È diventata legge la proposta Del Rio che consente un terzo consecutivo mandato ai sindaci dei Comuni con meno di tremila abitanti. La Camera dei Deputati ha approvato la modifica già introdotta dal Senato a fine marzo (leggi articolo) e pertanto la nuova legge potrà trovare applicazione fin dalle prossime elezioni comunali previste per il 25 maggio. Per i Comuni interessati all’imminente turno elettorale (nel maceratese sono 43) ci sono anche altre novità che riguardano la composizione dei Consigli comunali e delle Giunte. Le nuove norme, annullando le restrizioni introdotte nel 2011, aumentano il numero di consiglieri ed assessori. Fino a tremila abitanti i Comuni avranno un sindaco, dieci consiglieri e massimo due assessori (ora era previsto solo sindaco e sei consiglieri) mentre nella fascia compresa tra i tremila e i diecimila abitanti ci saranno un sindaco, dodici consiglieri e al massimo quattro assessori. Queste nuove disposizioni relative alle elezioni per i Comuni sono contenute nel cosiddetto disegno di legge sul riordino delle Province, che non sono abolite. Potendo essere soppresse solo con legge costituzionale, che richiede una speciale procedura lunga almeno un anno, la proposta Del Rio – presentata in Parlamento dal precedente Governo Letta prima di Natale e poi fatta propria anche dal Governo Renzi – trasforma le Province in enti fortemente ridimensionati sul piano delle funzioni e con organi non più eletti direttamente dai cittadini. E’ stata eliminata la Giunta provinciale, mentre gli altri due organi che restano (Presidente e Consiglio provinciale) saranno eletti tra gli amministratori dei Comuni del territorio di riferimento. Ad essi si aggiungerà, l’assemblea dei Sindaci della provincia. La nuova legge, che demanda agli statuti provinciali la definizione dei compiti spettanti a ciascun organo, ha introdotto una norma transitoria che prevede l’applicazione immediata della riforma solo alle Province i cui organi elettivi scadano nel prossimo mese di maggio, mentre in tutte le altre Province gli attuali organi resteranno in carica fino alla loro naturale scadenza. Per Macerata, così come per altre otto province italiane (Campobasso, Lucca, Mantova, Pavia, Ravenna, Reggio Calabria, Treviso e Vercelli) le cui elezioni si sono svolte nel 2011, il rinnovo degli organi con le nuove regole si verificherà sono nel 2016. Fra due anni, insoemma, sempre che, nel frattempo, non giunga in porto l’ abolizione definitiva delle Province contenuta nel disegno di legge di riforma costituzionale approvato il 28 marzo scorso dal Consiglio dei Ministri che abolisce il Senato elettivo e riforma l’intero Titolo V della Costituzione.
(redazione CM)
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una legge perfetta per il PD per garantirsi voti voti voti
Non sono del PD, ma se loro sono più furbi, prendiamo lezioni…!
Abolite le elezioni, perse gran parte delle funzioni, ma conservate ed anzi moltiplicate le poltrone, meglio d’un Sim-Sala-Bim del mago Silvan!
aumenta il numero dei consiglieri comunali????? e vai! altro che spending review…
E “er popolo se gratta” (trilussa)