di Maurizio Serafini*
Questa è la storia vera del mio cane Gino. E’ nato a casa mia, nella Riserva Abbadia di Fiastra ed è vissuto, come dovrebbe fare ogni cane, libero, scorazzando nella campagna, senza collari, senza catene. Cacciava e si spostava in cerca di femmine come è nella natura delle cose. Ho preso per questo motivo 3 multe dalla forestale ma le ho pagate di buon grado nel rispetto della vita di Gino. Mi hanno detto di sterilizzarlo e non l’ho fatto (provate a pensare di farlo su voi stessi), di mettergli un microchip, di legarlo, di ingabbiarlo e non l’ho fatto. Ho sempre rifiutato: perchè le leggi degli umani devono essere applicate anche ai cani?
A luglio del 2013 Gino è sparito. L’ho cercato invano per settimane. Ho pensato fosse morto. Poi un mese fa sono andato al canile di Tolentino per prendere altri due cuccioli. Che senso ha una casa di campagna senza cani? E lì ho riincontrato Gino. Quasi non lo riconoscevo tanto si era gonfiato e ingrassato nella sua prigione, ma lui si. Lui mi ha riconosciuto e mi ha chiamato. L’ho ripreso con tanto di microchip: adesso è ufficialmente mio per la legge degli umani. E’ ritornato a casa piangendo di gioia. Per tre giorni è rimasto in giardino, ma poi il suo istinto l’ha richiamato a traversare ancora il fiume. Il suo posto preferito è l’Abbadia di Fiastra: là ci sono i suoi amici cani, là gioca con i suoi adorati bambini, là trova spesso qualche succulento boccone. E’ un cane adorabile che non farebbe mai male a nessuno ed è un coccolone, un coccolone che vuole essere libero e che ogni sera, dopo la sua passeggiata, torna a casa mia.
Ma qualcuno ha paura e lo fa presente alla Forestale: “Quel cane gira senza guinzaglio e padrone” dicono. Mi chiamano, perchè ormai mi conoscono, e mi minacciano di multe e di chiamare l’accalappiacani. Costruisco un recinto per lui e lo chiudo dentro. Per due volte salta la rete alta tre metri rischiando di ammazzarsi con il filo spinato pur di essere libero. Metto allora la tettoia e lui per cercare di scavare a terra si massacra zampe e muso. Ora sta legato ad una catena da due giorni e non ha mai smesso di ululare urlando il suo dolore. Ed io che sto in casa e lo sento notte e dì ho il cuore stretto perchè sto partecipando a queste ipocriti leggi che vogliono regolare la vita di tutti gli esseri viventi e che sostengono che la natura sia proprietà dell’uomo. Forse è meglio un cane castrato abituato a mangiare terribili crocchette, umiliato con una vita d’appartamento, guinzagli e passeggiatine, costretto a regolare a tempo pipì e popò e magari con indosso il cappottino alla moda? Per me no. Preferisco il mio Gino, la sua voglia di libertà e il suo diritto, richiesto da lui, ad essere cane.
*Maurizio Serafini, musicista maceratese, ha fondato con Luciano Monceri, il partner artistico di sempre i gruppi Vincisgrassi, Ogam e MortimerMcGrave
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Condivido il suo punto di vista, ma qualche “piccola regoletta” ci vuole. Cmq quella nuovissima catena non l’avrei mai messa…al cane
Non è che oggi è tanto diverso anche per gli umani… solo che come diceva il compianto prof. Eraclio Fiorani, oggi le catene non si vedono!!
Sarà giusto concedere la libertà ai cani, ma le regole esistono pure per quegli animali che evolutivamente sono vicini all’uomo, ossia cani, gatti, cavalli. Se hanno inventato i microchip è per la loro difesa. Diverso sarebbe metterli agli umani, come da tempo si vocifera, con la scusa che il microchip è utile in eventuali rapimenti, smarrimenti in montagna, eccetera.
Quando un mio cane fa la “fuitina”, io mi preoccupo per la sua incolumità. Potrebbe finire sotto un’auto, potrebbe perdersi… Saremmo due disperati.
Gino rischia di finire ammazzato a causa di un investimento, di un boccone avvelenato, di una schioppettata… Ognuno ha il suo destino…
Se tenessi a Gino e volessi calmarlo lo farei castrare: meglio un cane vivo senza attributi che continuerebbe a darmi amore e fedeltà, piuttosto di un cane con gli attributi, ma morto, perché non vuole stare in casa e preferisce girovagare in cerca di femmine e di libertà.
Comunque, Gino ha già scelto: vuole essere libero e magari finire sotto una macchina, che lo uccide, che sbanda, che si fracassa, col conducente che muore e va insieme a Gino verso le nubi del cielo.
Per paura che ciò possa avvenire con i miei cani, feci anni fa un’assicurazione da 2 miliardi di lire in caso che i miei cani causassero un incidente.
