Domani (11 febbraio), all’Istituto di istruzione superiore “Leonardo da Vinci” di Civitanova Marche, si svolge la celebrazione provinciale del Giorno del Ricordo (leggi l’articolo). Alla manifestazione, organizzata dalla Provincia, dall’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea “M. Morbiducci” e dall’Anpi provinciale di Macerata, partecipano gli studenti delle scuole superiori che assisteranno alla lezione del professor Paride Dobloni dal titolo “Che cos’è un confine? Foibe, la difficile storia del confine orientale italiano”. L’evento, a cui sono state invitate le autorità civili, militari e religiose del territorio, è in programma alle 11. “Un’occasione culturale e didattica – afferma Paolo Cartechini, presidente del Consiglio provinciale – pensata specialmente per le nuove generazioni, a cui dobbiamo rivolgerci per assicurare una società e un futuro migliori”.
MACERATA – Come ogni anno si è tenuta in via Vittime delle Foibe a Macerata la commemorazione in ricordo dei connazionali uccisi in Istria, in Dalmazia e Fiume e degli esuli cacciati dalla propria terra d’origine: la “colpa”, quella di essere italiani. Il circolo di Azione Giovani Macerata “Maurizio Fattori” nel 2007 raccolse 1500 firme grazie alle quali venne intitolata, dall’amministrazione Meschini, la strada che collega la galleria delle fonti a Villa Potenza. Con la legge dello Stato n. 92 del 30 marzo 2004 è stato istituito il giorno del ricordo per commemorare le vittime dei massacri delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata.
Il consigliere comunale Fabio Massimo Conti, promotore dell’iniziativa, e il consigliere Marco Guzzini, hanno deposto un mazzo di fiori tricolore in memoria delle vittime per ricordare questa tremenda pagina della storia italiana per non dimenticare, e per restituire un significato alla memoria delle vittime e degli esuli. I consiglieri rilevano due note stonate: “Nessuna iniziativa ufficiale da parte del Comune di Macerata nella giornata del 10 febbraio, nessuna parola, da parte del presidente del consiglio comunale Romano Mari, in memoria delle vittime e degli esuli all’inizio del Consiglio comunale. Una gravissima mancanza da parte dell’amministrazione comunale che, dulcis in fundo, non ha avuto nemmeno l’accortezza di risistemare il cartello stradale ormai “abbattuto” da più di due mesi”.
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TOLENTINO – Malgrado una pioggia battente, le autorità civili e militari, oltre ai rappresentanti delle associazioni combattentistiche, agli studenti e a tanti cittadini, hanno preso parte alla cerimonia di intitolazione dei giardini e degli impianti sportivi di viale Bennaduci alle “Vittime delle Foibe”. Dopo l’Inno di Mameli intonato dal coro dell’Istituto “F. Filelfo” il Sindaco Giuseppe Pezzanesi ha scoperto la targa e subito dopo è stata deposta una corona di alloro. Molto gli alunni delle scuole cittadine che hanno anche preso parte alla conferenza al Cine Teatro Don Bosco. Sul palco, oltre al sindaco, il presidente del Consiglio provinciale Paolo Cartechini, il presidente del Consiglio comunale di Tolentino Mauro Sclavi e il Consigliere delegato alle Politiche Giovanili Francesco Pio Colosi.
La trattazione storiografica è stata affidata a Enzo Calcaterra e in videoconferenza, alla presidente dell’Associazione degli Italiani di Isola d’Istria (Comune gemellato con Tolentino) “Dante Alighieri” Amina Dudine. Calcaterra con la consueta lucidità e obbiettività storica ha fornito ai ragazzi presenti un quadro di insieme che ha consentito di conoscere in maniera approfondita una complicata quanto ancora controversa vicenda storica mentre Amina Dudine ha portato il proprio contributo raccontando episodi e fatti vissuti direttamente o comunque di persone che sono state direttamente coinvolte e che hanno vissuto, in tutti questi anni, all’interno della minoranza etnica degli italiani che hanno scelto di rimanere a vivere, con tutto quello che ne è conseguito, nella ex Yugoslavia e oggi, Slovenia. A concludere la mattinata l’intervento del Sindaco del Consiglio Comunale dei Ragazzi Leonardo Cicconofri che ha sottolineato come la conoscenza di questi fatti consentano a tutti di avere una consapevolezza maggiore che possa scongiurare il ripetersi di simili tragedie.
