di Gianluca Ginella
Racconta ai carabinieri di essere stato rapinato sul treno, che un giovane gli ha portato via lo smartphone minacciandolo con un coltello. Vittima un 17enne, che però si era inventato tutto per giustificare con mamma e papà il fatto di non avere più il costoso telefono che gli avevano comprato. In realtà il minorenne lo aveva dato in pagamento per alcune partite di stupefacente.
Un fatto di cronaca avvenuto sul convoglio regionale, nella tratta tra Castelraimondo e Matelica. Una rapina compiuta usando un coltello. Questo ha raccontato un 17enne ai carabinieri, presentandosi alla stazione dei militari di Castelraimondo. Il minorenne ha spiegato quanto avvenuto, a suo dire, poco prima. Lui era in treno e aveva conosciuto un ragazzo, avevano chiacchierato un po’, e poi, poco prima che il regionale giungesse a Castelraimondo, dove il minore doveva scendere, il giovane appena conosciuto gli aveva puntato un coltello e si era fatto consegnare uno smartphone del valore di 500 euro. Il rapinatore, a detta del 17enne, era ancora sul treno. I militari, nel giro di poco, grazie all’aiuto dei carabinieri della Compagnia di Civitanova, comandata dal capitano Domenico Candelli, riescono ad intercettare il presunto malvivente. Si tratta di un giovane di Matelica, già noto alle forze dell’ordine, che viene bloccato alla stazione di Civitanova. Controllato, ha con sé il cellulare del minorenne. Caso risolto? No, perché il giovane non ha armi e ai militari dice che il cellulare glielo aveva consegnato il 17enne, spontaneamente. Nessuna rapina. I carabinieri decidono di approfondire la questione. I militari della Compagnia di Camerino, comandata dal capitano Vincenzo Orlando, perquisiscono il 17enne. Addosso ha 5 grammi di marijuana e un coltello. Messo alle strette, il minorenne confessa che il cellulare lo aveva ceduto al matelicese per pagare alcune partite di droga che quest’ultimo gli aveva venduto in precedenza. Però doveva giustificare ai genitori di non avere più il telefono e così si era inventato la rapina. Il 17enne è stato denunciato alla procura dei minori di Ancona per simulazione di reato, calunnia, detenzione di stupefacenti e porto abusivo di arma. Mentre il matelicese è stato denunciato per spaccio.
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Il diritto del minore alla riservatezza deve essere sempre considerato primario rispetto al diritto di cronaca. Nell’articolo ci sono sufficiente elementi che indirettamente possano portare alla facile identificazione del minorenne considerato che Castelraimondo è un piccolo comune. Non emerge dall’articolo che il minore sia stato ascoltato in presenza dei genitori.
con tutti questi diritti ecco dove stiamo andando a finire,comunque io non l ‘ho capito chi è………sarò tuntu?