Alluvione delle Marche, al via le indagini della procura di Ancona. Il fascicolo, in merito i fatti dello scorso 2 maggio, è stato aperto senza indagati né ipotesi di reato, secondo quanto riferito dal procuratore Elisabetta Melotti, che non ha escluso che nell’indagine potrebbe in futuro venire ipotizzato il reato di disastro colposo. Quindicimila sono le persone alluvionate a Senigallia (il comune più colpito dall’eccezionale ondata di maltempo), secondo la stima del sindaco Maurizio Mangialardi. Intanto, sulla richiesta dello stato di emergenza, chiesto all’indomani dell’alluvione che ha colpito l’Anconetano, dal presidente della Regione Gian Mario Spacca, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, ha annunciato alla Camera: ”sono in corso i sopralluoghi tecnici per valutare nel più breve tempo possibile i presupposti per la deliberazione dello stato di emergenza”. Nel suo intervento ha ricordato come sia stato eccezionale il maltempo che ha flagellato in particolare Senigallia, dove il livello del fiume Misa è salito di 6,2 metri nel giro di sei ore. In senato è stato dedicato un minuto di silenzio alle vittime dell’alluvione. Intanto a supporto della richiesta dello stato di emergenza, la protezione civile sta preparando il “Rapporto di evento”. Anche perché i danni che si è lasciata dietro l’alluvione sono ingenti e le case allagate a Senigallia sono ancora centinaia e vigili del fuoco e volontari sono al lavoro senza sosta ormai da giorni.
Redazione CM
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Se l’omissione in alcuni casi è un reato, tutti i politici e i dirigenti in questo ambito, che si sono alternati (o spesso riconfermati o rimpastati) e che erano preposti ai controlli, ai lavori ed alle segnalazioni di eventuali criticità, allora potrebbero essere già iscritti in una possibile lista. Sarebbe anche il momento di mettere da parte l’alibi che mancano i soldi, perchè anche se è vero questo, chi di dovere, doveva appunto comunque effettuare sopralluoghi , proporre soluzioni e segnalare potenziali rischi, è stato fatto? Anche senza soldi, il lavoro, perlomeno quello di controllo e segnalazione, va sempre fatto. Se poi ci sono anche i soldi… si passa al pratico, altrimenti siccome non ci sono i soldi per le carceri, non facciamo più controlli nemmeno per i furti ecc. ecc.. Infine, proporrei anche di congelare tutti i premi produzione, bonus e incentivi vari , a tutti i dirigenti pubblici. Se vengono maturati, non vanno persi, ma sospesi in attesa di tempi migliori, in quanto lo stipendio “base”, permetterebbe comunque di vivere. Non si comprende perchè lo stato non riesce a garantire servizi base ai cittadini, ma comunque elargisce costantemente premi ai dirigenti. Le auguro buon lavoro.