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SAN SEVERINO – “Il Giorno del Ricordo deve essere occasione per riflettere su quella che è stata la tristissima esperienza storica, civile, politica degli italiani della costa orientale dell’Adriatico, dei giuliani, fiumani e dalmati, di lingua italiana. Deve essere occasione per tenere viva la memoria dei Martiri delle Foibe”. Lo sottolinea l’Amministrazione comunale di San Severino Marche che si unirà alle celebrazioni ufficiali, programmate dalla Provincia. “E’ questa – si legge in una nota in cui si invitando anche le scuole ad approfondire il significato di questa solennità civile nazionale, istituita con legge del 30 marzo 2004 – una delle pagine più tragiche della nostra storia a lungo dimenticata che vide, negli anni drammatici a cavallo del 1945, almeno diecimila persone torturate e uccise a Trieste e nell’Istria per mano delle milizie e dei fiancheggiatori del dittatore Tito. Soprattutto italiani, ben cinquemila, ma anche sloveni e croati, subirono atroci torture e vennero gettati, alcuni dopo essere stati fucilati altri ancora vivi, dentro le “foibe”, cavità naturali presenti sull’altipiano del Carso triestino ed in Istria. Il Giorno del Ricordo, la Giornata della Memoria non devono finire nell’oblìo ma devono essere un appuntamento con la storia, la nostra storia, contro ogni forma di negazionismo o di rimozione. Come ha ricordato il nostro presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si tratta di memorie da coltivare tutte nel rinnovato impegno a costruire quell’Europa sempre più rappresentativa delle sue molteplici tradizioni e sempre più saldamente integrata di cui c’è bisogno nel mondo globalizzato di oggi e di domani”.
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e’ una data scomoda per i sinistroidi maceratesi! ONORE ai NOSTRI FRATELLI!
E’ proprio vero questo e’ un paese senza Memoria.Infatti c’era qualcuno che non festeggiava nemmeno il 25 Aprile quando era a capo del governo.Con vivo affetto ai caduti in guerra e alle vittime di qualsiasi barbaria.
i cretini ci sono sempre.
ricordo de che ????? Via via ogni cartello,la stoiria non si falsifica!!!!!!!!!!!!!
La tristissima cerimonia di Tolentino con un Pezzanesi che si sente in dovere di avere come “autorità” il sig. Nabissi, che non c’entra nulla con il dramma delle foibe, introducendo per giunta un discorso senza senso su Schindler’s List dopo l’inno nazionale… è triste e fa male, ma ancora di più una corona di allora con la scritta “associazione combattenti”… de che? Io non riesco proprio a capire.
Stanotte il monumento ai martiri delle foibe sito a ridosso del villaggio giuliano dalmata di Roma, è stato oggetto di atti vandalici ad opera dei soliti idioti, figli di quell’odio comunista e di quella cancrena partigiana resistenziale complici e compartecipanti, con il macellaio e boia Tito, della tragedia degli Italiani infoibati e dell’esodo da Fiume, Istria e Dalmazia. L’atto è stato accompagnato da un demenziale e vaneggiante volantino antifascista. A questi esseri immondi che ancora una volta hanno dimostrato la loro ignoranza, non solamente storica, e il loro quoziente intellettivo pari a quello di un’ameba, va tutto il nostro disprezzo per questo ennesimo sfregio alla memoria del loro stesso popolo.
@massimo sacchi di merda già ne abbiamo tanta in Italia, dai seriamente torna a giocare con le figurine di stalin
Signor Sacchi, Si vergogni!!
