di Maurizio Verdenelli
Era poco dopo un Natale di alcuni (ormai tanti, ormai troppi) anni fa quando quella sera il titolare del Gran Café Simoncini ‘marcò visita’. “Pierino, sono ancora stanco per la gran fatica dei pacchi…” sentimmo dire, noi quattro amici ‘tiratardi’ al bar. “Non si preoccupi, signor Franco”. Tutti si sorpresero perché mai Franco Simoncini aveva mancato una ‘chiusura’ sino ad allora, ma nessuno si preoccupò. Da quando aveva lasciato il Mercurio in Galleria del Commercio con Ruggero Rita e Pierino Cammertoni, il Venanzetti era tornato al suo antico splendore di locale viennese anche per via dei lampadari di vero cristallo strass realizzati a mano ‘dal lumaio’, il fratello del titolare. Anzi non più Venanzetti, il superbar diventato rapidamente cult nell’immaginario collettivo di un’intera provincia, ma Simoncini: un cognome che era poi quello di Franco, suggeritogli dal figlio Marco spentosi qualche tempo prima nello strazio di una città, perché in fondo, guarda caso, così si chiamava ‘l’antica locanda’ dell’era garibaldina come testimoniato dallo storico Pietro Pistelli.
Franco morì dopo un anno da quella telefonata al ‘fedelissimo’ Pierino, stroncato da un male incurabile. Il Gran Café che era stato il sogno di un imprenditore giovane, bello e generoso e (atrocemente) sfortunato, tornato ad essere Venanzetti fu rivelato all’alba del nuovo millennio dal gruppo anconetano Rico’s di Eraldo Marchetti.
Chiuso per un anno (dal 2009 al 2010) riaperto il 4 dicembre del 2010, lo storico locale, ‘delle occasioni perdute’, la ‘madre’ di tutti i bar a Macerata torna adesso a spalancare le pesanti porte di vetro, con il passaggio dalla Rico’s ad un gruppo di giovani di ottima volontà e preparazione. A capo c’è Marco Guzzini, consigliere comunale (d’opposizione), il direttore è l’unico over 40 (portati comunque bene): Fabio Morresi. I restanti magnifici sette si chiamano Giacomo Marchetti, Cristina Soldini, Lavinia Sacripanti, Camilla Biondini e Carla Perugini.
Sottolinea Guzzini: “Un nuovo capitolo si apre per una particolarissima storia patria, ricordando il passato con un omaggio rivolto ad uno dei proprietari più noti ed importanti che si sono succeduti al Venanzetti: Enrico Sbriccoli alias Jimmy Fontana. In Galleria Scipione organizzeremo, insieme con altri partners e speriamo con il Comune, una ‘serata Fontana’ nel ricordo del più grande cantautore maceratese. Sarà un evento indimenticabile in un luogo evocativo della vita e dell’amore che l’artista, di recente scomparso, nutriva per la città, il suo territorio. Tuttavia mi chiede ora perché in un tale momento investiamo sul centro storico?”
Beh, si…
“Per un atto d’amore, sopratutto nei confronti della città. Un amore cresciuto nel tempo sin da quando partecipai nel dicembre di tre anni fa alla riapertura del Venanzetti collaborando sulla linea di comunicazione fra proprietà-staff. Due mesi fa la decisione di subentrare alla gestione di Eraldo Marchetti. Mi sono sentito pronto a scommettere sul ruolo, che gli compete, del Venanzetti e sul centro cittadino che non ritengo ‘morto’: tutt’altro! Lo affermo da consigliere comunale e da residente della periferia, Villa Potenza. Ed ogni giorno che passa mi consolido in questa convinzione. La città si sta riappropriando della propria identità. Certo è che questa delicatissima area urbana ha bisogno dell’attenzione e del supporto dell’amministrazione; parlo della sosta ma andiamo con ordine”.
Già, andiamo con ordine… Quanti e quali le prime mosse sullo scacchiere del ‘Venanzetti’?
“Sono quattro. Eccole. 1) La riapertura del laboratorio: dalla pasta del mattino alla torta e a tutti gli altri molteplici prodotti d’alta pasticceria. 2) Nuovi rapporti con i marchi locali, eccellenze del territorio: Varnelli e Lanfranco Quacquarini su tutti. Poi i grandi nomi dell’import export: Martini Royale e Champagne Mum. Iniziative, degustazioni, prodotti particolari: un calendario di eventi in quella che chiameremo ‘area Venanzetti’. 3) Professionalità solide per un effettivo miglioramento del servizio. 4) Il Gran Cafè sarà reintrodotto nelle abitudini e nelle tradizioni dei maceratesi, attraverso un arco di servizi ed eventi che li accompagnerà per l’intero arco della giornata dall’aperitivo in poi…”.
