“Attualmente, in Italia, il ricorso all’obiezione di coscienza ha assunto dimensioni tali da non consentire l’accesso ad un adeguato servizio per le donne che decidono di interrompere una gravidanza. Infatti, nel corso degli ultimi anni, sull’intero territorio nazionale si è passati dal 58,7 per cento di ginecologi obiettori del 2005, al 69,3 per cento nel 2010 e nel 2011, con una percentuale di obiettori tra gli anestesisti del 47,5 per cento nel 2011”. Lo afferma in un’interrogazione rivolta al ministro della Salute Lorenzin, il senatore del PD Mario Morgoni, primo firmatario del documento sottoscritto anche dai colleghi Amati, De Monte, Di Giorgi, Fabbri, Giacobbe, Pezzopane, Puppato, Sollo, Valentini e Verducci. La regione Marche non è esente da questo problema tanto che è stata oggetto di una osservazione del Comitato europeo per i servizi sociali (leggi l’articolo). L’obiezione di coscienza – rileva il documento – sta quindi minando l’efficacia stessa della legge 194 (recante “Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza”) che ha, invece, portato in questi anni ad un netto calo del tasso di abortività nel nostro Paese. Il fenomeno dell’obiezione è poi ancora più rilevante in alcune realtà regionali, in particolare del Sud, come la Campania, la Basilicata, il Molise e recentemente si riscontrano difficoltà nell’applicazione della legge anche nella Regione Marche, come riconosciuto anch dallo stesso assessore regionale alla sanità, Almerino Mezzolani. “Le criticità rilevate nella regione Marche – sottolinea il senatore Morgoni – comportano notevoli difformità di accesso ai servizi previsti dalla normativa, con conseguente discriminazione tra le donne residenti nel territorio. Inoltre, in alcune situazioni maggiormente critiche, la Regione si è trovata costretta ad usufruire di convenzioni esterne al fine di colmare la carenza organizzativa. Secondo i dati forniti dalla stessa Regione Marche i medici obiettori, tra ginecologi e anestesisti, sono il 68 per cento; una percentuale ancora superiore, pari al 73 per cento, si riscontra tra il personale paramedico. Inoltre, negli ospedali di Jesi, Fano e Fermo l’intero personale medico risulta obiettore” “Per arginare il fenomeno dell’obiezione – prosegue Morgoni – chiediamo al ministro della Salute di attivarsi per garantire una piena attuazione della legge n. 194 sull’intero territorio nazionale, assicurando che ogni struttura pubblica o privata accreditata sia dotata di strumenti e di personale atti a garantire pienamente il servizio e di conoscere le strutture pubbliche e private accreditate nel territorio nazionale in cui risultino non essere garantiti il rispetto e la piena applicazione della legge”. “Inoltre – aggiunge il senatore – ricordiamo al ministro l’impegno da Lei preso recentemente alla Camera dei deputati per un tavolo tecnico con gli assessori regionali e di conoscere per la Regione Marche le strutture ospedaliere che attualmente non siano nelle condizioni di erogare i servizi e l’assistenza prevista dalla legge. Si tratta di garantire il rispetto di una legge dello Stato ma sicuramente e soprattutto si tratta di impegnarsi per la tutela della salute delle donne su tutto il territorio nazionale senza discriminazioni territoriali”, conclude il senatore Morgoni
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Non capisco quale sia il problema di Morgoni, comunque e’ giusto e’ il suo pensiero di persona non cattolica e quindi in un paese laico ogni persona e’ giusto che la pensi come vuole però loro del PD quando vanno a bussare per chiedere i voti, invece di presentarsi con la “foto di papa Francesco” o in prima fila alla messa, devono dire chiaramente che la maggior parte di loro non sono credenti!
All’epoca, quando entrò in vigore la legge, credo che fu giusto che si ponesse l’obiezione di coscienza a chi, già ginecologo o anestesista, lo fosse diventato prima della legge 194.
