L’asino morto all’Istituto Istruzione Superiore “G. Garibaldi” di Macerata (leggi l’articolo) ha suscitato grande scalpore e moltissimi hanno commentato su Cronache Maceratesi la notizia della sua fine.
«L’asino in questione – si legge in una precisazione dell’istituto – non è deceduto a causa del freddo, è noto che questi animali sono molto resistenti e perfettamente a loro agio negli ambienti messi a loro disposizione nelle strutture dell’Azienda Agraria. Il sito dove è avvenuto il ritrovamento è idoneo all’allevamento semibrado, in conformità con la normativa sul benessere animale. Gli animali sono liberi di pascolare in un apposito recinto e di ripararsi autonomamente nelle stalle in caso di maltempo o intemperie, rifocillandosi nelle mangiatoie e negli abbeveratoi ivi posti.
Il fatto riportato, è ascrivibile, diversamente da quanto asserito, all’intrusione nel recinto da parte di animali selvatici o cani lasciati in libertà, che hanno aggredito l’asino, fatto questo mai verificatosi in precedenza.
D’altronde la professionalità del personale di stalla è dimostrata anche dal fatto che l’organizzazione e le strutture dell’Azienda sono perfettamente corrispondenti alle normative vigenti, (come avallato non più tardi della settimana scorsa dall’Istituto Zooprofilattico della Regione Marche).
Infine, preme sottolineare che l’asinello albino di cui tanto si parla, considerato la mascotte della Scuola Agraria in quanto è stato il primo a nascere con il mantello bianco, è vivo e vegeto, dato che l’accaduto riguarda un animale diverso».
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..ce mancheria pure….
Penso che tutti siano contenti che sia vivo, ma chi è che si inventato la notizia?
Se tanto mi dà tanto e la matematica non è un’opinione, un asino è morto, non di freddo ma sbranato, ma comunque sempre morto
Se è vero quanto asserito dai rappresentanti dell’Istituto, chi ha scritto l’articolo della morte dell’asino albino avrebbe scritto delle cose assolutamente imprecise.
Non si dovrebbe avere un minimo di accortezza prima di scrivere e pubblicare notizie?
Non sarebbe stato semplice verificare il contenuto dell’articolo prima di pubblicarlo?
Forse si scrivono cose solo perché si è sentito dire così da qualcuno? Magari al bar o dal gommista mentre si è in attesa del cambio gomme?
Andiamo bene… se questo è il sistema di fare giornalismo, figuriamoci cosa può avvenire quando si parla di questioni dove sono in gioco grossi interessi!!!
Secondo me tutti dovremmo imparare che prima di sputare sentenze e puntare il dito bisognerebbe informarsi e guardare con una mentalità aperta cosa accade. Sia noi ragazzi ancora giovani sia persone adulte che sinceramente hanno detto parole davvero sconcertanti. Spero che ognuno dentro di se capisca l’errore che ha fatto e si penta in modo sincero
cosa c ‘è che non va adesso? Preferirei una riaposta per un confronto maturo e cordiale, anziche un click su un “non mi piace”
Sinceramente rimango un po’male per la vecchia notizia palesemente inventata, a questo punto. Comunque un asino è stato ammazzato da degli animali selvatici…morte purtroppo dettata anche dalle leggi della natura…
Felicissimo se così fosse, ma la cosa mi puzza di bruciato, allora la foto della carcassa dell’asinello bianco che era sul Resto del Carlino del 28/11 di chi era??? ma quanti ASINI BIANCHI sono nati all’ITA G. Garibaldi. Vedere per credere.
Un plauso all’allevatore che ieri ha spiegato benissimo che l’asino non poteva essere morto di freddo e non era da addebitare alla scuola la responsabilità di quanto accaduto:gli asini VIVONO al freddo,non muoiono per il freddo.Altro plauso,logicamente ironico,alla redazione di Cronache Maceratesi che sputa sentenze su chi nulla può contro di loro in quanto non delinquenti,commentando pure in maniera gratuita,e nello stesso tempo riporta notizie di cronaca (vedi di casi riguardanti la droga) senza ulteriori commenti disabilitando anche i commenti.
Renzo1953
Io credo che bisogna credere alle dichiarazioni della dirigenza dell’Istituto ( come riportato nelle ultime righe dell’articolo odierno ) in cui dichiara che è morto un altro asino e non la mascotte
Accusare impropriamente una scuola ed infamarla mi sembra davvero scorretto!
