I bollettini per il pagamento della Tares, arrivati in questi giorni alle famiglie maceratesi, hanno creato non poco malumore tra i residenti che hanno visto un significativo aumento delle tariffe. ieri era stata la nostra lettrice Romina Leombruni a manifestare in una lettera a Cronache Maceratesi le sue perplessità (leggi l’articolo), ma sono soprattutto le famiglie ad essersi rivolte agli uffici del Comune di Macerata per avere informazioni. Oggi, il Comune, in un comunicato stampa, ha chiarito alcuni aspetti della tassa.
«Al via con le tariffe aggiornate al 2013 per il pagamento della Tares – si legge in una nota – in questi giorni sono in fase di invio ai cittadini di Macerata, gli avvisi per il saldo della tassa rifiuti e servizi per l’anno 2013, tariffe che verranno calcolate con le nuove modalità previste dalla normativa statale secondo le quali per le utenze domestiche si tiene conto anche del numero dei componenti il nucleo familiare e per quelle non domestiche della categoria economica e della sua potenziale capacità di produrre rifiuti. Lo scorso novembre gli importi sono stati rimodulati con una delibera del consiglio comunale e rideterminate in base a criteri di equità. In questo modo gli aumenti sono stati ridistribuiti su tutti i contribuenti evitando così che solamente alcune famiglie e alcune categorie venissero eccessivamente penalizzate da aumenti consistenti. Il pagamento, inoltre, è stato dilazionato in ulteriori due rate con scadenze 28 febbraio e 31 marzo 2014 consentendo di saldare l’importo dovuto in quattro rate complessive. Nella cartella è previsto anche il pagamento di una quota pari a 30 centesimi a mq per tutte le tipologie di locali, denominata maggiorazione: questa quota non riguarda in alcun modo il Comune ma viene incassata direttamente dallo Stato come si può facilmente verificare nel modello F24, già compilato e pronto per il pagamento, inviato ai cittadini. I comprensibili dubbi generati dalle nuove modalità di calcolo possono essere chiariti contattando l’Ufficio Entrate del Comune che è raggiungibile, oltre che direttamente negli orari di apertura al pubblico (lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9,30 alle 12,30) telefonicamente tutti i giorni dalle 8,30 alle 14 (questi i numeri: 0733 / 256314 – 256393 – 256330) e tramite mail agli indirizzi: trib[email protected] o [email protected]».
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Ormai in tutti i paesini si fa la raccolta differenziata porta a porta solo a Macerata non esiste… e in più senti che mazzate che arrivano….
ps: il telefono per info sempre occupato tutto il mercoledi e tutto il venerdi…. mah….
Alcune (purtroppo poche) Amministrazioni Comunali “illuminate” riducono percentualmente la TARES a quei cittadini che, in maniera certificata, effettuano il conferimento differenziato dei propri rifiuti; questo porta ad un incentivo a differenziare e ad un risparmio dei costi di raccolta. Parlo ovviamente di amministratori intelligenti, competenti ed attenti ai bisogni dei cittadini che li hanno eletti. I nostri amministratori sono intelligenti, competenti ed attenti ai bisogni dei cittadini che li hanno eletti?….. a voi la risposta ….!!!
Pagheró alle scadenze indicate!!!
Sempre che i soldi di aumentano vi finiscano in medicine!!!
leggo nell’articolo quanto segue “e per quelle non domestiche la categoria economica e della sua potenziale capacità di produrre rifiuti” . Bene gli studi professionali quali rifiuti potrebbero avere? sicuramente carta, plastica qualora devono un po’ d’acqua e di indifferenziato cosa? i toner ribadisco, vanno differenziati a parte ovviamente pagando lo smaltimento. quindi continuo a non capire il criterio di applicazione delle tariffe.
OK, ma non sarebbe male cominciare ad introdurre anche criteri di “virtuosità”: chi meno rifiuti produce meno deve spendere.
…partiamo almeno dalle persone “giuridiche” (aziende, negozi, enti, associazioni, ecc.) presenti sul territorio del comune, che spesso pagano più (od anche meno, alcuni) di quello che effettivamente producono.
Signora leombruni
Se va nel sito del Comune e digita tares nello spazio della ricerca trova i documenti che riguardano questo tributo . Fra di questi c’è ne e’ uno di novembre (quello a cui si riferisce la nota) in cui , scorrendolo, può trovare i coefficienti relativi a ciascun comparto economico . Potrà quindi valutare personalmente se i criteri adottati le sembrano giusti o no . Questo naturalmente spiega le differenze fra comparti e non il livello assoluto medio della tassa
sono contento di pagare un corposo aumento come questo: adesso non ho più scrupoli nel gettare nei cassonetti dell’immondizia pinocchio Carancini e giunta.
mario iesari ho già visto le percentuali applicate, ma queste non giustificano l’importo spropositato della tares in uno studio professionale.
sig.ra Leombruni. speravo solo di esserle utile fornendo quell’informazione, non di modificare le sue valutazioni che ovviamente ha tutto il diritto di avere . saluti
Come spesso accade, chi non sa giustificare i propri errori butta la colpa su qualcun altro: in questo caso il comune la imputa al governo, che certamente ha i suoi demeriti ma non è l’unico colpevole per le alte tariffe. Perchè il comune non affronta il problema delle inefficienze che chiunque può riscontrare nella gestione dei rifiuti, dalla raccolta allo smaltimento, senza tralasciare la parte “amministrativa” che pure fa acqua da tutte le parti? Prima di asserire che le tariffe debbono coprire i costi non sarebbe il caso di fare il possibile, ed anche l’impossibile, per abbattere le spese, come farebbe qualunque buon padre di famiglia?
Spudorati e senza vergogna…..
mi dite che senso ha far pagare un sacco di tasse a tutti gli esercizi commerciali?ammazzarli?complimenti. io nn faccio il commerciante ma si devono incentivare le attivita e non risolvere tutto e sempre con un aumento delle tasse
Possiamo lamentarci fino all’infinito, loro se ne fregano delle nostre situazioni. Siamo il loro bancomat per tappare i buchi creati dalla loro incapacità ed egoismo. Fin quando parliamo solo…sanno che saremo innoqui.
…ma qualcosa in stile Ecopunto o Compro Rifiuti no è ?
Od anche cominciare a vietare la vendita dei prodotti confezionati… od ancora integrare il costo dello smaltimento in quello d’acquisto (un po’ come per i RAEE)
Le soluzioni ci sono, basta volerle adottare.
DIMENTICAVO: quando lo istituiamo il registro delle opposizioni comunale per chi non vuole posta indesiderata (pubblicità) nella propria cassetta ?
Soluzione semplice.
Pagare l’utente per ogni chilo di rifiuto differenziato, vetro, plastica, alluminio, carta che comunque sono una materia prima che anche se da riciclare ha un suo valore economico. In molti paesi esteri, chiunque può portare ad esempio in vari punti di raccolta, i vuoti delle lattine di alluminio e ricevere in cambio moneta sonante.
Troppo semplice forse. Ma in questo modo non troveremmo per terra neanche una velina di carta o di plastica e la percentuale di raccolta differenziata salirebbe alle stelle.
Unica controindicazione. Poi gli amici dei politici, come farebbero a guadagnare sul business dei rifiuti?
Meditate gente, meditate!