo l’autista ha chiamato un altro bus di linea per trasferire i passeggeri, una ventina, e riprendere la corsa. Il libico è stato denunciato per interruzione di pubblico servizio. L’episodio è avvenuto a distanza di circa un mese e mezzo dal caso di Vitangelo Corvatta, il controllore dell’Apm a cui una donna nigeriana staccò due falangi del dito anulare dopo che le era stato richiesto di fare il biglietto perché ne era priva. Era seguita una discussione e la donna, stando a quanto venne accertato dalla polizia, aggredì il conducente. L’episodio risale al primo aprile scorso, ed era avvenuto a Macerata, a Rampa Zara.
(Gian. Gin.)
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guarda un po’, un maceratese verace
questo libico è un portoghese…….
non era più facile far scendere lui?
tutti a casa
Ha ragione il libico! Gli regaliamo tutto perché mai dovrebbe pagare il biglietto? Per quello ci sono i normali cittadini
Hai il permesso di soggiorno??
Pertanto hai scelto di lavorare, vivere e risiedere in Italia, pertanto rispetti le nostre leggi…
…
Nessuno ti costringe a restare in Italia.
…
…
Non vuoi rispettare le nostre leggi??
Liberissimo di farlo, pertanto io (Stato) sono libero di toglierti il permesso di soggiorno e ti mando via…
io non so con che arroganza certa gente pretenda le cose, non hai il biglietto? Non puoi salire, gli altri sono tutti stupidi a farlo? Non ti sta bene, torni da dove sei venuto, tra i cammelli e i fucili…mica ti ha obbligato nessuno a venire in Italia, se vieni, per prima cosa impari l’Italiano, rispetti le regole e paghi le tasse al primo sgarro ritorni da dove sei venuto!
L’autista ha fatto benissimo a fare quello che ha fatto……
La beffa dov’è? Che anche se denunciato per interruzione di pubblico servizio, non verrà assolutamente perseguitato dalla legge, sicuramente sarà anche un nulla tenente, pertanto non pagherà nessuna multa, e tutto resterà come prima.
Chi ci ha rimesso in tutta questa vicenda ? Tutti quei passeggeri che sfortunatamente si sono trovati a bordo dell’autobus e hanno perso tempo a causa del solito straniero arrogante che si approfitta della legge permissiva italiana e degli italiani.
Allora dove sono i buonisti???? cosa avete da dire contro l’autista e contro la polizia??
Coraggio parlate… siamo in un paese libero dove ognuno può fare quello che diamine vuole!!!
Quello che stupisce è il fatto che nessuno dei passeggeri si sia proposto di pagare il biglietto al posto suo… offrirglielo… Ora, sono sicuro, che qualsiasi Italiano, in particolare Maceratese, abituati come siamo, per Cultura, a fare opere di carità, se verificato lo stato di necessità si sarebbe prodigato a farlo… Lo avrei fatto anche io. Ma il problema è la PRESUNZIONE, L’ARROGANZA DI QUESTA GENTE, CHE NON CHIEDE, CI CONSIDERA STUPIDI (forse anche a ragione) E PRETENDE…! E LO FA CON UNA DOSE SPROPORZIONATA DI RAZZISMO AL CONTRARIO…!
“stupidi (anche a ragione)”?
“Lo stato di necessità”?
“pagare il biglietto al suo posto?”
Ma farnetica?
In Occidente funziona che ognuno paga il suo biglietto e nessun’altro doveva sentirsi in obbligo morale di pagargli il biglietto, hanno fatto benissimo; questo significa che finalmente ci stiamo “Nordizzando”.
Per chi ha seri problemi di indigenza ci dovrebbe semplicemente essere un welfare state snello pagato con le tasse di tutti.
Se lo Stato in Italia fa schifo non è che poi la gente deve sentirsi in obbligo di fare la carità.
E tra l’altro credo che abbia molta molta molta più difficoltà a comprarsi onestamente un abbonamento APM un ragazzo/a studente italiano con un solo genitore che prende magari la pensione minima (dopo aver lavorato una vita onestamente), che il libico a comprarsi 1 euro di biglietto con i sussidi che gli passano: Stato, Caritas, Elemosina.
Andasse a lavorare se non gli sta bene! altro che “stupisce il fatto che nessuno gli abbia pagato il biglietto”! Gli altri passeggeri lavorano per pagare il biglietto a lui?!
oddio… se tutto appartiene ad Allah, i fedeli di Allah hanno più diritto di godere dei beni del mondo degli infedeli… i veri ladri sono gli infedeli… dal suo punto di vista il libico ha ragione, non dobbiamo prendercela con lui ma con Allah ed è impossibile trattare con Allah… non c’è soluzione.
Perché chiamare un altro auto? sarebbe stato più giusto: una volta arrivata la polizia, prelevarlo, portarlo in questura e fargli capire che le nostre leggi vanno rispettate. In caso contrario il rimpatrio forzato.
