di Gianluca Ginella
Abbaiava, cercava di richiamare l’attenzione degli operai della Apm, voleva guidarli a salvare un altro pastore tedesco caduto in mezzo al fiume. E’ stata la piccola eroica impresa di una femmina di pastore tedesco che questa mattina è riuscita salvare il suo compagno, caduto nelle fredde acque del Potenza.
C’è una giornata che sa d’inverno, la neve che riposa sui rami e a poco a poco si scioglie, ci sono gli alberi spogli, e gli operai che vanno al lavoro in una mattina tagliata dall’aria rigida. E poi c’è l’attenzione e l’umanità. Ha il sapore di un racconto di Dickens quello che è avvenuto questa mattina nelle campagne di Passo di Treia. Paolo Sparapani, treiese, dipendente della Apm, che ha una centrale a due passi dal fiume Potenza, alle 8,30 di questa mattina timbra il cartellino per entrare al lavoro. Qualcuno dei suoi colleghi gli dice che c’è un cane, un pastore tedesco, che si aggira lì vicino. Abbaia, non sanno di chi sia. Sparapani, amante degli animali e che ha anche lui un pastore tedesco, va a vedere.
Cerca di avvicinarsi al cane, con un po’ di naturale timore vista la stazza dell’esemplare. Il cane è tranquillo. Solo, gli si avvicina, abbaia, poi va in direzione del fiume. La bestiola, una femmina, ripete la cosa due o tre volte. Fino a quando si avvicina a Sparapani, gli lecca la mano e torna in direzione del fiume. L’operaio capisce che il pastore tedesco vuole portarlo a vedere qualcosa. E così la segue. Fino al Potenza. Nel punto in cui il cane si ferma, come a volergli mostrare qualcosa. Allora l’operaio si affaccia a guardare. E nel fiume, più in basso, un altro pastore tedesco è fermo, con l’acqua che gli arriva al muso. L’animale non riesce a muoversi, appare stremato. “Era difficile poterlo soccorre perché c’era uno strapiombo – racconta Sparapani –. Per fortuna sono arrivati dei ragazzi che questa mattina dovevano sistemare sul fiume una rete di protezione. Ci siamo dati la mano l’uno con l’altro e abbiamo formato una catena. Così siamo riusciti a raggiungere il cane e lo abbiamo tratto in salvo”. Poi Sparapani chiama il veterinario del Comune, per controllare se il cane avesse il chip che ne identifica il proprietario. Lo aveva. Entrambi i pastori tedeschi appartengono ad una famiglia che vive poco lontano da dove sono stati trovati. Il proprietario viene contattato e va subito a recuperare i cani. Poi li riporta sani e salvi a casa. Nel più classico dei lieto fine.
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<3
grande razza !!!
BRAVISSIMI…..
che bella storia
🙂
Si vede che il proprietario tiene molto ai suoi cani….
bravo Sparapani
A Paolo Sparapani e agli altri ragazzi COMPLIMENTI
Umanità da premiare
Bellissima storia!
Bellissimooooooooo!
bravi tutti
Storia meravigliosa,complimenti a Paolo!Ho avuto anche io un cane lupo e so fino a che punto possono arrivare la loro intelligenza e il loro affetto.
Una storia semplicemente fantastica!!!
Una bella storia a lieto fine: l’intelligenza dell’animale di rivolgersi all’uomo e dell’uomo di comprendere l’animale.
bella Pa!!!!
Che bella storia…..ti riscalda!
abbiamo ancora tanto da imparare dagli animali…..
un encomio al sig.Sparapani e a chi lo ha aiutato!!!!magari anche una bella ricompensa da parte dei padroni dei due cani ci starebbe proprio bene!!!!!
che dire….abbiamo solo da imparare dagli animali……altro che i film di Natale…questa e’ la realta’!!!!!!
Bravo il sig. Sparapani…ma il proprietario va punito come detto dal codice. Anche io ho una bellissima pastore tedesco nera trovata abbandonata…ho detto tutto!
Complimenti al sig Paolo perché credo che di questi tempi trovare una persona di cuore che ascolti l appello disperato di un cane,sia molto difficile! Lei è una persona rara e di cuore!
Grandissimo Paolo, conosco il tuo altruismo ed ogni commento sarebbe inutile. Sei sempre stato un grande uomo ed amante degli animali, tant’è che possiedi un pastore tedesco a cui vuoi bene come ad un figlio. Ti aspettiamo in mezzo al campo di calcio, perchè oltre ad insegnare a calciare un pallone hai sempre mostrato le doti di un padre sempre pronto ad ascoltare ed insegnare i veri valori della vita. BRAVI Paolo ed i suoi amici.
Ogni tanto ci vuole una bella storia come questa, GRANDI !