Adesso che la verità è venuta a galla spero che tutti voi commentiate questo articolo chiedendo scusa a tutta la gente che avete ingiustamente INSULTATO (riguardo la professionalità o meno degli allevatori, della dirigente scolastica…)! L’istituto agrario è un ottimo istituto, e come tutte le scuole ha pregi e difetti ed è facile elencare solo i difetti per far apparire ancora più crudele una notizia!!!
Comunque tanti complimenti ai giornalisti che sanno informarsi molto bene…!Pazzesco!!
AVETE CAPITO!!!!!!!PRIMA DI METTERE IN CROCE IL PERSONALE DELLA SCUOLA CHE SI OCCUPAVA DELL’ ANIMALE ,COME AVETE FATTO!! ACCERTATEVI SU COSA AVETE DETTO E SCRITTO E KISSA CON QUALE FONTE D’INFORMAZIONE SICURAMENTE PER NIENTE ATTENTIBILE ,ANZI !!!…..E LO DICO IO CHE CONOSCO MOLTO BENE IL PERSONALE ,MOLTO QUALIFICATO E FATTO DA PERSONE SERIE CHE SI SONO SENTITE VERAMENTE OFFESE ,DATO CHE CI METTONO ANIMA E CORPO NEL PROPRIO LAVORO!!!!
Mi dispiace tanto..rip!
Scusate ma proprio non riesco a capire cosa sto dicendo di sbagliato e cosa non sia chiaro.. Davvero se ho detto qualcosa che non sia la verità o un’infamia sono pronto ad ammetterlo
I giornalisti danno una notizia e i lettori poi danno una opinione: ciò avviene con CM, che ha spazio per fare ciò. Fornisce gli spazi per trovare una verità…
Non vorrei che chi dato la notizia scandalistica lo abbia fatto per colpire un istituto strategico per la nostra economia e la nostra occupazione. Le nostre ricchezze sono “la terra”, “le bellezze naturali”, l’agricoltura qualificata, la cucina, i monumenti, eccetera. I giovani qualificati all’Istituto Agrario sono in linea con questa prospettiva politica. Oggi, come ieri, oggi più di ieri, quando, all’epoca delle vacche grasse si preferivano istituti meno legati alla cultura contadina. Oggi, tutto è saltato, ma la terra è rimasta. Ad un mio figlio consiglierei l’Agraria e gli istituti professionali, per poter qui lavorare.
Siamo contenti che l’asino in vita sia quello bianco. Siamo sicuri che quello nero sia stato sbranato da animali selvaggi? Comunque sia, un asino, come qualsiasi quadrupede deve vivere all’aria aperta, con una tettoia ove eventualmente ripararsi. Uno dei migliori allevatori di carne bovina di Pacigliano di Corridonia tiene le mucche all’aperto, e con un a tettoia a disposizione, ove eventualmente ripararsi. Sono certo che la carne macellata del nostro concittadino sia migliore di quella di bovini allevati in stalla, che provengono soprattutto all’estero.
Come polemista nato sarei stato ben lieto fare una polemica su di un asino morto di freddo. Ma una polemica simile, in effetti non esiste. Mi piacerebbe sapere chi se l’è inventata.
Un caro amico mi ha raccontato che anni fà si dilettava a fare il reporter. Trovatosi a passare su una strada di campagna vide un carro rovesciato, un gruppo di persone e le guardie forestali che impedivano l’accesso ai curiosi. Non si perse d’animo e pur di documentare il fatto e scattare qualche foto disse: fatemi passare perchè il ferito è un mio parente. Arrivò sulla scena e si rese conto che si trattava di un somaro morto. Come è andata poi…..ha smesso di fare il “cronista”
Sembra che la notizia della morte dell’asino “albino”, pubblicata da Cronache Maceratesi, non sia vera. Però un altro asino è morto e, pur se di pelame scuro, è sempre una creatura che merita parità di trattamento. Pertanto, il giornale, dovrebbe dare precise notizie su quanto accaduto all’asino e sui canali di informazione usati (che non appaiono proprio dei più attendibili).
…..la cosa più SCONCERTANTE è che in giro ci sono dei CANI SELVATICI che ti possano SBRANARE in qualsiasi momento!!!! ……..incredibile ….da film horror!!!
Meno male sono contenta che l’asinello sia vivo 🙂
Agraria quinto lascia stare la gente mette il negativo solo perché qui o la pensi come loro o sono tutti pollici in giù perché non esiste che ci siano persone che la pensano diversamente da loro . E Chi ha insultato la scuola dovrebbe chiedere scusa ma dubito che lo faranno.
