Di Fabio ai saluti, il futuro della Maceratese si chiama Magi

La presidentessa Tardella nel post gara di Termoli ha ufficializzato l'arrivo del tecnico ex Vis Pesaro, confermando l'anticipazione di Cronache Maceratesi

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Enrico Maria Scattolini

Enrico Maria Scattolini

di Enrico Maria Scattolini

IL DRAMMATICO SVENIMENTO di Di Berardino sul piazzale degli spogliatoi del “Cannarsa”, al termine della partita, è l’impressionante fotografia del forte impatto emotivo con cui i biancorossi hanno affrontato lo spareggio di Termoli (+). Il giocatore impallidisce improvvisamente in volto, perde conoscenza insieme all’equilibrio e crolla fra le braccia di alcuni addetti allo stadio. Fortunatamente pronti ad intuire la situazione ed a evitare così a Di Berardino di battere il capo sull’asfalto. Il pronto intervento della massaggiatrice della Maceratese lo aiuta a riprendere i sensi (+) ,dopo alcuni secondi di paura. Con il difensore disteso a terra, esanime.

SPAREGGIO INVECE RICCO DI CHIAROSCURI, sul piano tecnico. Bellissimo il primo tempo (+++) con: gol del vantaggio, palo, disperato salvataggio dei molisani sulla linea bianca ,due clamorosi errori in scontate battute a rete di Ambrosini e Santoni, un’imperdonabile scelta di egoismo di quest’ultimo nella finalizzazione dell’ennesima azione offensiva maceratese che avrebbe permesso al liberissimo Gabrielloni di calciare un diagonale mancino probabilmente letale per i molisani. Un pizzico di precisione ed i giochi sarebbero sarebbero stati fatti. In breve tempo.

RICONOSCE ALLA FINE GIACOMARRO, l’allenatore del Termoli: “Abbiamo concesso almeno quattro limpide occasioni da rete agli ospiti. Imprendibili i loro centrocampisti e puntualmente liberi gli attaccanti nelle conclusioni. Siamo stati fortunati a subire una sola rete.” Franco e leale come al solito (+).

Guido Di Fabio

Guido Di Fabio

POI, PERO’, UNA RIPRESA AL BUIO (-) Concausa certa i due cambi decisi nell’intervallo da Giacomarro e la conseguente trasformazione del modulo, con il supporto di un altro attaccante al formidabile tandem centrale Miani-Palumbo: però anche la Maceratese ci ha messo del suo, come al solito (-). Sviste difensive-da leggere come grave errore l’inesistente disturbo sul decisivo raddoppio molisano-nelle due reti dei padroni di casa; naturale cedimento psicologico, però ben oltre le attese; e calo atletico. Giustificato dall’enorme dispendio di energie nella prima parte del match.

FEDELE CARTINA DI TORNASOLE della storia del campionato (-). Con i suoi alti e bassi, incerottati da mancanza di continuità che è costata punti e quindi classifica.

EVIDENZIA SCONSOLATA LA DOTTORESSA TARDELLA, in sala stampa (rigorosamente all’aperto, com’è consuetudine dei vetusti stati molisani): ”Anche oggi abbiamo pagato la mancanza di una punta da venti gol.”. Capisco il momento, mi taccio, ma non posso evitare di chiedermi perché mai il problema strutturale non sia stato risolto al momento opportuno (-). Cioè nell’attività di mercato dello scorso giugno. Dato che la partenza di Melchiorri era da tempo scontata.

SENZA MELCHIORRI Resta comunque incontrovertibile il fatto (positivo) che la Maceratese abbia saputo replicare il campionato scorso anche senza il suo strepitoso bomber (+++). Riflessione sufficiente a demolire assurde polemiche e tappare la bocca ai suoi fautori per…partito preso. Semprechè siano consapevoli (ma ne dubito) di quello che dicono e scrivono.

Maria Francesca Tardella in tribuna a Termoli

Maria Francesca Tardella in tribuna a Termoli

PEPPE MAGI E’ IL NUOVO TECNICO BIANCOROSSO (+). Lo annuncia la stessa Presidentessa dopo Termoli. Come da me promesso. Solo la consumata abilità investigativa del collega Busiello (leggi l’articolo) ha preceduto d’un soffio questa ufficializzazione. Prendendo in controtempo me medesimo.

HO AFFIANCATO IL SEGNO (+) al nome di Magi perché lo ritengo fra i migliori allenatori del girone, per quello che ha saputo fare negli ultimi anni con la Vis Pesaro dei giovani. Anche se stavolta ha fallito l’aggancio alle semifinali dei play-off a causa del crollo verticale della sua squadra negli ultimi incontri. Troppe sconfitte in serie per non nutrire qualche dubbio sulla validità della preparazione fisica.