@john galt… non ha affatto afferrato il senso complessivo del mio precedente intervento (per colpa mia, forse non sono stato chiaro)…! Interpretando al contrario quello che volevo effettivamente esprimere con le due proposizioni. Nella prima volevo sottolineare il fatto che qualsiasi persona possa in una circostanza della vita quotidiana trovarsi in stato di necessità (ad esempio perdere il portafogli, essere derubato, ecc ecc e quindi trovarsi in uno stato per cui necessita dell’aiuto gratuito delle persone che gli si trovano accanto… specifico che non era ovviamente il caso del libico, altrimenti lei replica a sproposito) ed in una situazione simile, è auspicabile, che gli altri lo aiutino come possono (questo era il riferimento alla nostra Cultura che ha dato nella storia ampi esempi di Carità Umana). Il periodo conclusivo, che esplicitava il senso complessivo della mia osservazione, voleva sottolineare, prendendo spunto dal caso in oggetto ed estendendolo alla situazione attuale del nostro paese, come oggi siamo costretti a subire, a casa nostra, ABUSI che sfociano, a volte, in vere e proprie violenze condite da RAZZISMO AL CONTRARIO (rivolto verso gli Italiani) da parte di questi soggetti provenienti dalle più svariate parti del mondo.
evidentemente se si fosse spiegato meglio non avrei replicato a sproposito 😀
comunque sono d’accordo
Sì, ma il disservizio per tutti gli altri (che – in verità – avrebbero potuto fare una colletta… con 5 cent a testa si risolveva il problema) dove lo mettiamo ?
Fatemi capire, per 1€ si può interrompere un servizio pubblico ?
Di più: quanto è costato alle finanze “pubbliche” far intervenire un’altro bus (con tanto di autista immagino) ?
…stiamo rasentando la follia, IMHO.
@Gianni45: che hanno sprecato tempo e soldi pubblici per un’inezia !!!
Sui treni, ad esempio, quando accade qualcosa del genere la polizia attende alla stazione successiva, senza creare disagi agli altri passeggeri.
che si risponde a uno che non capisce la differenza tra un autobus e un treno?….
perchè secondo lei il treno avrebbe altre opzioni se non la stazione successiva?
Ci sono certe cose che sono di principio e le regole si fondano sui principi non sul buonsenso, OGNUNO PAGA IL SUO BIGLIETTO, CHI NON CE L’HA O NON VUOLE PAGARE SCENDE (con la multa), SE NON VUOLE SCENDERE SI CHIAMA LA POLIZIA. (funziona così ovunque)
Se poi c’è qualcuno che vuole pagarglielo è libero di farlo, come è libero chi non vuole metterci nemmeno 5 centesimi! E non deve sentirsi in colpa
più commenti leggo e più non capisco gli italiani.il fatto è molto chiaro.un tunisino sale sull’autobus senza pagare il biglietto e questo crimine efferato deve essere sanzionato con la pena capitale del rimpatrio insieme a tutti gli altri connazionali e se possibile con tutti i nordafricani presenti sul nostro territotorio.ok fin qui ci siamo ora ditemi se le pene per questi altri reati sono equiparate al caso in questione:Genni a carogna 5 anni di Daspo,Dell’Utri(concorso esterno di mafia)se dovesse tornare in Italia vorrebbe essere assegnato ai servizi sociali’Berlusconi(pluricondannato)mezz’ora di servizi sociali alla settimana,poliziotti(omicidio colposo)4 anni scarcerati tra gli applausi dei colleghi e questo solo per quanto riguarda il presente’se poi prendiamo in esame due casi limite del passato troveremo un mafioso(Andreotti)eletto senatore a vita e un tangentaro(Craxi)diventato MARTIRE .LA LEGGE é UGUALE PER TUTTI(forse)LE PENE SICURAMENTE NO.
@Alberto Poloni
non so se lo sa ma sono i giudici a decidere le pene ad una condanna, in base naturalmente alla legge stessa. Non è che il giudice si alza la mattina e decide sponte sua di fare favoritismi, anche perchè non lo può fare! Se la pena che lui ha emesso per quella persona prevede tot anni di galera (o altri termini retributivi) non è che può dargliene di meno! per nessun motivo
Basta con questi complottismi patetici!
Il Libico che ha commesso una infrazione subirà una pena, che non deve essere per forza il rimpatrio, semplicemente QUELLA CHE SI MERITA!
Il merito in negativo o in positivo è un concetto tanto complicato?
infatti non sono i giudici e le pene che vengono inflitte a darmi fastidio ma l’indignazione degli italiani nei confronti di reati minori solo perchè commessi da stranieri e al contrario la benevolenza verso coloro che con i loro reati hanno contribuito al dissesto di questo paese.in quanto al merito sono sicuro che l’Italia ha quello che si merita:delinquenti per strada o al potere che non vengono perseguitati.nel nostro paese l’unica certezza è che il crimine paga il lavoro no.
Parole, parole, parole, intanto questi signori fanno quello che vogliono, come succede nei pressi della biglietteria del parcheggio dell’ospedale civile di Macerata, dove dopo pochi mesi la stessa “famiglia” di rom è ritornata trafficando con la richiesta di elemosina ed occupando i locali ed i bagni della struttura ospedaliera, con un organizzazione perfetta dei numerosi componenti famigliari che si danno il cambio tra l’ospedale e il “Ponte di Marchetti”nei momenti di maggiore affluenza.