Tutto questo perchè oramai l’importante è fare “scoop” poi al limite si verifica se quello che è stato scritto corrisponde a verità. Quello che conta è la notizia, vera o falsa che sia. Il vero giornalismo è un’altra cosa ma oramai la bibbia di chi scrive sui giornali è Novella 2000. Solo false notizie, mezze verità o quasi verità, la cosa importante è vendere e far vendere i giornali.
Infatti mi pare anche a me, come dice Renzo1953, che il Carlino avesse pubblicato la foto con la carcassa…
La notizia apparsa su Cronache Maceratesi relativa alla morte dell’asinello bianco dell’Istituto Agrario di Macerata, si è rivelata sotto le sembianze di un altro quadrupede che dalle nostre parti di chiama “bufala”. Diversi lettori, inizialmente, hanno commentato la notizia dando un notevole contributo all’ingrasso della stessa “bufala”.
In effetti è stata una “mezza bufala” perché il somaro morto (non a causa del freddo o per incuria ma probabilmente sbranato da altri animali) non era la mascotte “albina” ma un altro ciuco “normale” che non ha avuto la fortuna di nascere con la classica “camicia bianca”. Questa povera bestiola non è stata degna delle stesse attenzioni riservate all’asinello bianco.
Lu montagnolu docche (mio amico) ha scritto una breve poesia sull’accaduto.
CHISSÁ QUAL È IL SOMARO?
Il decesso di un somaro,
non sarebbe evento raro.
È la lotta per la vita
che continua ed è infinita.
Ma se muore “biancolino”,
il ciuchino nato albino,
ci restiamo molto male
e finisce sul giornale.
Poi si sprecano i commenti
di lettori anche saccenti,
grandi esperti di animali
ma digiuni sui somari!
“Che succede là all’Agraria,
sta andando tutto all’aria?”
“Se biancolino è morto di stenti
che può accadere agli studenti?”
Poi arriva la smentita
della Scuola “inviperita”
che chiarisce la questione
e finisce la tenzone.
Ma non era mica albino,
quel ciuchino piccolino,
che ha sfamato altri animali
anche questi poco rari.
Era un altro somarello,
di pelame un po’ brunello,
non è morta la “mascotte”
e la gente se ne fotte.
Io compiango il somarello
bianco o bruno è sempre bello,
ma in contrada di Lornano
non c’è stato un caso strano.
30/11/2013 (Lu Montagnolu docche)
Un saluto a tutti. Sono un insegnante di Produzioni Animali dell’IIS G. Garibaldi di Macerata e mi occupo del coordinamento delle attività dell’azienda agraria della scuola, quindi cercherò di puntualizzare meglio quello che è accaduto, specificando subito che nel 2013 sono nati tre asinelli di cui due con il mantello bianco (anche il loro padre ha il mantello bianco).
1) L’asinello bianco mascotte della scuola è vivo e sta benissimo, ed è allevato come il secondo asinello nato con il mantello bianco che invece è morto perchè attaccato da animali selvatici o cani lasciati in libertà. L’asinello morto viveva con la madre in un altro sito della scuola adiacente al laghetto di irrigazione, dotato di stalle in legno con abbeveratoi, da dove gli animali possono liberamente uscire ed entrare.
2) Di per se questo smentisce il fatto che l’animale sia morto di freddo, perchè la mascotte e l’altro asinello con il mantello grigio stanno benissimo potendo anche loro uscire ed entrare dalla struttura coperta ed usufruire del paddock esterno.
2) Gli asini, anche quelli piccoli che hanno ancora bisogno del latte e della protezione materna, non muoiono alle temperature che si sono verificate in questa settimana….. ve lo immaginate allora a quale orrendo spettacolo dovremmo assistere tutte le mattine di inverno in città? Cani, gatti, piccioni, ecc. morti per la strada!!! Avete mai visto una situazione del genere? Anche 2 anni fa quando le temperature di notte sono arrivate a -8° nessun asinello è morto nella nostra scuola.
3) Quindi tutte le specie animali sono protette dal loro mantello naturale che cresce quando le temperature si abbassano, hanno una cosiddetta “neutralità termica” in cui non sentono ne caldo ne freddo, e quando lo sentono si spostano nei luoghi che ritengono più idonei…basta osservare quello che fa il gatto in casa… lui lo sa benissimo quali sono i posti più caldi o più freschi! Comunque basta consultare il “Codice per la tutela e la gestione degli equidi” istituito dal Ministero della Salute per appurare che i ricoveri per detti animali devono permettere temperature che oscillano tra 0° e 35° (paragrafo 1.4.8), e cioè la stessa temperatura minima che si è registrata questa settimana a Macerata è addirittura consentita in stalla!!!
