Nota dei sindacati Cgil, Cisl e Ugl sull’acquisizione della Smea da parte di Cosmari (leggi l’articolo):
«Cogliamo positivamente l’avvenuto accordo sull’acquisizione del ramo d’azienda Smea da parte del Cosmari, è l’operazione che garantirà per almeno 15 anni la gestione in house del ciclo integrato dei rifiuti con un soggetto unitario e pubblico. Cgil, Cisl e Ugl, su mandato dell’assemblea dei dipendenti, hanno sottoscritto il verbale di accordo per la cessione del ramo d’azienda, pur sottolineando la necessità di realizzare un azienda unica (a differenza di quanto al momento è stato prospettato con le delibere 4 e 5 del 20 giugno 2013). Il risultato rappresenta a nostro avviso il punto più avanzato della gestione dei rifiuti a livello regionale, una concreta opportunità di miglioramento dei servizi offerti ai cittadini e delle condizioni dei lavoratori, tenuto conto che, con questa ultima operazione i lavoratori complessivamente addetti sono oltre 350. E’ una tappa importante di un lungo percorso iniziato oltre cinque anni fa, dobbiamo tuttavia dotarci di una visione strategica di prospettiva in un momento in cui diviene fondamentale l’ottimizzazione della gestione».
Per Cgil, Cisl e Ugl l’acquisizione Smea-Cosmari deve essere un punto di partenza:
«Si è deciso di iniziare facendo un passo nella direzione giusta occorre tuttavia definire molte importanti questioni: riteniamo che vadano poste le basi per un consolidamento del nuovo soggetto, a partire dalla piena e concreta integrazione delle due ex aziende, va assicurata l’implementazione dei servizi di igiene ambientale (in molti casi ancora gestiti dai comuni) i quali, nel giro di pochi anni, dovranno essere assorbiti dal soggetto provinciale titolare dell’in house. Per questo chiediamo a tutti i soggetti coinvolti di avere quanto prima il piano industriale del nuovo soggetto in cui siano previsti i piani di attività ed i progetti a medio-lungo termine anche tenendo conto che, l’inceneritore è definitivamente spento e occorre un piano di riconversione anche per gli impianti».
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Avendo venduto il ramo più grande, qualcuno sa nell’albero della SMEA che cosa resta?