Il nostro è un paese senza futuro, abbondano solo i “sacchi” di escrementi.
onore alle vittime delle Fobie.
siamo un paese allo sbando anche perché abbiamo perso le nostre radici culturali e piegato lo studio del passato al tornaconto personale di qualche partito politico. d’altronde siamo una repubblica figlia di una guerra civile di cui ancora paghiamo le colpe e non riusciamo a smaltire le scorie.
dimenticare o peggio negare le barbarie perpetrate dall’ideologia comunista è un gesto vile e barbaro come un saluto romano o una testa animale abbandonata davanti ad una sinagoga.
Onore e rispetto per i fratelli italiani caduti per la violenza ideologica comunista
A volte in questi forum ci sono certi discutibili personaggi che scrivono baggianate , farneticando di ideologie oramai seppellite e dimenticando la vera causa di questa immane tragedia e dei suoi responsabili ampiamente giudicati dalla Storia.
Io ho vissuto quel momento, non lo dimentico: ancora oggi dopo tanti anni, la perdita di una regione d’Italia, tra le piu’ belle, mi dà dolore.
Credo che sia di competenza dell’Assessore alla Cultura del Comune di Macerata ricordare con una cerimonia questi tristi fatti portati a conoscenza al popolo italiano con troppi e paurosi ritardi.Noto nella sinistra maceratese un anticume e una arretratezza politica non corrispondente al perdono e soprattutto al dialogo affinchè quest’odio politico sia cancellato dalle nuove generazioni le quali hanno tanta voglia di comunicare e vivere in pace. Sul balcone del Comune di Macerata ci sono andati striscioni solo di una parte politica, Per I MARO’ prigionieri in India oggi anche terroristi non ci è stato permesso. La Regione Marche Commemora con un manifesto le Foibe ma il Comune di Macerata ignora con lo stesso le proprie bacheche. Il rispetto delle ISTITUZIONI si conquista con il tempo, a Macerata non sono bastati ancora 20 anni: Mauolo, Meschini, Meschni Bis,Carancini.
«Un altro caso emblematico, riportato alla nostra conoscenza dallo storico Davide Conti, è quello di un criminale di guerra italiano, Vincenzo Serrentino, premiato nel 2007 dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nell’ambito della cerimonia annuale di conferimento della medaglia come “martire delle foibe” e che causò un incidente diplomatico con la Croazia.»
(da http://anpimirano.it/2013/la-giornata-del-ricordo/)
Come in occasione del Consiglio comunale di Macerata dove, nè l’amministrazione, nè il presidente del consiglio ha commemorato solennemente le vittime delle Foibe, e nessun consigliere di maggioranza e di opposizione ne ha sollecitato la commemorazione
Sono passati molti anni e, ancora, non si riesce a fare un ragionamento senza cadere nell’inutile disputa guelfi & ghibellini, senza sempre vedere ciò che fa comodo e dimenticare il resto.
Quanto accaduto in Istria e Dalmazia è una triste pagine che ha dei prima e dei dopo che, a seconda di chi li racconta, vengono esaltati o mistificasti, nascosti o rivelati.
Patetico il tentativo post-fascista di aggrapparsi a quelle uccisioni, fingendo di non sapere che le uccisioni riguardavano gli italiani e non solo i fascisti.
Altrettanto ridicolo il tentativo di mettere il bavaglio, operato da chi ancora non si è accorto che il Muro è caduto, cercando a tutti i costi di salvaguardare la purezza della razza comunista…
L’esodo, dalla sera alla mattina, di migliaia di italiani da quelle terre è una pagina tragica, ma non certo l’unica, che avvenne alla fine della II Guerra Mondiale: finita la guerra la Russia “rettificò” il confine con la Polonia (cioè fregò terra) e a sua volta la Polonia (che aveva perso terre ad est) se ne prese dalla Germania costringendo milioni di tedeschi ad andarsene, lasciando tutto.
I lasciti e le eredità della II Guerra Mondiale sono state molte e spesso pesanti e negative.