Al limite, sarebbe stato giusto, all’epoca, porre la possibilità di obiezione a tutti coloro che gia si erano iscritti a Medicina o si stavano specializzando…
Per alcui anni, dopo l’entrata in vigore della legge, sarebbe stato giusto quindi porre la questione di obienzione di coscienza perchè, se la legge fosse stata in vigore (prima dell’inizio del mio ciclo di studi), magari avrei legittimamente scelto di fare altro, per non contravvenire ai miei LEGITTIMI convincimenti morali, ideologici o religiosi…
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Ma DOPO 4 o 5 anni (dall’entrata in vigore della 194) questa possibilità doveva essere esclusa.
Questo perchè, essendo la legge 194 una legge dello Stato questa va rispettata/applicata come tutte le altri leggi dello Stato….
Pertanto 5 o 6 anni dopo l’entrata in vigore della legge chiunque avesse scelto ginecologia o avesse fatto l’anestesista sapeva che NON avrebbe potuto essere obiettore
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Perchè l’obiezione di coscienza è il rifiuto di fare qualcosa contraria alle proprie convinzioni ideologiche, morali o religiose.
Contro le proprie convinzini ideologiche, morali o religiose: se l’obiezione qundi venisse LEGITTIMAMENTE estesa ad altre leggi ci sarebbero migliaia, probabilmente MILIONI, di cittadini che sarebbero legittimamente obiettori, tra cui anche i GIUDICI.
Ovvio che oggi NESSUNO si sognerebbe di permettere l’obiezione di coscienza al giudice, al poliziotto o al medico SOLO perchè questo funzionario pubblico ritiene che questa o quella legge (domiciliari invece che prigione, sconto di pena in caso di evasione fiscale, attenuanti se incensurato nel compiere un delitto, ecc. ecc. ecc.) possa essere contraria alle proprie convinzioni…
Pertanto OGGI l’obiezione di coscienza solo per la 194 è un aberrazione giuridica, in quanto ci sarebbero altri soggetti obiettori che avrebbero, legittimamente, lo stesso identico diritto di NON applicare questa o quella legge per propri motivi di coscienza.
Ma ovviamente a nessuno è permesso di obiettare su TUTTE le altre leggi dello Stato, perchè allora OGGI (a distanza di decenni dall’entrta in vigore) è possibile obiettare solo sulla 194 e non sulle altre MILLE leggi fatte???
Innanzi tutto, dovete distinguere tra cristianesimo e cattolicesimo, che sono due cose diverse.
Secondariamente, molti medici fanno gli obiettori perché, come dimostrato da inchieste giornalistiche, in questa maniera riescono a mantenere il lavoro e/o a fare carriere, visto che organizzazioni cattoliche sono molto potenti nella sanità.
Terzo, bisogna andare alla vera radice dei motivi per cui le donne decidono di abortire, a parte motivi medici evidenti.
Sono d’accordo con Cerasi. Poteva starci l’obiezione di coscienza per i medici già in servizio, ma poi non ha senso alcuno.
Effettivamente la 194 è l’unica legge ad avere questa anomalia (certo che se il mio commercialista potesse essere un obiettore alle varie leggi sulle tasse…potrei anche ripensarci al fatto dell’anomalia e sperare in una sua estensione!!!!)
Comunque è assurdo che una donna debba trovarsi di fronte ad un rifiuto di un medico perchè obiettore e magari ricorrere a mezzi e situazioni che venivano comunemente adottati prima della 194, esponendosi a dei rischi altissimi.
La decisione di arrivare ad un aborto è durissima, chi la prende, per salute o necessità, se la porta dietro tutta la vita, credente o no.
E’ legge dello Stato, va applicata.
Un obiettore di coscienza che non voleva fare il servizio militare non poteva poi chiedere di essere arruolato per lavoro in un corpo militare.
Un medico sa che esiste questa legge, se si specializza in ginecologia o anestesia sa a cosa può andare incontro, o lo accetta o non fa il medico.
Morgoni , non vedo perché il ‘fenomeno dell ‘obiezione ‘ debba essere arginato quasi come fosse una maledizione d ‘Egitto. Ognuno potrà pensarla come crede su un fenomeno delicato come l’aborto. O no ? Di questo vi state occupando in Senato? Non mi pare una priorità.
Per Domenico: nella sanità marchigiana chi conta, e non solo nella sanità ma in tutti i settori pubblici strategici compreso l’aeroporto, e’ il PD. Altro che associazioni cattoliche. L’anomalia che dice Morgoni e’ una questione di legge nazionale.