Il nostro lettore Adriano Raparo ci invia le immagini di quel che resta del monumento che ricorda la Battaglia di Colbuccaro combattuta dai Paracadutisti della Nembo il 21 giugno del 1944. Non sono stati vandali, come potrebbe apparire e come ha ipotizzato il nostro affezionato lettore, ma è stato il maltempo il colpevole del danneggiamento. Il monumento è situato nel comune di Tolentino, a Piane di Chienti proprio ai confini con Corridonia, nei pressi dell’uscita della Superstrada 77 Macerata Ovest. Lo scorso 11 novembre a causa delle forti piogge una grande quercia, cresciuta spontaneamente nelle vicinanze dello stesso monumento, è rovinosamente caduta a terra, colpendo e spaccando la stele che celebrava questo importante fatto della nostra storia provinciale e che testimonia la lotta di Liberazione. A distanza di un mese e mezzo la situazione è quella documentata nelle immagini. Il sindaco Giuseppe Pezzanesi (leggi l’articolo) dopo alcuni sopralluoghi aveva chiesto agli uffici comunali la redazione di un progetto di restauro con l’intenzione di coinvolgere le aziende del settore lavorazione marmo per una partnership o sponsorizzazione che consentirebbe di abbattere i costi per la realizzazione di nuove lapidi.
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“Mortui ut patria vivat”fu scritto su quella Lapide e lascia sgomenti l’apprendere che ad oggi quella patria non abbia ancora trovato i fondi per ricostruire il monumento che ricorda uno degli episodi più significativi della guerra di Liberazione nel nostro territorio.
http://it.wikipedia.org/wiki/183%C2%BA_Reggimento_paracadutisti_%22Nembo%22
“…partecipano all’operazione Herring lanciandosi da aerei americani nella notte del 20 aprile 1945 sulle forze tedesche in ritirata nella zona di Poggio Rusco….” Eroici!
Nella speranza che tanto coraggio venga ricompensato al più presto con un degno restauro esorto gentilmente CM di togliere la acca sulla frase: “….ha causa delle forti piogge”. Abbiam fatto l’Italia….facciamo anche l’italiano!
Sono orgoglioso di aver prestato servizio militare nella “Nembo”. Spero che il monumento venga subito riparato.
Caro Roger, per favore scrivi tutta la frase (non ricordo dov’è l’H). Grazie.
Se fosse stata una lapide di “valorosi” partigiani si sarebbe gridato “sporco albero fascista”……….
premessa : onore e gloria a Tutti i caduti per la Patria nella, così chiamata, seconda guerra mondiale
ora stiamo vivendo la terza ma nessuno se ne è accorto le fabbriche chiuse sono come bombardate, sfollati ce ne sono chiamiamoli sfrattati esodati disoccupati , morti pure anche se suicidi ma per colpa di chi?
non si vede il nemico dalla divisa non ne hanno di divise gli affaristi i banchieri i politici
se io fossi un partigiano di quelli caduti della Nembo mi chiederei per chi ho dato la mia vita…per i miei figli per dare loro una speranza un futuro migliore una Patria migliore e loro invece l’hanno consegnata a politici che non hanno a cuore il loro popolo ma il loro tornaconto hanno dato loro il voto e sono rimasti ebeti a guardare e a piangere su se stessi senza reagire….
se io fossi un partigiano della Nembo non mi preoccuperei della mia lapide ma delle case di chi le ha perse del lavoro di chi l’ha perso della speranza di chi l’ha persa
la lapide lasciatela com’è perchè dimostra esattamente quello che è stato fatto in 60 anni da chi ora di partigiano porta solo il nome ….
@ vincenzo bellini, prima di commentare leggiti la storia (almeno com’è ci è stata imposta), senno passi da fascista ignorante (binomio che i ragazzoni di sinistra hanno imposto alla massa tanto amata)… con rispetto, saluti e buon anno!
Nell’articolo la parte: “Lo scorso 11 novembre ha causa delle forti piogge una grande quercia……” l’unica h nella frase non andava messa. Errore non tollerabile dopo la seconda elementare. C’è anche un altro errore molto più grave nei commenti: il signor Bellini ha erroneamente messo le ” ” alla parola valorosi riferendosi ai Partigiani.