di Enrico Maria Scattolini
PREMESSA – Scrivere di Maceratese -Bojano su questa rubrica è come cercare adrenalina in una sgambata fra scapoli ed ammogliati. Zero episodi, zero emozioni, infine solo noia.
MA SICCOME VOGLIO EVITARE SANZIONI DAL DIRETTORE, debbo industriarmi a trovare qualcosa d’un minimo d’interesse.
SCIVOLO ALLORA SUI PERSONAGGI d’un pomeriggio che certamente non passerà alla storia.
LA DOTTORESSA TARDELLA, in sala stampa, conferma ancora una volta se stessa e cioè la sua… imprevedibilità. Annuncia che resterà alla guida della Maceratese (+), al contrario di quanto dichiarato a suo tempo a me medesimo in un’intervista rilasciata a “E’ Tv Marche”. Ritengo che quest’intervento pubblico mi svincoli dal mio impegno di mantenere il segreto riguardo ad un recente colloquio confidenziale con lei avuto, sull’argomento, non più d’un paio di settimane orsono. Pur sapendo di correre rischi personali…
LA CUI SINTESI E’ LA SEGUENTE (+): (a) nel prossimo campionato la Maceratese punterà decisamente all’ingresso nei campionati professionistici; (b) perciò io rimango alla sua guida; (c) avrò la collaborazione di un personaggio ad hoc: facendo intuire come la trattativa sia a buon punto; (d) naturalmente accetto volentieri l’aiuto di tutti coloro che vorranno partecipare a questo progetto.
HA SOLO SMENTITO L’ARRIVO di Giulio Spadoni come Direttore dell’area tecnica (+), da più parti considerata invece probabile: ”Sì l’ho incontrato, ma casualmente fra il pubblico di un teatro. Ci siamo salutati, ma non abbiamo certo parlato di calcio”.
IL PRESIDENTE DEL BOJANO Anche lui raggiunge i cronisti, al termine del match (+). Pur se non richiesto, dal momento che giammai io ed i miei colleghi avremmo immaginato il suo desiderio di parlare. Ed invece è un profluvio di parole. La cui connessione logica francamente mi sfugge. Ed anche il buon senso, quando arditamente sostiene che i sette gol subiti dalla sua squadra potrebbero sembrare la solita severa punizione domenicale a chi (fortunatamente!) non ha visto il match, ma che in realtà così non è stato.”Perché-sua espressione testuale-sino ad un quarto d’ora dalla fine il risultato era ancora aperto”. Da notare che, a quel momento, il Bojano, oltre a non aver mai tirato nella porta avversaria, era sotto di quattro reti, sommate alle centotrenta delle precedenti ventiquattro partite.
DICE INSIEME TUTTO E NIENTE, il numero uno molisano, ma non risponde (-) al perché abbia presentato il Bojano all’Helvia Recina, sobbarcandosi alle spese della trasferta, e non l’abbia fatto invece scendere sul terreno casalingo sette giorni prima, contro il Sulmona, a costo zero. Il tutto per rispettare il limite invalicabile delle tre rinunce, oltre le quali scatta la radiazione dai campionati federali.
ALLORA QUALCHE SUPPORTO i molisani potrebbero averlo ottenuto per raggiungere in pullman, una specie di economico scuolabus, Macerata (+).
AL DI LA’ DEI PANINI E BIBITE, gentilmente offerti alla comitiva ospite prima del ritorno nel Molise. I biancorossi avevano tutto l’interesse a disputare l’incontro per alleggerire il pesante fardello delle squalifiche (-): due turni ancora sul groppone di Aquino e Belkaid; uno pro capite a carico di Conti (residuale), Donzelli e Romano. I novanta minuti con il Bojano hanno azzerato i carichi pendenti degli ultimi tre giocatori e dimezzato quelli in testa al centrale difensivo ed al marocchino. Che saranno completamente riabilitati dopo la trasferta di Scoppito, contro l’Amiternina. Questo significa: tutti in campo nel derby con l’Ancona. Prossimo, atteso appuntamento all’Helvia Recina. Peccato che sia anche mancato il corrispettivo delle entrate, per i botteghini chiusi dell’Helvia Recina.