Già, facile a dirsi…
“Sarà working in progress. Necessario intercettare le aspettative non solo dei giovani ma pure della middle class, delle famiglie, trattenendo la clientela tradizionale. Sopratutto faremo leva sulla cultura, grazie anche alla collaborazione con Filippo Davoli e cronachemaceratesi. Naturalmente con lo Sferisterio, diretto da Francesco Micheli con pre/dopo teatro in galleria Scipione come ai tempi d’oro ‘immortalati’ dal fotographer Alfredo Tabocchini (immagini che abbiamo in mostra). Spazio particolare agli studenti attraverso convenzioni e collaborazione stretta con la stessa Università. Il dialogo con il rettore Lacchè è stato aperto: sarà per i giovani riservato uno spazio ad hoc”.
Orari?
“Al momento dalle ore 7 alle 22, tutti i giorni. Tuttavia l’obbiettivo è di arrivare ancora più in là”.
In conclusione parliamo di centro storico?
“Certo. Al sindaco Carancini chiediamo un segno di presenza, attenzione per questa scintilla di presenza che ha l’ambizione di ‘rimettere in acqua’ un’ammiraglia di grande peso ma che rappresenta una parte rilevante della storia del costume cittadino. Noi siamo anche per la pedonalizzazione tout court, non ci interessano neppure i trenta posti auto in piazza Libertà. Addirittura siamo pure per la piazza completamente sgombra, non come adesso dopo le 19 in poi: un’unica lamiera poco rilucente. Naturalmente la condizione è che la sosta sia ‘radicalizzata’: 24 ore su 24. E biglietterie automatica, ascensori non più chiusi dalle 21 in poi che costringono tutti a fughe alla maniera di …Cenerentola. L’obiettivo è il Parksi. Così com’è serve a poco per la sera, per il dopo cena e via elencando. La Saba Italia sta aprendo all’APM, ecco una buona occasione per intervenire. Il centro di salva -lo si è sempre saputo- con parcheggi a sostegno: sarà giunto il momento dopo decenni?”
Delle telecamere spente la mattina della domenica, che dice?
“So che l’iniziativa è al vaglio dell’amministrazione. Il centro di Macerata tornerebbe a vivere come accade in tutte le altre città d’Italia, invece di mostrare il solito deserto. E la gente tornerebbe a fare la tradizionale colazione domenicale al bar, anzi al Gran Cafè…”.
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In bocca al lupo !
bei tempi …..quanti ricordi
Io c’ero con Franco e gli altri ,grande scuola per me…..ottimi ricordi di una bella Macerata…..
I bar che funzionano oltre ad offrire ottimi prodotti, hanno la peculiarita’ di trovarsi su punti di grande passaggio.
Sperare di portare gente solo per andare al bar, con le difficolta’ che ci sono per accedere in centro.mi sembra una bella scommessa. Comunque vivissimi auguri.
Erano altri tempi e vi erano meno opportunità di divetimento.
L’impulso che diede Enrico con le sue conoscenze nel campo musicale fu straordinario. Basta ricordare la serata organizzata con i protagonisti di Alto gradimento (Boncompagni, Marenco e Bracardi) o le serate di piano bar con il compianto e indimenticabile Giovanni Spalletti.
Inoltre il Bar venanzetti, che organizzava pranzi di matrimonio in tutte le Marche, aveva 2 formidabili dipendenti in cucina: Giulio (pasticcere eccelso e Franco specialista dei piatti salati).
La Domenica mattina per comprare le paste vi era una fila incredibile. Adesso vi sono molte pasticcerie per Macerata ma, senza offendere nessuno, la qualità di Venanzetti era unica.
Infine vi era un altro settore, curato da Marcella Venanzetti, che lavorava molto ed era l’articolo da regalo.
Parlo con cognizione di causa dal momento che insieme a mio fratello ero socio con Enrico.
Tempi memorabili che auguro al nuovo gestore Guzzini di far rivivere.
A questo punto forse qualcuno mi dovrebbe spiegare una cosa: con i residenti come la mettiamo? Decidiamoci! O pedonalizziamo il centro storico e diciamo addio ad ogni tipo di autovettura in sosta, specialmente: auto della provincia, del comune, della polizia, della croce rossa, carabinieri, oltre a tutti gli altri privati, oppure consentiamo ai residenti in centro, di poter usufruire di spazi idonei alla sosta e parcheggio delle auto private; sicuramente non possiamo portarcele in camera da letto!Al Sig. Guzzini chiedo: come mai dice di non essere interessato nemmeno ai posti in piazza, quando davanti al suo locale si è preso due posti riservati soltanto per tenerci tre “separè” di pessimo gusto…infischiandosene della sosta altrui e dei già scarsi posti per i residenti? Magari il Sindaco l’ha pure autorizzato….alla faccia dei semplici mortali che non rivestono cariche pubbliche!
Augusto Costantini ti stimo!!!!!!
