di Alessandro Trevisani
In questi giorni è rimasta in silenzio, ma il suo nome è venuto in mente a migliaia di persone. Il nome di Anna Rombini, membro del direttivo nazionale de “La Destra”, candidato sindaco nel 2009, dal 2004 al 2007 consigliere comunale nella maggioranza che sosteneva il sindaco Fabbracci, con delega ai trasporti, mensa scolastica ed edilizia economica e popolare, ha percorso le sinapsi di parecchi il giorno che la sindaco Rosalba Ubaldi ha presentato il programma di Grande Futuro per Porto Recanati, la lista che la sostiene alle Comunali del 25 maggio, parlando di abbattimento dell’Hotel House con la costruzione di un nuovo complesso (leggi l’articolo), dove i proprietari potranno permutare la vecchia casa coi nuovi locali (“integrando, a riscatto, la spesa complessiva con piccole rate mensili”, citiamo dal programma di GFP). Rombini anni fa propose più volte, inascoltata, un progetto quasi identico (ma non del tutto, dice lei), e con quel punto nel programma andò a prendere 362 voti, sfiorando il 6%.
Rombini domenica scorsa non era dalla Ubaldi, ma stava invece seduta ad applaudire Sabrina Montali, la candidata di Noi per Porto Recanati, variegata coalizione con netta prevalenza delle sinistre di Pd-Sel-UpP.
Rombini, ma che combina? Va ad applaudire il nemico?
“Chiariamo. Sabrina Montali la rispetto e la stimo perché è una donna coraggiosa. Del suo discorso ho applaudito il passaggio sulla scuola superiore che manca a Porto Recanati, che era nel mio programma 5 anni fa: non è segno di civiltà, per un paese al numero 3 del turismo marchigiano, dimenticare la scuola e badare solo a edificare. E poi Rosalba Ubaldi non è mica il candidato sindaco del centrodestra, come scrivete voi”.
Questa ce la deve proprio spiegare…
“Facile: la sindaco in provincia è stata determinante per la vittoria del centrosinistra, dal quale però non ha mai ottenuto niente per il nostro paese!”.
Perché la critica?
“Perché lei premia solo le sue idee, e non quelle del gruppo. Parliamo della scuola: nel 2006 il Liceo Scientifico di Recanati aveva un boom di iscritti e cercava un edificio per fare una sede distaccata. Io andai a parlare con la preside e con lei trovammo l’accordo sulla parola per fare la distaccata alla scuola Diaz di Porto Recanati. Ma la sindaco Ubaldi questa cosa in consiglio comunale non la volle portare”.
Come mai, secondo lei?
“Perché non era una sua idea! E con questo abbiamo perso una grande opportunità, perché la scuola superiore avrebbe comportato per conseguenza tanti treni in più che fanno fermata a Porto Recanati! Ma Ubaldi preferisce governare come 30 anni fa, col mattone, per avere indietro gli oneri per fare le cose. Ma con l’edilizia in crisi questo sistema non funziona più”.
Parliamo anche di Anna Rombini, però, che stava allestendo, fino a 20 giorni fa, una coalizione a prevalenza destra, con dentro Giacomo Regnicolo. Era la famosa ‘quarta lista’, perché non l’avete più presentata?
“Perché Regnicolo mi ha chiamato dicendo ‘Mi tiro fuori, non c’è chiarezza’, la sera dell’ultima riunione… Eppure ci lavoravamo insieme da 6 mesi a questo progetto”.
Quindi, che cosa è successo?
“Che lui ha ricevuto forti pressioni e si è fatto convincere dalla Ubaldi, che poi ha appoggiato pubblicamente: Giacomo ha dimostrato poco coraggio e determinazione nel passare dalle parole ai fatti. E il nostro progetto è andato in fumo”.
Di fatto a questa tornata elettorale lei non si candida. Non c’entra niente il processo che ha in corso a Macerata, con l’accusa di aver occupato arbitrariamente un’area demaniale (il balneare Aurora Boreale a Scossicci, che appartiene ai Rombini, ma prima era intitolato alla mamma di Anna, ndr)?
“No. Qualcuno ha malignato su questo punto, ma io resto perfettamente candidabile e i processi bisogna vedere come vanno a finire: mi si contesta di aver gestito senza titolo l’attività, ma in realtà io sono sempre stata nella società. È la burocrazia che dopo anni fatica a prender nota del fatto che alla morte di mio papà ho incamerato la sua quota. La questione della candidatura, semmai, è politica: una volta saltato il progetto non c’erano i tempi tecnici per fare altro, e metter su un ‘rattoppo’ non era nel mio stile. E poi non ci si deve per forza candidare ogni volta: io ho la piena fiducia del partito, resto attiva in politica e mi ricandiderò alle prossime tornate”.
Che cosa c’è che non va nella proposta di GFP sull’Hotel House? Non è la stessa sbandierata da Porto Recanati che cambia, la sua lista del 2009?
“Già, quella volta tutti mi risero in faccia, a partire dagli ubaldiani, ora l’abbattimento lo sbandierano loro… Ma qui vedo che la permuta e l’acquisizione dei nuovi locali è tutta sulle spalle dei proprietari. E non credo che LegaCoop venga a regalare niente a nessuno, vorrà bene il suo guadagno. Ma allora perché non chiedere i fondi europei per farsi finanziare parte del progetto e abbattere i costi nella massima trasparenza? A Bruxelles non facciamo che dare il sangue, e ve lo dice una donna che vorrebbe solo più Italia e meno Europa: ma i soldi dalla UE li ha presi pure Sant’Angelo in Pontano, un comune 8 volte più piccolo del nostro! Invece Rosalba Ubaldi non è mai stata in grado di intercettare gli stessi fondi. Qui si va avanti come 30 anni fa: il comune incassa di fronte a cementificazioni, e per avere più oneri tutte le volte bisogna costruire di più. E invece no: bisogna costruire il giusto”.