Per finire, la Forestale fa il suo dovere ed è giusto che applichi la legge.
P.S. la castrazione sarebbe necessaria immediatamente a chi con l’attributo fa danni, trasmette l’AIDS, violenta innocenti, ingravida a gogò, tanto ci sono i fessi Italiani che pagano in nome del multiculturalismo e della licenza che oggi vuole che ogni pulsione viene giustificata.
Tutti hanno ragione nei loro commenti. Io mi rispecchio di più in quello del sig. Giorgio. Io preferisco mantenere sana la vita dei miei 2 cani piuttosto che donargli il suo stile di vita che già breve in confronto alla nostra la ridurrei ulteriormente. Il Microchip, la tipica castrazione (molto più banale di una appendicectomia), il guinzaglio ed il collare (con numero telefonico in caso di urgenza o smarrimento) ed assicurazione salvano di certo la vita del cane ed una sana amicizia duratura tra amico fedele ed essere umano. Abituiamoci a vivere le regole anche positivamente. Per il bene del singolo e della comunità. Il cane è anche salute fisica e psichica di chi vive con lo stesso amico a 4 zampe e l’utilizzzo nella pet-terapy ha un valido motivo. Rimuoverei assolutamente la catena……..molto più traumatica di una castrazione………
Giulio, il tuo padrone non ha capito che ci sono le mezze misure, non bisogna essere ne troppo rigidi ne tanto “trasandati”. Ma per caso assomigli al tuo padrone???? 😉
Vorrei chiedere al sig. Serafini se per caso un bambino venisse azzannato dal suo cane “libero” (e docile) se continuerebbe a pensarla allo stesso modo.
Vorrei anche sapere come fa, il sig. Serafini, a raccogliere le feci del suo cane visto che lo lascia libero tutto il giorno.
Caro Maurizio, amico di tante giornate al liceo, liberi come l’aria. Concordo con te su quello che dici, però vorrei raccontarti un episodio che mi capitò ormai diversi anni fa. Passeggiavo all’Abbadia come tante volte solevo fare, c’era un cagnolino che stava vicino al suo padrone a passeggio. Dal bosco spuntò un cane, non di razza, un meticcio abbastanza grande, il quale azzannò a morte il cagnolino, sotto lo sguardo impetrito del padrone. Io corsi in aiuto e cercai di fargli lasciare la presa, ma inutilmente, poi il cane fuggì e il cagnolino rimase straziato a terra; il padrone si sdragliò vicino a lui piangendo, io cercai di raccogliere il cagnolino e chiamare un veterinario, ma mi resi conto che era un caso disperato. Andammo dal veterinario, ma non ci fu niente da fare. Il cagnolino giaceva lì, sul tavolo, con il padrone inginocchiato ai piedi del tavolo. IL cagnolino aveva 9 mesi. Certo Gino non è un cane che azzanna, ma anche i padroni dei vari pittbull, rotwailer, pastori corsi etc etc dicono che i loro cani sono buoni, ma giardacaso sono sempre quelli che vanno sui giornali. Se non ci fosse una regola ognuno potrebbe lasciare liberi i propri cani, ed è nella natura che due cani si azzannino, ma non credo che saresti contento se qualcuno azzannasse Gino. Per favore, togli subito la catena, non lo castrare, fai delle lunghe passaggiate con lui, abitualo ad una piccola disciplina, lui sarà felice anche così.
sfido chiunque ad abitare vicino ad un giardino con un cane abbaiatore e non odiare almeno il padrone.
a volte lo lasciano anche libero e va facendo I suoi bisogni nel vicino parco.
il cane è cane si sa, ma il padrone merita rispetto ??
Il tuo cane GINO ha diritto ad essere libero, …ma la sua libertà finisce dove inizia quella di tutti gli altri !!!!!
ciao Maurizio. ..anche noi abbiamo un cane trovato per strada e la pensiamo come te…ma purtroppo e anche per fortuna viviamo in un mondo fatto di regole e mi sembra giusto che un cane non possa essere lasciato in libertà da solo. quello che posso consigliarti è di passare un po di tempo di qualità con il tuo amico e vedrai che anche lui sarà contento di aspettarti a casa…senza catena! (ti ricordo tra l’altro che è vietato) comunque possono aiutarti molti professionisti. ..se vuoi qualche nome posso anche aiutarti . ciao e buona fortuna. max.
a Maurì ce vole la via de mezzo … alcune regole bisogna pure rispettarle per il quieto vivere. daltronde i cani non sono più animale selvatici… la mia cagnetta (che vedi in foto) vive con me in campagna ma ama stare in casa con me, dormire nella sua cuccia e sta fuori il minimo indispensabile…eppure l’abbiamo presa al canile!! è una questione di abitudine tutto qua!! e non penso che chi dà crocche, sterilizza e li fa vivere in casa sia un non amante dei cani anzi… però mi dispiace per Gino…lui deve stare libero!!!