di Monia Orazi
L’Arpam ha pubblicato i risultati dello studio epidemiologico richiesto dal comune di San Severino, per poter valutare se ci sono eccessi di patologie tumorali. E’ stato il sindaco di San Severino, Cesare Martini, a richiedere lo studio, nell’ambito delle azioni intraprese per valutare l’impatto ambientale del cementificio Sacci. “Complessivamente l’analisi dei dati non ha individuato situazioni di particolare preoccupazione; alcuni eccessi rilevati da diversi indicatori epidemiologici, tuttavia, hanno fatto emergere un quadro che, per specifici aspetti sanitari, in relazione soprattutto alle patologie neoplastiche di tipo immunoproliferativo (linfomi e leucemie n.d.r), appare meritevole di attenzione e di controlli futuri anche su eventuali altri eventi sanitari non appena siano disponibili i dati relativi (mortalità per causa, esiti riproduttivi)”, scrivono i tecnici dell’Arpam (Agenzia regionale per la protezione ambientale), dell’Ars (Agenzia regionale sanitaria) e dell’Osservatorio epidemiologico dell’Asur, Area Vasta 3, che hanno interpretato i dati, desunti dalle schede di dismissione ospedaliera, fornite dall’Ars, relative al periodo che va dal 1997 al 2010. Sono stati analizzati i ricoveri ospedalieri incidenti dei soggetti residenti, nel periodo in studio, nel comune di San Severino e nei comuni ad esso limitrofi posti ad una distanza massima di 15 chilometri (Serrapetrona, Belforte del Chienti, Caldarola, Tolentino, Gagliole, Camporotondo di Fiastrone e Castelraimondo) che riportavano, nella diagnosi principale i tumori oggetto di studio.
“Nel periodo 2006-2010 nel comune di San Severino si sono rilevati eccessi statisticamente significativi di primi ricoveri ospedalieri nei maschi e nei maschi e femmine insieme per tutti i tumori maligni (ICD IX 140-208 tipologia di classificazione n.d.r.) (con tendenza in riduzione), per i tumori maligni del retto, della giunzione retto-sigmoidea e dell’ano (ICD IX 154) e per i tumori maligni del pancreas (ICD IX 157). Nelle femmine per i tumori maligni dell’ovaio e degli altri annessi uterini (ICD IX 183) e nei maschi per i tumori della prostata (ICD IX 185)”, si legge nella relazione Arpam, “questi eccessi non sono tuttavia confermati dalla significatività statistica dei corrispondenti valori degli stimatori bayesiani rendendo quindi più problematica l’interpretazione degli eccessi. Sempre nel comune si rileva un’incidenza più alta, sulla base dell’indicatore bayesiano isolato per il mieloma multiplo e i tumori immunoproliferativi nei maschi e nei due generi nel complesso con un trend in incremento”.
Nello studio si usano due indici, il rapporto di incidenza standardizzato (Sir) che però in campioni numerici piccoli (per numero di popolazione o numero di tumori), può fornire una rappresentazione distorta. Per questo si correggono i rischi con il rapporto di incidenza bayesiano (Bir), che permette di evitare distorsioni nei risultati. Le percentuali riportate vanno interpretate tenendo conto del limite di fiducia (intervallo di confidenza) riportato per
ciascuna delle patologie esaminate, più è ampia la forchetta di tale intervallo più il dato è meno rappresentativo. I tecnici avvertono che si tratta di una valutazione incompleta dell’incidenza di patologie tumorali, per “l’indisponibilità dei dati sulla mortalità per causa, dei dati di incidenza tumorale provenienti dai registri tumori e sui ricoveri negli ultimi anni. Lo studio, infine, è progettato per finalità descrittive e non si propone né può quindi analizzare ipotesi di causalità di fattori personali od ambientali nella genesi del tumore”.
Nella relazione si specifica che “la principale sorgente di possibile contaminazione, che potrebbe comportare ricadute sul territorio
in esame, è rappresentata da un cementificio. Nella letteratura scientifica tale insediamento produttivo è potenzialmente associato ad un aumento di casi di infertilità maschile, cancro dei seni nasali, cloracne, cancro allo stomaco, effetti tossici cronici da cromo, malattie da metalli pesanti, dermatiti da contatto, pneumoconiosi, mieloma multiplo, cancro laringeo, linfoma non Hodgkin, rinite, cancro cutaneo, anemia aplastica”.