Ma quando si fanno proposte di abbattimento dell’Hotel House, e può valere tanto per lei come per la Ubaldi, non si solletica anche la pancia dell’elettorato xenofobo?
“Noi de la Destra al nostro progetto crediamo fortemente, in tempo di elezioni e no. Nel programma di GFP invece troviamo poche righe, tanto per catturare qualche voto in più, e proprio perciò sono sicura che se la Ubaldi verrà rieletta non sarà mai portato a termine. Soprattutto ripeto, non sono tutelati i proprietari, persone che pagano senza colpe un disastro imprevedibile al tempo in cui comprarono gli appartamenti, e che vanno alleggeriti del carico economico: rate su rate più l’acconto, tutto sulle loro spalle. Non si fa così, questo deve essere un progetto sociale, non solo un affare da fare in fretta per chiudere un palazzone che, ne convengo, vive problemi micidiali. Ma che neppure può andar giù in quattro e quattr’otto, senza garanzie per nessuno”.
Col project financing GFP dice che basteranno 5 anni. Se entra in campo il pubblico non ci vuole di più?
“Farlo solo col pubblico è una cosa da metterci 20 anni, col mix pubblico-privato sarebbe una cosa da una decina d’anni, ma che andrebbe a riqualificare Porto Recanati. La Ubaldi ha lanciato un’esca elettorale, ma questa cosa non l’ha studiata col cuore…”.
Se la Ubaldi non è da votare perché è di centrosinistra, allora dobbiamo pensare che la Montali, che sabato al balneare Attilio era seduta accanto a Simona Bonafè del Pd, comanda una lista di “centrodestrasinistra”?
“Lei certo è una donna con un passato politico di centrodestra, che ha voluto nel gruppo persone della sua stessa provenienza (pensiamo a Fiaschetti e Gabbanelli, ndr). Ma alla fine stiamo parlando di una lista civica: ciò che conta è avere un sindaco che rappresenti tutta la città, equo e coerente, capace di valorizzare il turismo non solo 40 giorni d’estate, durante i quali per di più la musica nei locali viene spenta alle 1 di notte. Io farei all’opposto, come il sindaco di Senigallia, che a chi protesta per il rumore ha detto: ‘Andate in montagna se volete riposare’. Invece noi stiamo mandando via i giovani, perché vogliamo essere solo ristorazione…”.
Il progetto del resort al Burchio la trova d’accordo?
“Potevano farlo dove è già previsto cemento, tipo riadattando le cubature della lottizzazione Pierantoni, su cui doveva nascere un’enorme spa della quale dobbiamo, 5 anni dopo, vedere ancora il primo mattone. E poi non va bene raccontarlo come una svolta, presentandosi come uno sfidante, dopo essere stati al governo. Una cosa così me la aspetto da Sabrina Montali, non dal sindaco uscente”.
Che però deve avere dei pregi, o non l’avrebbe mai convinta a candidarsi con lei, nel 2004…
“Ha la determinazione. Dedica alla politica 20 ore al giorno: se lo facessero tutti i politici l’Italia andrebbe in gloria! E poi la Ubaldi dalla politica non ottiene guadagni a livello economico: il suo solo obiettivo è conquistare voti. Ma il suo refrain potrebbe essere ‘Comando solo io’, e le conseguenze si vedono: dalla sua squadra si sono staccati tre assessori e diversi altri non si ripresentano al suo fianco in queste elezioni. Rosalba è un’accentratrice e non premia le idee dei suoi, salvo che abbiano la tessera Udc: agli altri resta da fare poco di più che alzare la mano per votare in consiglio”.
Questo è un suo parere, e già da ora diamo facoltà di replica alla Ubaldi e a tutta la sua squadra. Ma alla fine per chi voterà Anna Rombini?
“Non voterò per Rosalba Ubaldi, una donna di centrosinistra che non ha saputo governare il paese. E nemmeno per i 5 stelle, perché preferisco le civiche a un partito organizzato sul nazionale”.
Beh, restano Montali e l’astensione…
“Ne parleremo a suo tempo, vaglierò molto bene la cosa con le persone che mi danno fiducia a Porto Recanati”.
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Sarebbe una buona cosa c’è troppa feccia li!!!
magari! mà ci credo poco!
Torri come l’hotel house ce ne sono anche altre in Italia. Una in particolare nel comune di Brescia. Anche lì si sta studiando , in collaborazione, comune, provincia, regione sul come abbatterlo e ricostruire in una maniera “migliore”.
O bella !!!!! Perché abbatterlo ????? E’ la foto perfetta dell’Italia di oggi………. PROPOSTA
invece di abbatterlo sgombriamo qualche appartamento e ci facciamo delle residenze per quei politici
che predicano integrazione e accoglienza……..che c’è di strano…..anzi dovrebbero essere felici di abitare
li………… Penso che farebbe bene a costoro passare un paio di mesetti all’ House, invece di dire stronzate
vivere in prima persona come si vive in tanti mega-condomini ( e non ) di tante ( troppe ) degradate periferie. Questo bisognerebbe fare a questi signori……invece a loro piace fare i froci con il c..o degli altri
😀 😀 Meditate gente meditate