di Laura Boccanera
Viene derubata della pensione dentro la Chiesa di San Carlo Borromeo, a Civitanova. Bruttissima disavventura per una donna di 86 anni questa mattina nel quartiere di Fontespina. Il borseggio è avvenuto attorno alle ore 11. La donna, L.M. come ogni lunedì del mese si era recata a ritirare la pensione presso l’ufficio postale di via Cristoforo Colombo. Dopo aver ritirato circa 1000 euro la donna ha deciso di andare in parrocchia per pregare: non era orario di messa ed è entrata da sola avvicinandosi alla nicchia della Madonna. Ma mentre cercava nella borsa delle monete per accendere un cero, probabilmente qualcuno che la teneva d’occhio già da un pò, l’ha strattonata e le ha rubato il portafogli con tutti i contanti. L’uomo, approfittando anche del fatto che in quel momento la Chiesa era deserta, si sarebbe avvicinato da dietro, di soppiatto, dandole una gomitata: la signora è caduta a terra senza vedere in faccia il suo aggressore. Avrebbe anche gridato più volte aiuto, ma invano. Per la caduta l’anziana è stata trasportata al Pronto Soccorso ma non ha riscontrato lesioni o fratture ed è stata riportata a casa. Un grosso spavento per l’anziana che abita da sola proprio nel quartiere di Fontespina. Non è la prima volta che ignoti ladri e topi d’appartamento se la prendono con lei: già precedentemente infatti è stata vittima di un furto in casa. è stata portata al pronto soccorso qui visitata e verificato che non aveva subito lesioni o altro rimandata a casa. Sul posto una pattuglia dei Carabinieri che indaga sull’episodio e un mezzo del 118
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Crimine odiosissimo!
Le persone anziane e sole sono più soggette a scippi, rapine, raggiri.
Crimine aberrante in quanto si va a colpire un soggetto debole, indifeso.
In questi casi, e nei rarissimi casi in cui il malfattore fosse beccato in castagna, basterebbe modificare un pochino il Codice.
(a) inanzitutto nessuna attenuante generica, ma aggravante..
(b) minimo 4 anni senza sconti, semilibertà, premi vari, misure alternative…
(c) vietato denaro in carcere: il carcerato deve essere autosufficiente, se vuole mangiare lavora, altrimenti digiuna che fa bene alla linea.
condivido pienamente il commento del sig. Cerasi , siamo stufi di questa situazione in cui noi contribuenti siamo meno rispettati di chi e’ in carcere .!!
Sono profondamente dispiaciuto e arrabbiato per questi orribili episodi, qualcuno della famiglia o i servizi sociali potrebbero consigliarla per un accredito della pensione sul conto corrente o libretto postale ,evitandole brutte sorprese e apprensioni future.