SUL CAPO DI RUFFINI ED ALTRI pesa però la spada di Damocle delle diffide che, a Scoppito, potrebbero di nuovo compromettere tutto. Ruffini è il più preoccupato. Ora che ha ritrovato il posto da titolare in formazione (+) dopo la giubilazione, mai formalizzata eppure evidente, con Favo. ”Starò molto attento ai contatti con gli avversari ”, garantito l’ex dorico. Facendo nel contempo capire che la sua vera angoscia è stata risolta dall’arrivo del nuovo allenatore.
IL QUALE DI FABIO ha avuto la fortuna di un approccio soft (+) per valutare attitudini e condizione atletica dei suoi giocatori, che conosce al cinquanta per cento. Per cui il 4-3-3 utilizzato ieri pomeriggio e’ di scarso significato riguardo alle sue future scelte strategiche..
MI RACCOMANDO IL CENTROCAMPO, mi permetto di suggerirgli. Raggelante la sua risposta: ”Questa è una tua fisima. Nel derby di Civitanova Marche l’ho schierato a cinque e mi sono giocato il posto” Mi autoflagello con un segno (-).
A QUESTO PUNTO non ho il coraggio di chiedergli se si sente orfano di Cicchi. La risposta sarebbe stata per altro scontata, data la sua… maggiore età. Eppure, proprio dopo l’incontro di andata con la Civitanovese, sull’altare dell’amicizia e della fedele collaborazione con l’ex DS biancorosso, Di Fabio rifiutò la proposta della dottoressa Tardella di gestire da solo la direzione tecnica della Maceratese (-).
IL TRIANGOLO INTERMEDIO GIUSTO – forse l’aveva trovato Favo la domenica precedente ad Agnone. Ma anche lui è saltato. Se n’è andato insalutato ospite, salvo un veloce breafing con i giocatori il mattino successivo al suo licenziamento. Ha lasciato, almeno per quel che mi riguarda, il ricordo di adeguata professionalità (+), ma anche di qualche scivolone tattico e d’imbarazzante confusione nei rapporti con lo spogliatoio (-). Di cui probabilmente aveva perduto il controllo. La sua Maceratese ha totalizzato molti punti, ma pochi d’importanti. Soprattutto nei derbies. Potrebbe non essere un caso che a Macerata mister Favo (come desiderava essere appellato) ha rivissuto la stessa storia di Ancona di qualche anno fa. Stando ai si dice, potrebbe rifarsi subito a Campobasso.
SI VA AVANTI. Di Fabio al posto di Favo, Maurizio Gagliardini in sostituzione del dimissionario Cappelletti. Come responsabile del Centro di Collevario. Un compito delicato perché i giovani sono il futuro della società; difficile perché la Tardella desidera (giustamente) che nella prossima stagione almeno la metà degli under della panchina provengano dal vivaio biancorosso; oneroso perché ai ragazzi c’è da insegnare tanto. Incominciando dai fondamentali che, per mia diretta esperienza, trovo spesso carenti in questi virgulti. Gagliardini ha però tutte le qualità per assolverlo al top (+). E’ la scelta migliore.
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Così come l’arrivo di Favo era sembrato a tutti opportuno (ed i 6 risultati iniziali lo hanno confermato, nonostante lo sciagurato pareggio a Matelica), ora Di Fabio sembra la persona giusta al momento giusto.
Il Mister era stato restio a festeggiare la vittoria con il Tolentino quasi a dire “ma no Presidente lasci stare, il merito e’ dei ragazzi”; per altro verso al suo esonero non ha sollevato polemiche e non ha mai cercato di destabilizzare l’ambiente…adesso si e’ rimesso a disposizione della squadra, non credo solo per via del vincolo contrattuale.