Noi italiani (visto che la Germania Ovest era entrasta nell’ombrello atlantico, ed era diventata nostra alleata) fingemmo di dimenticare di chiedere centinaia di assassini nazisti alla Germania…
….E, con la stessa faccia di bronzo, noi fingemmo che i nostri assassini fascisti (a tutti gli effetti veri criminali di guerra in Jugoslavia) non esistessero perchè non si poteva certo dare (a quei comunisti-mangia-bambini) la possibilità di istituire processi (e relativa pubblicità) dove “l’italiani brava gente” sarebbe stato inesorabilmente affossato dagli orrori che i nostri soldati commisero in quelle terre.
Nel groviglio di questi accadimenti tragici si innestano le foibe e tutto quello che gli ruota attorno: per anni e anni abbiamo fatto finta che gli esuli quasi non esistessero; questo perchè la loro “non presenza” ci evitava anche di dover fare i conti con il nostro passato (poco eroico) in quelle terre dove “si ammazza troppo poco”
Io comprendo, ma non giustifico assolutamente, quanto accadde: dopo la nostra invasione ci comportammo come bestie, peggio delle bestie.
Per cercare di fiaccare la resistenza jugoslavia non esitammo a requisire, uccidere sommariamente, bruciare, violentare, internare migliaia di jugoslavi…
Scontato che, poi, gli jugoslavi (senza nemmeno fermarsi un attimo a pensare) una volta ripreso il potere fecero uguale, fregandosene dei diritti degli italiani che per generazioni vivevano in quei territori.
Ora ad oltre 70 anni ancora non c’è una memoria condivisa: tanti post-neo-past fascisti lacrimano sulle foibe, ma poi scompaiono quando ci sono da ricordare gli ebrei che i fascisti spedirono nei lager.
Tanti post-neo-past comunisti si eclissano sulle foibe ma poi tornano fuori per il 25 aprile.
Insomma il solito italico tifo da stadio….
Sig Cerasi per l’ennesimo anno dice un sacco di stronzate per giustificare la becera violenza titina, capisco il suo stato di comunista mmostato ma ora comincia un pò a defecare fuori dal vasetto, la faccia finita di fare lo storico copiando articoli tratti da siti tipo giovani comunisti etc etc, in tutti questi anni gli esuli e gli infoibati sono stati trattati da appestati e la loro colpa era solamente quella di essere ITALIANI, le ricordo che in Istria anche le pietre parlano italiano ed il dialetto ossia la lingua che si usava comunemente non è altro che un misto di italiano e dialetto friulano.
Lei sta miseramente cercando di coprire le colpe comuniste e dei vostri cari alleati inglesi che si giravano dall’altra parte, ricordare i caduti Italiani significa essere fascisti? si vergogni qui non vi è nessuna contesa ed è ora che i responsabili di tali aberranti omicidi vengano puniti anche se hanno novantotto anni.
Ma questo purtroppo non succederà mai, Pertini (colui che anche Togliatti riteneva un bifolco) andò a baciare la bara di tito, tutto a posto, in fondo erano italiani!
Vengo da una cultura antifascista ed anticomunista. Ho appena terminato di leggere “Il sangue dei vinti” di Giampaolo Pansa, scrittore certamente non di destra. Una lettura che consiglio a molti.
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/09/20/ebrei-nazisti-occhio-per-occhio.html
Sig. (si fa per dire) Spettrone
Come appunto avevo scritto, ma sembra che lei non abbia capito per evidenti suoi limiti, lei è un facinoroso, un ultras, un tifoso cafone.
Scrive ed offende: non è certo una bella persona.
Sig. Cerasi, oltre a esprimerle la mia ammirazione per i suoi interventi sempre lucidi e ben precisi le consiglio a non interagire piu’ con certi personaggi frequentanti questo forum (chiamati da lei tifosi e cafoni) che dimostrano come alle volte la mente umana arrivi ad una bassezza estrema e ridicolaggine lampante ed esternano oltretutto una ignoranza assoluta. Un saluto