Ricordo (vedi il commento di Carlo Valentini) altre incredibili fila di clienti ed aspiranti tali al Venanzetti diventato Simoncini. Fu quando aprì a metà degli anni 90. Sembrava tornata Macerata Granne, la sua provincia attorno e il Gran Cafè recitava il ruolo di santuario laico del dopo cena. Occorreva la raccomandazione quasi per sedersi sulla pelle del salotto Frau al piano di sopra. A distanza di tanti anni, Franco aveva ripetuto il sublime e ‘maraviglioso’ ‘macello’ per cui andava famoso, in un curioso contrasto linguistico, il padre, anch’egli creativo e talentuoso ‘artifex’ come i due figli (il gran barman e il ‘lumaio’ a Villa Potenza). Era successo infatti che Simoncini senior fosse stato incaricato, allora, dalle pubbliche autorità comunali addette al controllo della macellazione per dare forma e contenuti arredativi ai nuovi locali del servizio. Era stato un capolavoro, al solito. Tanto che il dirigente, all’inaugurazione si era così complimentato con l’autore: “Simoncini mio, che macello hai fatto!!”. Rimase alla storia e alla tradizione buffalmacchesca di Macerata di quegli anni 60. Che, quasi puntualmente, Pietro ‘Briscoletta’ Baldoni ripeteva a Franco strappandogli invariabilmente un gran sorriso. Inevitabilmente la nota battuta apparve anche al taglio del nastro del Gran Cafè in stile ‘Macerata Granne’….Per il quale ora val bene il sacrificio di due posti auto, nell’augusta prospettiva, a condizione che il ‘Venanzetti’ riacquisti l’antico, recente splendore tornando pure ad essere, insieme con altri, i luoghi prima ‘della prima’ e del dopo teatro allo Sferisterio.
Qualcosa da dire sul caffè Venanzetti avrei proprio da dirla.Da piccolissimo, accompagnato da “picacchiò”, marito di “sora Terè” sorella di mia nonna Emma,frequentavo la pasticceria e Giulio mi faceva assaggiare le paste appena sfornate.Poi mi sono trovato addirittura ad essere socio,insieme a mio fratello, di Enrico del Caffè. Abbiamo provato a fare qualcosa di diverso ed in parte ci siamo riusciti:oltre a quello che già ha detto mio fratello, vorrei ricordare che in Piazza Cesare Battisti nacquero i Super 4!!!! Ma in pochi si ricordano quanto queste iniziative furono osteggiate dagli stessi commercianti del centro storico e quanta fatica abbiamo fatto per superare tutte le barriere burocratiche.Alla fine abbiamo alzato le mani.Che oggi ci sia qualcuno che voglia rilanciare questo straordinario storico locale non può che farmi piacere e fare un grande in bocca al lupo ai ragazzi.
Oggi che vivo a Padova spesso vado a prendere un caffè al Pedrocchi: locale di grandissima qualità. Provate a far rivivere “Venanzetti” come vive il Pedrocchi e perché no se non lo conoscete vi invito a Padova per vedere come può e deve vivere un locale storico nel centro
ioco con grande professionalità, di un forte investinento per il rilancio del centro storico, di un grande progetto di chi non ha paura di rischiare ma anzi è piu che mai convinto che proprio in un periodo come questo sia decisivo fare un passo avanti anziché due indietro. Ma a lei evidentemente questo non interessa. A lei interessa aprire una polemica sulla sosta nel centro storico. Polemica che andrebbe rivolta all’amministrazione e non ad un’attività commerciale che ha ottenuto un regolare permesso per usufruire di alcuni mq nelle vicinanze della porta. Da Consigliere comunale le dico che nel momento in cui si riuscirà ad ottenere un’apertura h24 delle principali strutture di sosta a sostegno del centro storico, solo le auto dei residenti, delle forze dell’ordine e di soccorso dovrebbero accedere e sostare in centro. Naturalmente regolando un’apposita segnaletica che indichi dove si può parcheggiare e dove no. Sono a disposizione per un chiarimento di persona.
P.S.: i separe’ sono momentanei.Stanno arrivando le fioriere.
Caro Costantini
La ringraziamo per l’interessamento. Di certo questo articolo parla di molte cose: di un gruppo di giovani che nonostante il momento di crisi che stiamo vivendo decidono di mettersi in gioco con grande professionalità, di un forte investimento per il rilancio del centro storico, di un grande progetto di chi non ha paura di rischiare ma anzi è piu che mai convinto che proprio in un periodo come questo sia decisivo fare un passo avanti anziché due indietro. Ma a lei evidentemente questo non interessa. A lei interessa aprire una polemica sulla sosta nel centro storico. Polemica che andrebbe rivolta all’amministrazione e non ad un’attività commerciale che ha ottenuto un regolare permesso per usufruire di alcuni mq nelle vicinanze dell’ingresso del bar. Da Consigliere comunale le dico che nel momento in cui si riuscirà ad ottenere un’apertura h24 delle principali strutture di sosta a sostegno del centro storico, solo le auto dei residenti, delle forze dell’ordine e i mezzi di soccorso dovrebbero accedere e sostare in centro. Naturalmente regolando un’apposita segnaletica che indichi dove si può parcheggiare e dove no. Sono a disposizione per un chiarimento di persona. P.S.: i separe’ sono momentanei.Stanno arrivando le fioriere.
Complimenti all’iniziativa e al nuovo gestore per il coraggio.
Una cosa però non capisco:come mai Guzzini dichiara di essere residente della periferia,Villa Potenza,mentre invece da anni non risulta fra i residenti di Macerata.
Come mai?C’è un errore?