Ad un anno dall’avvio della sperimentazione nelle Marche dei nidi domiciliari, Future Consulting, società di formazione e consulenza che per prima ha formato le “operatrici nido domiciliari” ha lavorato ad un monitoraggio al fine di verificare quanti, dopo aver partecipato ai percorsi formativi (di qualifica o di aggiornamento), hanno effettivamente avviato l’attività nei rispettivi Comuni di residenza. La Regione Marche con decreto del settembre 2013 ha attivato la procedura per l’accesso ai contributi regionali destinati alle famiglie con figli da 0 a 36 mesi che usufruiscono del servizio “Nido Domiciliare” e vengono erogati sotto forma di “vaucher” per un importo di euro 1200 annui per ciascun bambino che frequenti il servizio per almeno 10 mesi l’anno ed a tempo pieno. Seicento euro annui per ciascun bambino che frequenti il servizio per almeno 10 mesi l’anno e per un totale di ore mensili comprese tra 50 e 79.
Un agrinido è un asilo realizzato in un azienda agricola in un ambiente semplice, familiare e naturale. Non cambiano le figure professionali che gestiscono il servizio (educatori) ma cambia completamente il contesto, gli spazi a contatto con la natura e gli animali, fruibili dai bambini. Ambienti educativi meno formalizzati ma liberi e spontanei, che hanno il vantaggio di far crescere i bimbi al ritmo naturale delle stagioni e a stretto contatto con la terra e i suoi prodotti. Se il metodo migliore per acquisire conoscenze teoriche è quello di fare esperienze pratiche, l’agrinido si avvantaggia del legame con il mondo rurale, un mondo organizzato sull’arte del fare e sull’uso delle mani. La possibilità di accedere ai servizi degli agrinido è prevista anche per tempi più brevi rispetto alla frequenza scolastica, grazie al fatto che alcune strutture si sono organizzate per ospitare feste di compleanno nella natura o servizi di baby parking, per bambini che vanno dai 13 mesi ai 6 anni di età, per un tempo massimo di permanenza che non può essere superiore alle sei ore giornaliere. Sei quelli presenti nelle Marche: tre in provincia di Macerata, uno in provincia di Fermo, uno di Ancona e uno di Pesaro Urbino.
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