La maceratese Nicoletta Minestroni è stata questo pomeriggio ospite della trasmissione radiofonica “La fine del mondo” condotta da Selvaggia Lucarelli e Fabio De Vivo per tutelare la figura del personal trainer.
Tutto è nato da un fatto di cronaca: nei giorni scorsi ad Ivrea un personal trainer è stato condannato per omicidio colposo per la morte, 4 anni fa, di una donna che si stava sottoponendo ad una intensa cura dimagrante. Selvaggia Lucarelli, nota conduttrice del programma in onda su M2O, ha commentato la notizia sul suo facebook: «Leggevo la faccenda del personal trainer condannato per la dieta troppo drastica consigliata a una ragazza, che poi è morta. Leggo che la ragazza quel giorno aveva trascorso tre ore in sauna. Ora, io ho il massimo rispetto per la sentenza e i familiari della donna, ma se a me un personal suggerisce di passare tre ore in sauna, io gli suggerisco di passare tre ore da uno psichiatra. Uno può avere la sfortuna di non trovare un buon personal, ma il proprio buon senso non ci deve abbandonare mai e questa condanna non mi convince fino in fondo. Come le diete troppo drastiche».
Il post ha prodotto una serie di reazioni, tra le altre quella della personal trainer maceratese Nicoletta Minestroni la quale ha sottolineato «Questo è un settore non regolamentato, dove chiunque può improvvisarsi personal trainer, o istruttore senza avere titoli o conoscenza. Professionisti improvvisati rovinano e diffamano un settore ed un lavoro serio e importante per la salute come il nostro. Ho chiesto a Selvaggia Lucarelli di spezzare una lancia a favore dei professionisti e lei mi ha invitato in trasmissione. In radio ho ripetuto le mie considerazioni sull’importanza che a svolgere questo lavoro sia un professionista».
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Personal trainer, allenatori di ogni sport, il mondo variegato dello sport è pieno di persone che si definiscono ” esperti ” di sport e salute. Purtroppo queste persone, dopo poche settimane di ” corso ” allenano ragazzini e adulti senza sapere nulla dell’anatomia, fisiologia e psicologia umana. Basta vedere certe partite di calcio tra bambini per rendersi conto dell’assoluta mancanza di professionalità di certi allenatori.
Mi chiedo come mai non sia obbligatorio per allenare in qualunque sport aver conseguito la laurea in scienze motorie. Dobbiamo affidare i nostri ragazzi e noi stessi molto spesso a persone che si occupano di sport come secondo lavoro. Forse perchè in Italia lo sport è considerato solo un passatempo e non una scuola di vita come in altri paesi del mondo?
Riflettiamo prima di mandare i nostri ragazzi o andare noi stessi a fare sport se l’allenatore è laureato oppure ha fatto solo sport da giovane e per questo si crede in grado di poterlo insegnare.
Saper insegnare sport non è solo saper tirare un rigore, fare una bella schiacciata o mettere la palla nel canestro, ma sopratutto è imparare a confrontarsi ed affrontare la vita.
A Macerata in diverse società sportive ci sono allenatori laureati in scienze motorie, e la differenza con gli altri si vede, comunque sono ancora troppo pochi rispetto a quelli improvvisati.
Bravo, ha ragione, impari lei ai ragazzini, con la sua laurea in scienze motorie come si calcia la palla, come si batte un fallo laterale, come si colpisce di testa ecc. ecc…
Condivido quello che dice lei e l’articolo, ma secondo me l’accostamento che fa lei con un allenatore di calcio non è paragonabile.
Sempre Forte Nicoletta.
Un abbraccio
Massimiliano