Gli assessori Massimiliano Bianchini e Giorgio Palombini e la vicepresidente Mariani durante il Consiglio provinciale di questa sera
di Marco Ricci
(foto di Lucrezia Benfatto)
La Provincia di Macerata ha approvato nel tardo pomeriggio il bilancio di previsione del 2014, nonché il documento unico di programmazione per gli anni 2014-2016. Come il Comune di Macerata, anche la provincia ha voluto approvare presto il proprio bilancio, avvalendosi anch’essa della possibilità di abbattere di quasi 2 milioni di euro la maglia del patto di stabilità grazie alla decisione di redarre in via sperimentale il documento contabile con le nuove regole che dovrebbero divenire obbligatorio dal prossimo anno. A votare a favore sono stati i 14 consiglieri di maggioranza, mentre si è astenuto Candria di Sel e hanno votato contro i consiglieri Pdl Cruciani, Agostini, Bonifazi e Cruciani del Ncd. Hanno deciso di astenersi o di non partecipare al voto il sindaco di Tolentino e consigliere provinciale, Giuseppe Pezzanesi, così come l’ex presidente della Provincia, Franco Capponi.
Tutti, al di là delle singole critiche o dei singoli apprezzamenti alla relazione dell’assessore al bilancio Palombini, hanno riconosciuto le difficoltà, dovuti ai tagli e agli scarsissimi margini di manovra, che l’ente ha dovuto affrontare per redarre il bilancio. Domani è prevista una conferenza stampa dove il presidente Antonio Pettinari e l’assessore Palombini presenteranno in dettaglio i dati.
Nel dibattito seguito all’illustrazione della delibera c’è stata quasi l’unanimità da parte dei consiglieri contro la cancellazione delle province così come oggi le conosciamo da parte del governo Renzi, con la proposta Delrio (leggi l’articolo) sostanzialmente affossata da tutti, ad eccezione dell’ex presidente Capponi. I motivi per cui i consiglieri ritengono un errore l’abolizione delle province non ha molto poco a che fare con le poltrone e i gettoni di presenza, considerando come le cifre incassate dai consiglieri nel 2012 siano bassissime. E’ più che altro l’impostazione complessiva della riforma ad essere bocciata, una riforma considerata uno spot dato in pasto all’opinione pubblica che non va davvero ad incedere dove si annidano i veri sprechi e i veri costi della politica, cioè le Regioni e lo Stato, amministrazioni spesso pletoriche, poco efficienti e distanti dai cittadini. Il tutto condito dall’incertezza di quali servizi e quali risorse avranno a disposizione i futuri enti di area vasta.
Ad aprire il valzer delle critiche a Delrio è stato il sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi il cui intervento ha preceduto, quello ancora più duro, del consigliere Pd Marco Seri: “Il decreto Delrio è orribile – ha detto – la Provincia era un ente che lavora e lavorava molto, erogando servizi ai cittadini. Inoltre sono assolutamente contrario agli enti non elettivi, perché deve essere il popolo a scegliere. Oltretutto, se si fosse voluto evitare la demagogia, sarebbe bastato porre un tetto di spesa e magari imporlo anche allo stato centrale e alle regioni. L’obbiettivo del governo è invece populistico”.
Anche il suo compagno di partito, il capogruppo Pd Massimo Montesi, ha affermato di avere opinioni non dissimili a quelle di Seri, mentre la consigliera Pd Giuseppina Bruno ha esternato in modo molto netto la sua opinione su quella che definisce la scelta sbagliata del governo. “Io avrei dato più poteri alle Province togliendoli dalle Regioni”, concetto in qualche modo ribadito da Pietro Cruciani che avrebbe optato per la chiusura delle Regioni, lasciando quattro macro enti per tutto il paese. “Le spese – ha ribadito il consigliere del Ncd – sono nello Stato e nelle Regioni”.
Insomma, se la politica centrale sta facendo una scelta che non piace agli amministratori locali, una scelta che oltretutto non porterà a chissà quali risparmi, il dibattito è adesso su cosa sarà l’ente di area vasta del futuro e se l’amministrazione in carica dovrà cessare prima della scadenza del mandato le proprie funzioni. In ogni caso è stato sollevato anche il problema dei costi attuali della giunta provinciale, circa 400.000 euro annui, in particolare davanti alla riduzione di deleghe e di risorse a disposizione degli assessorati. Il primo a sollevare il problema è stato il consigliere di Sel, Esildo Candria che ha parlato proprio di “assessori privi di deleghe”, invitando la maggioranza a guardarsi negli occhi e a decidere.
Dura, durissima sul fatto che la politica provinciale debba dare il suo esempio è stata la consigliera civitanovese, Bruno: “Mi aspettavo un segnale, perché è vero che i costi sono altrove ma si poteva partire da qui, con una riduzione del 30, 40% delle indennità.” In effetti, con il taglio di deleghe e di risorse che costringono la Provincia a rimanere ingessata, sei assessori forse sono troppi. Inoltre oggi è stata contestata la presenza in Giunta di Giovanni Battista Torresi, assessore allo sport, dalla sua ex compagna di partito dell’Idv, Vania Longhi: “Torresi non rappresenta più il nostro partito – ha detto la consigliera – e non si comprende perché sia ancora lì.”
Domani dunque i numeri del bilancio di previsione 2014 della Provincia di Macerata.
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ve piace la poltrona….
C:’era forse qualche dubbio?
Fanno schifo. Difendono solo i loro interessi fregandosene del sentimento del popolo che non vuol più vedere (e pagare) queste inutili istituzioni
Se la riforma mi fa perdere la poltrona, le prebende e magari anche l’iPhone certo che è da condannare…..
Aòòòò: questi vogliono mandarmi a lavorare, scherziamo mica?
Se non ho letto male , i Consiglieri provinciali presenti in Consiglio, che hanno condannato , quasi all’unanimità, la finta soppressione delle Provincie, come realizzata dal decreto Delrio, Mentre il Consigliere Capponi , l’unico assente al momento del voto si è dichiarato per coerenza , favorevole a mantenerle; Ma il Consigliere Capponi Franco, ex Consigliere Regionale di FI, già ex Presidente PdL della Provincia di Macerata,con Pettinari UDC vice, passato 15 giorni prima delle ultime Politiche con Monti ed ultimamente approdato con lauto stipendio nella Segreteria politica dell’UDC, dell’Assessore Regionale Malaspina , indicata da Pettinari . Anche questo è coerenza? Praticamente è rimasto forse l’unico in Italia a voler mantenere i posti per la vecchia politica incapace ed inutile , che ha fatto tanto danno ai Cittadini.
Qui tutti vogliono fare il proprio mestiere senza ne arte ne parte. Gli eletti che vogliono mantenere, i non eletti che vogliono disfare, il giornalista che scrve “redarre” anzichè redigere……..