DA VERIFICARE SOLTANTO l’effetto del distacco da Leoandi, storico direttore sportivo del calcio pesarese (+). Che non lo seguirà a Macerata perché Mariella nostra punta ad una soluzione interna per questo ruolo, e fors’anche perché Leonardi è troppo ben sistemato nella sua città per cadere in tentazione.

“ABBIAMO GIA’ INIZIATO A LAVORARE INSIEME CON MAGI”, aggiunge la Tardella. Lasciando intuire che arrivi importanti (insieme naturalmente alle partenze) potrebbero essere prossimi.(+).

RIDOLFI(+). Mi viene in mente il recente post di un lettore che, capace d’intuire l’identità di Magi dal mio ermetismo intorno al futuro trainer maceratese, aggiunse un (pressappoco): ”magari si portasse Ridolfi”. Sì, magari!

Il nuovo allenatore della Maceratese Giuseppe Magi

Il nuovo allenatore della Maceratese Giuseppe Magi

LA SIGNORILITA’ DI DI FABIO (+) Che prima se la cava con una frase di circostanza riguardo al suo futuro: ”Debbo ancora parlarne con la società”; poi capisce di essere troppo fuori della realtà per essere credibile e chiosa elegantemente: ”Anche se, da quello che sento, ho il dubbio che qualche decisione sia già stata presa.”

PROBABILMENTE ANDRA’ ALLA FERMANA (+). “Non ho avuto nessuna offerta”, glissa sorridendo, facendo capire l’esatto contrario. Confermato dalla presenza al “Cannarsa” di Conti, il ds gialloblù, maceratese doc.. “Non mi dire che sei qui per tifare biancorosso?”, gli chiedo sospettoso. “Per diverse cose”, risponde diplomatico, guardando allusivamente la panchina maceratese.

“IN OGNI CASO UNA PARTE DEL MIO CUORE RESTERA’ A MACERATA”, è l’atto d’amore finale di Di Fabio. Quasi sicuramente lo ritroveremo all’Helvia Recina da avversario. Rispettato per le sue qualità umane prim’ancora che tecniche (+). In bocca al lupo, Guido! Sinceramente.

ANCHE SAMPINO AL “CANNARSA” (+).Altro spettatore interessato l’ex calciatore biancorosso. Interessato alla Maceratese, magari in virtù di una miracolosa riconciliazione con la dottoressa Tardella? Improbabile. Interessato a due giocatori del Termoli (Patania e Di Mercurio) che dovrebbero far parte del suo entourage? Probabile. O solo perché ospite di amici molisani, al suo rientro da un viaggio di lavoro a Bucarest? Possibile.

Il capitano della Maceratese Mattia Benfatto

Il capitano della Maceratese Mattia Benfatto

IL COSTOSO INGRESSO NELLA PRIMA DIVISIONE.In mancanza di esaustive risposte, approfitto di un operatore di grande esperienza come Sampino per parlare della validità dei play-off. Conveniamo che esiste una buona dose di probabilità di promozione per le formazioni meglio classificate, ma anche sul fatto che occorrono un pesante impegno di firma e tanto cash per accedervi. “Non meno di ottocentomila euro-precisa l’interlocutore-. Più, naturalmente l’allestimento della squadra ed i costi di gestione. Non credo che se lo possano permettere né il Termoli, né la Maceratese, né la maggior parte delle partecipanti alla over-season.” Razionale Sampino, allo stesso modo di quando disegnava geometrie a centrocampo (+).

SI STEMPERA IL RAMMARICO PER NON AVER CONVENIENTEMENTE SISTEMATO LA PARTITA NEL PRIMO TEMPO, alla luce di questi ragionamenti (+). E ciò rende meno insopportabile il lungo viaggio di ritorno.

CON IN MENTE LE PROMESSE DELLA TARDELLA (+): ”Ci riproveremo da settembre in poi. Con maggiore convinzione”

LA SUA TRANQUILLITA’ (+): “Non sarò più sola ad avere la responsabilità di tutto; sarò aiutata da gente valida. Finalmente.”

E LE SUE AMBIZIONI (+): ”Sì, la Maceratese 2014-15 sarà ambiziosa. Come non mai”.

QUALE MIGLIOR COMMIATO, per “Somma Algebrica”! La verifica alla prossima stagione. Se sarà possibile.

TUTTI IN VACANZA (+). A più d’un addetto ai lavori biancorossi, fra quelli che ho intervistato a Termoli e che hanno protestato per la mancata concessione a loro favore di un calcio di rigore nel secondo tempo, consiglierei però di spendere un po’ dei loro ozi estivi per ripassare (o magari studiare per la prima volta) il regolamento. Soprattutto laddove recita che il fallo di mano di un avversario nella propria area deve essere punito con il penalty soltanto quando lo stesso è intenzionale. Al di là dell’evidenza dell’intervento o della pericolosità dell’azione. Così magari si evitano fastidiosi imbarazzi.



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