A lui non si chiedono 24 punti, bensì di non far ricordare questo campionato solo per le belle prove di Gabrielloni.
Gentile E.M. Scattolini lei che nomi farebbe per il prossimo? Oppure ha già qualche anticipazioni da darci?
Ho letto in giro di Mobili ma spero vivamente che non sia vero.
Propongo piuttosto un DS per la prima squadra ed un responsabile che curi ed alimenti solo il settore giovanile. Lavorando chiaramente a stretto contatto con la prima squadra.
Di nomi per far questo ce ne sono molti a partire da Cervigni fino a qualche ex giocatore che potrebbe essere coinvolto nel progetto.
Per quanto riguarda l’ingresso in società per caso la persona misteriosa inzia per CAN e finisce per IL?
No,non credo sia Canil il prossimo partner della dottoressa Tardella.Per due motivi:-1)due caratteri troppo forti per andare d’accordo;-2)l’attuale presidente del Matelica ,quando l’intervistai al termine della partita di andata con i biancorossi ,mi disse chiaro e tondo che l’eventuale collaborazione con la sua collega dipendeva dalla disponibilità della Maceratese di giocare a Matelica;probabilmente era solo una battuta,ma significativa.
Io ritengo che la soluzione sarà interna,alla luce di un recente ,come dire,ritorno di fiamma.
Provi con un altro anagramma,caro vandesfroos
Ma con la dottoressa Tardella è possibile tuttto ed il suo… esatto contrario.
Mi auguro comunque che il suo progretto,al quale sta effettivamente lavorando con il decisionismo che le è proprio,si realizzi.Per il bene del calcio biancorosso.E’l’unica che può realizzarlo.
Riguardo al settore giovanile,ribadisco quello che ho scritto.Che cioè Gagliardini,fra l’altro in possesso di un’adeguata esperienza come calciatore e di notevole equilibrio ,sia la persona giusta.
Riguardo al Ds ,le consiglio di non prendere per oro colato la smentita del prossimo arrivo di Giulio Spadoni.Per altro tecnico amatissimo dalla tifoseria.
Vuole anche un’anticipazione sul nuovo allenatore,posto che Di Fabio, a fine stagione,se ne ritorni a Martinsicuro?
Tenga d’occhio l’attuale mister di una squadra dell'”Eccellenza”regionale che attualmente sta andando benissimo.L’aiuto:il cognome inizia con G e finisce con I.Neanche sotto tortura le dirò altro.
Saluti.
Staremo a vedere cosa ci riseverà la dottoressa…spero comunque che non sia Spadoni, seppur bravo ha sempre lasciato vuote le casse societarie.
Gianangeli della Biagio Nazzaro non mi fa impazzire, se proprio dobbiamo andare a prendere dall’eccellenza i migliori per distacco assoluto sono Clementi del Tolentino e Possanzini del Porto Recanati, in Serie D mi piace molto Bacci della Jesina.
Se vogliamo giocare a calcio, vincere, ed inserire i giovani punterei su Possanzini, che tra l’altro ha numerosi contatti tra i professionisti, cosa molto utile per qualche nostro giovane in gamba da vendere e non da Svendere come fatto con Marani.
La ringrazio per la sua simpatia e cordialità.
Per la verità a San Benedetto del Tronto Spadoni le casse probabilmente l’ha trovate vuote.
Lei ha fatto diversi nomi di allenatori.Fra cui quello di Gianangeli.Facile da indovinare col mio aiutino.
Me ne consenta uno a me:Magi della Vis Pesaro.Macerata ha bisogno di un allenatore svezzato,oltre che preparato.Altrimenti dura poco con l’ambiente che esiste fra noi pistacoppi.
Gianangeli, per una serie di motivi, lo lascerei assolutamente dov’è ora