L’Assemblea della Banca della Provincia di Macerata, alla quale ha partecipato un numero importante di azionisti che, personalmente e/o per delega, erano portatori di quasi il 58% dei voti esprimibili, ha approvato all’unanimità la relazione degli amministratori sulla gestione, il bilancio al 31 dicembre 2013, chiuso con un utile netto di 264 mila euro, portato integralmente a copertura delle perdite pregresse. Il presidente ha sottolineato la significatività del risultato conseguito in un anno caratterizzato da dinamiche economiche ancora critiche, seppur con i primi incoraggianti segnali di ripresa registratisi sul finire dell’anno.
Nel complesso contesto congiunturale, la Banca ha attivamente operato, accrescendo la competitività in termini di efficacia ed efficienza dei servizi – che si è riflessa nello sviluppo del portafoglio clienti – e confermando il sostegno finanziario a famiglie e imprese meritevoli. La raccolta complessiva da clientela (raccolta diretta più indiretta) si è attestata a 293,9 milioni di euro (+16% rispetto al 2012) segnando performance superiori al sistema maceratese e marchigiano. La raccolta diretta è stata pari a 209,2 milioni di euro (più 14,7%), e quella indiretta è ammontata a 84,6 milioni (+19,2%). I crediti lordi verso clientela sommano 156,3 milioni (+1,5%) contro risultati negativi del sistema provinciale e regionale. Le sofferenze nette sono pari all’8,3% dei crediti verso clientela quale conseguenza delle difficoltà di imprese e famiglie, e soprattutto del degrado delle garanzie immobiliari, che hanno determinato la necessità di importanti accantonamenti negli ultimi due anni.
Le situazioni patrimoniali e di liquidità di BPrM sono confortanti, rispettano ampiamente i requisiti “ex Basilea 3” e pongono la Banca in una situazione di tranquillità operativa. In particolare, il patrimonio netto, compreso l’utile d’esercizio, ammontava, al 31 dicembre 2013, a 25,3 milioni, con un incremento sul 31 dicembre 2012 di 3,7 milioni, ascrivibile essenzialmente al recente aumento di capitale per 3,2 milioni. Il core tier1 ratio era pari al 14,1% e il total capital ratio si attestava al 14,3%. La Banca opera attraverso un sistema multicanale integrato costituito da 3 Filiali, 3 BPrM-Punti servizio, 21 promotori finanziari, il sito internet, oltre ad ATM, POS e Remote banking per le imprese. Nell’anno in corso sono previste le aperture di una Filiale a Porto San Giorgio e di un BPrM-Punto servizi a San Severino.
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La gestione, probabilmente, è fin troppo prudente, ma la Banca della Provincia, sta piano piano assumendo il ruolo di Istituto di riferimento del territorio. Il CdA è di tutto rispetto e spero che sia sempre più determinante nella conduzione e nella gestione della Banca.
Troppo piccola per essere ‘di riferimento’. Per diventarlo, a questi ritmi di crescita, ci vorranno 50 anni. Chi vivrà vedrà, per ora non è questa la banca che salverà l’economia del territorio.
UNA BANCA BEN GESTITA, E LA CIRCOSTANZA NON E’ CASUALE VISTA LA QUALITA’ E LA PROVENIENZA BANKITALIA DEL DIRETTORE GENERALE, FORTEMENTE COLLEGATA AL TERRITORIO, MI SEMBRA UN BEL RISULTATO E UN BELL’ESEMPIO DA SEGUIRE SOPRATTUTTO IN AMBITO BANCARIO …..
Prendo atto del positivo risultato economico che, a parte il dato numerico, assume un valore significativo, se rapportato alle vicissitudini di altri istituti di credito (nazionali e locali). Come evidenziato da Radio Kabul, probabilmente non è ancora la banca di riferimento del territorio, ma come altrettanto enunciato dal Sig. Furio, la Banca ha ben operato (impieghi molto prudenti) e speriamo che veramente il CDA si mantenga di alto profilo e non si lasci prevaricare. Infine, con l’occasione, evidenzierei il seguente aspetto, cioè che contrariamente agli intenti del legislatore di creare concorrenza, si stanno di fatto consolidando due grandi gruppi in Italia (Unicredit e Intesa), ben vengano quindi le realtà come la Banca della Provincia di Macerata.
Onestamente ritengo che questa gestione sia davvero molto prudente, di sicuro è in netta contrapposizione con la gestione precedente.
Parlando da azionario e da correntista sono sicuramente contento del bilancio chiuso in attivo, e mi trovo moderatamente in accordo con chi ha scritto che la banca è ben gestita da un valido consiglio di Amministrazione; di sicuro sono in completo disaccordo con chi afferma che la provenienza del direttore generale dalla Banca d’ Italia sia una garanzia sulla sua capacità manageriale di gestione dell’istituto, poichè il lavoro precedentemente svolto era di tutt’altra natura.
Probabilmente è proprio questo il motivo di una gestione così prudente.