Nessuna caccia al piccione o tiro al volatile. Dopo la polemica da parte di alcuni residenti della campagna civitanovese (leggi l’articolo) per l’avvio della campagna di contenimento dei piccioni responsabili di danni alle colture il vicepresidente provinciale di Federcaccia Macerata, Nazzareno Galassi, interviene per rispondere nel merito dei fatti. “Il parere emesso dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale evidenzia come la collocazione giuridica del piccione di città sia stata modificata in virtù di una sentenza che stabilisce che anche il piccione di città vada assimilato agli animali selvatici in quanto vive in stato di libertà naturale nel territorio nazionale. Il piccione non rientra tra le specie cacciabili ed il periodo in cui è consentita l’attività venatoria è compreso tra il 1° di settembre ed il 10 febbraio con limitazione di tempi, specie, capi e modalità. Pertanto ora si effettua solamente il controllo di fauna in sovrannumero e specificamente per il piccione, in presenza di danni alle colture, segnalati da parte delle associazioni agricole, come espressamente previsto dall’articolo 25 della legge Regionale 7 del 1995. I soggetti incaricati alle operazioni sono le Guardie Venatorie dipendenti dalla Provincia; queste ultime possono avvalersi dei proprietari e conduttori dei fondi sui quali si attuano i piani di controllo, purché muniti di licenza per l’esercizio venatorio, nonché delle guardie forestali e delle guardie comunali munite di licenza per l’esercizio venatorio, dalle guardie venatorie volontarie, da operatori autorizzati dalla provincia attraverso corsi di preparazione alla gestione faunistica muniti di licenza per l’esercizio venatorio.
Durante queste operazioni vengono rispettate tutte le prescrizioni vigenti in materia di pubblica sicurezza, usando sempre la massima cautela, attenzione e prudenza, specialmente in un territorio antropizzato come quello della fascia costiera. Il controllo della fauna in sovrannumero è un tassello importante per la gestione del territorio e per la tutela delle colture agricole. La fauna è patrimonio indisponibile dello Stato e quindi è n bene di tutta la collettività ma i danni alle colture vengono risarciti agli agricoltori nel territorio a gestione programmata dagli Ambiti Territoriali di Caccia utilizzando le quote versate dai cacciatori”.
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quale sarebbe la fauna in sovrannumero ??? quello che non ha ucciso l’inquinamento lo uccide l’uomo….
sparate al vostro di uccello…
ma perche non fate qlc altro di piu utile
“È tutto sedimentato sotto il chiacchiericcio e il rumore, il silenzio e il sentimento, l’emozione e la paura… Gli sparuti incostanti sprazzi di bellezza. E poi lo squallore disgraziato e l’uomo miserabile.”
La grande Bellezza
sebbene io sia contrario alla caccia intesa come divertimento e sport, in questa fattispecie rammento che la proliferazione incontrollata dei piccioni è nell’ordine del 500% annuo, cioè quintuplica in un anno se non moderata e gestita, e concausata da continue violazioni dell’ordinanza comunale che vieta la somministrazione di becchime e acqua ai volatili. anche la sterilizzazione dei cani randagi e del vostro gatto è un atto di violenza, eppure si fa per motivi igienici sanitari e per non farvi spruzzettare il divano. ipocriti animalisti radical chic.
avete stufato con questa caccia.
E’ facile pensare che i commenti di sdegno arrivino da cittadini e non da persone che in campagna ci vivono e ci lavorano/sudano, il problema dei piccioni per le colture agricole e’ vero e improrogabile da affrontare, se l’abbattimento controllato e’ realmente efficace e’ da portare avanti.
Gli animalisti preferirebbero vedere una famiglia di agricoltori sotto un ponte piuttosto che sapere un piccione ucciso..poi sono i primi a volerli morti se gli cagano sul balcone!
Qualche altro ferito minimo ci sarà ….