Ecco nel dettaglio la situazione nei vari comuni, come specificato nello studio epidemiologico. A San Severino, si registrano eccessi statisticamente significativi di ricoveri per la totalità dei tumori maligni nei maschi (+14%, limite di fiducia 2-27%) e nei maschi e femmine insieme (più 9 per cento, limite di fiducia 0-18%) con trend in riduzione, tumori maligni del retto, della giunzione retto-sigmoidea e dell’ano nei maschi (più 69%, limite di fiducia 11-148%) e maschi e femmine insieme (più 54%, limite di fiducia 11-108%); tumori maligni del pancreas maschi (più 106%, limite di fiducia 18-235%) e maschi e femmine insieme (più 65%, limite di fiducia 5-148%); tumori maligni dell’ovaio e degli altri annessi uterini ( più 97%, limite di fiducia 2-243%); tumori della prostata (più 35%, limite di fiducia 3-74%), tuttavia non confermati nella significatività statistica dai corrispondenti valori degli stimatori bayesiani. A San Severino, inoltre, un’incidenza più alta, in maniera statisticamente significativa solo secondo l’indicatore bayesiano, è stata individuata per il mieloma multiplo e i tumori immunoproliferativi nei maschi e nei due generi nel complesso con un trend in incremento.
A Caldarola è stato registrato un eccesso statisticamente significativo rispetto alle Marche per i ricoveri ospedalieri per linfoma non Hodgkin per i maschi e per i due generi nel complesso (più 319% uomini con limite di fiducia tra 54-811%, più 171% donne e uomini insieme, con limite di fiducia compreso tra 9-458%), in entrambi i casi non è stata confermata la significatività statistica da parte del corrispondente stimatore bayesiano.
Nel comune di Castelraimondo nei maschi si è osservata un’incidenza più alta, rispetto all’area di riferimento, in maniera statisticamente significativa, dei ricoveri per tumori maligni della ghiandola tiroidea (più 303%, con limite di fiducia 31-841%), ma
anche in questo caso lo stimatore bayesiano non ha confermato la significatività statistica.
A Serrapetrona, per il genere femminile e per i due generi nel complesso, si è registrato un eccesso statisticamente significativo rispetto alla regione Marche per i ricoveri per tumori maligni della ghiandola tiroidea (più 520% con limite di fiducia tra 69 e 1448%, per uomini e donne insieme più 332% rispettivamente, con limite di fiducia compreso tra 18-1006%), ma in entrambi i casi tale risultato non è stato confermato dal rispettivo stimatore bayesiano. I comuni di Belforte del Chienti, Camporotondo di Fiastrone, Gagliole e Tolentino non hanno presentato eccessi statisticamente significativi del rischio di incidenza di ricoveri ospedalieri rispetto alla regione Marche per tutte le patologie neoplastiche indagate.
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chissà se fa più danno il cemento o quelle copiose strane nuvolette bianche che si vedono nella foto
Per dare una idea chiara, dopo tante parole, lo studio dell’Istituto Superiore di Sanità, sulla situazione dei comuni di Castelraimondo, Gagliole, San Severino conclude:
Il profilo di mortalità e di ospedalizzazione delle persone residenti nei tre comuni oggetto di richiesta mostra per alcune patologie specifiche, selezionate in base ad una evidenza a priori di associazione rispetto ad impianti di incenerimento, eccessi di rischio rispetto alla Regione Marche presa come riferimento.
Questa è la conclusione di un documento ufficiale in mano all’On. Terzoni e al Sen. Morgoni.
Tutte le istituzioni locali lo possono richiedere.
Abbiamo chiesto all’I.S.S. cosa bisogna fare per essere sicuri che questa situazione dipenda proprio dal Cementificio. Ci hanno risposto:
-una mappatura sub comunale per localizzare gli eventi verificatisi;
-una mappatura delle ricadute sul territorio;
-una mappatura delle micropolveri: la cancerosità delle micropolveri (2.5 micron) è stata accertata (OMS).
Questa volta abbiamo un riferimento sicuro e lo portiamo a conoscenza di quanti hanno a cuore la situazione del nostro territorio.
Luigi Travaglini
Mi domando…in questo territorio dove sono gli impianti di incenerimento?come riferito nel documento ufficiale sopra citato.
Nel territorio mi risulti ci siano invece anche altra aziende sulla quale sarebbe doveroso porsi qualche domanda…senza fare nomi ci sono aziende chimiche all’interno di città…e di questo si preoccupa nessuno?