di Alessandra Pierini
L’Upim ha segnato la storia di Macerata dove occupò dal 1942 al 2003 (leggi l’articolo) lo spazio in galleria del Commercio che, a più di 10 anni dalla chiusura dei grandi magazzini, continua ad essere chiamato ex Upim. Continuano le trattative per dare a quei locali, ancora più ingombranti perchè vuoti, una giusta collocazione. E’ ripresa da tempo la trattativa dei proprietari con l’Ersu e, secondo quanto dichiarato dal sindaco Carancini e dall’assessore Stefania Monteverde (leggi l’articolo), sarà l’ente a farsi carico do far rivivere quello spazio. Determinante sarebbe l’interessamento dell’assessore regionale al Bilancio Pietro Marcolini che sta lavorando per il raggiungimento dell’accordo.
Intanto però l’Upim inaugura due nuovi store in provincia di Macerata: lunedì 10 marzo a Matelica, al centro commerciale La Sfera, e a Tolentino, al Parco commerciale Le Oasi.
«Lo store di Matelica – si legge in un comunicato stampa del gruppo Coin, proprietario dell’Upim, che si estende su circa 800 metri quadri e quello di Tolentino che occupa oltre 1.000 metri quadri, si caratterizzano per un design dalle linee semplici e pulite, un’atmosfera calda e accogliente e un’ampia offerta di prodotto che unisce qualità e convenienza. Oltre all’abbigliamento donna, uomo, bambino e intimo, l’assortimento comprende accessori, complementi per la casa e profumeria».
Non è dato sapere quali sono le strategie di marketing che orientano le scelte del noto marchio ma sarebbe senza dubbio interessante capire cosa spinge il gruppo Coin ad evitare accuratamente il capoluogo.
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Fosse la volta buona….
Certo, sarebbe un sogno rivitalizzare il centro storico maceratese con un nuovo UPIM. Ma dove parcheggiare? Naturalmente i grossi supermercati hanno logiche diverse dai piccoli commercianti e utenti. Ad esempio, a Corridonia si dice che il LIDL chiuderà i battenti in Aprile, in quanto non metterà la linea della rosticceria, come invece farà in altri LIDL della provincia. Eppure, il nostro LIDL serve una grossa fetta della popolazione corridoniana, quella che è costretta a risparmiare, come i pensionati e i pakistani…
… capire cosa spinge il gruppo COIN ad evitare accuratamente il capoluogo.
Avrei scritto “capire cosa spinge tutte le catene/gruppi commerciali ad evitare accuratamente il capoluogo.
Tutte le iniziative commerciali di un certo spessore evitano il capoluogo: a loro non interessano palazzi, orologi restaurati, Sferisterio, SOF, Musicultura e chi più ne ha più ne metta.
Le risposte sono che per i centri commerciali comandano i clienti/consumatori.
vede Alessandra non c’è bisogno del marketing per capire che il centro di Macerata non è idoneo per certe attività,vedi semplicemente gli spazi angusti in cui dovrebbero muoversi i grossi automezzi adibiti al loro approvvigionamento.il nesso che non mi è chiaro però è quello che per ripopolare il centro ci vogliano manifestazioni o grandi magazzini,è mai possibile che nessuno esca semplicemente per fare due passi o per incontrare amici.
I 2 UPIM IN APERTURA SONO SEPLICEMENTE GLI EX BERNARDI, VISTO CHE IL GRUPPO COIN HA RILEVATO TUTTI I PUNTI VENDITA DI BERNARDI!! QUAL’E’ LA GRANDE NOTIZIA??? FORSE COL CAMBIAMENTO CI SONO MAGGIORI PROBABILITA’ CHE I POSTI DI LAVORO DIMINUISCONO E NON CHE AUMENTANO!!!
A Macerata si tratta per riempire il vuoto… O – A – S – I! O – A – S – I! O – A – S – I!
Mi sembra di aver letto che la ex Upim è in procinto di passare all’Ersu. Non so con quale utilizzo ma sembra che la trattativa sia quasi chiusa
Gli spazi angusti, ricerche di mercato che indicano la localizzazione migliore fuori dei centri storici queste e le altre che sono state già dette sono le ragioni per cui si evitano. Nei centri sotorici ci vogliono attrazioni di altro tipo perchè la gente abbia la voglia di andare a farci due passi.
@Alberto Poloni: lei si chiede “è mai possibile che nessuno esca semplicemente per fare due passi o per incontrare amici” e io le rispondo che, si a Macerata è possiblissimo. Lo dimostra il gruppo fb “Sei di Macerata se…” che conta circa 7000 iscritti, un esperimento chiaramente fallito perché scrivendo da casa o dall’ufficio tutti i 7000 iscritti erano pronti a riversarsi in massa lungo il corso per la classica vasca, anzi possibilmente più di una…ma in realtà non ci siamo mai trovati in più di 30-40 persone. Le altre? davanti al pc o allo smartphone a chiedersi se ci fosse qualcuno, se fossimo in tanti, dove eravamo, se e come avremmo rinosciuto chi era in arrivo, e via di questo passo.