4) I nostri animali (alleviamo anche bovini di razza Marchigiana) sono accuditi benissimo dal nostro personale scolastico, che ha una dedizione direi incondizionata per gli animali allevati. Pensate che un assistente aziendale vive con la sua famiglia sopra la stalla (come a vecchi tempi) e si deve alzare la notte quando c’è qualche problema in stalla.
5) La notizia è stata trasmessa a questa testata giornalistica da un educatore scolastico (si occupa della formazione degli studenti che risiedono nel convitto della scuola), così mi ha detto lui: “indignato per tutto quello che era successo”. Per carità siamo tutti indignati e dispiaciuti, perchè abbiamo perso un animale e anche se la morte è un evento del tutto naturale, negli allevamenti si deve fare tutto e di più per salvaguardare la vita degli animali allevati, ma asserire quello che è stato scritto è un fatto gravissimo che lede l’immagine della scuola e soprattutto il grande lavoro che è stato fatto da tutto il personale per far crescere questa realtà. Si è creata per diversi giorni la vera e propria “gogna mediatica” che solo ora si sta sgretolando.
6) Da questo fatto così negativo sotto tutti i punti di vista, cerchiamo allora di vederne il lato formativo:
– le notizie vanno ben vagliate dalle testate giornalistiche prima che esse siano pubblicate;
– chi legge le notizie le dovrebbe ben analizzare prima di arrivare a frettolose conclusioni;
– chi alleva gli animali deve eseguire le opportune azioni correttive al verificarsi di eventi negativi anche se del tutto imprevisti e mai accaduti (abbiamo provveduto a spostare gli altri animali dal sito dove si è verificato l’attacco);
– chi si occupa del delicato compito di educare gli studenti e di formare le loro menti, deve pensare a quello che fa e soprattuto alle relative conseguenze;
– è assolutamente ancora valido l’antico detto: “Fa molto più rumore un solo albero che cade, che un’intera foresta che cresce”.
Sul Resto del Carlino di oggi 30/11 la Direzione dell’ITA precisa che l’asinello bianco (Equus asinus) morto sbranato da parte di altri animali selvatici notturni nel recinto non era Albino sarà stato forse l’asino Rolando (ma sempre un asinello bianco di gene albinismo era) …….che bella favola e vissero tutti felice e contenti.
Comunque resta il fatto che un altro asino al posto suo è morto sbranato dicono…mah! e comunque resta il fatto che non era protetto bene…e poi nelle foto della carcassa non c’erano segni di attacchi mortali. ..qualcuno vuole pararsi il c..o ??? visto che l’accaduto ha fatto tanto scalpore?
“Hanno ammazzato Pablo, Pablo è vivo”
(Francesco De Gregori)
E’ il colmo… Il giornale ha rettificato, la scuola ha chiarito le dinamiche della morte dello sventurato animale, è stato confermato che non era abbandonato a sè stesso e che il recinto e la stalla erano a norma e qualcuno ancora si improvvisa detective per vedere il marcio in questa vicenda.
Mi riferisco a questi improvvisati veterinari specializzati in necroscopia equina che si mettono a disquisire sull’entità delle ferite e sul fatto che l’animale non fosse protetto a dovere. Max Sga, ma che dovevano fare? Murarlo nella stalla? Hai idea di come è fatto un recinto? Lo sai che basta un foro anche di piccola entità in corrispondenza di un’arteria principale (tipo giugulare) per ammazzare un animale?
Se recinto e stalla sono in regola la scuola non ha proprio niente da rimproverarsi, anzi, è parte lesa.
Io mi preoccuperei del fatto che se ci sono dei randagi che girano in zona, potrebbero rappresentare un problema per la sicurezza e la salute della collettività. Se invece di azzannare questa povera bestia avessero trovato un bambino che stava giocando fuori nella neve in una delle case della zona?
Se sono stati dei randagi la colpa di quanto accaduto è solo di quei delinquenti di padroni che prima comprano i cani e poi li abbandonano.
Pacatamente, e sommessamente vorrei entrare nella discussione, chissà se dotti, sapienti, coordinatori, luminari me la consentiranno, un po’ di ironia, cercherò di sostituirla all’indignazione ed alla rabbia che mi ingenera non solo il fatto in sé, ma un insieme di cose simili a quella accaduta e a cui tutti i giorni siamo costretti ad assistere, bontà della Dirigenza che ci fornisce spettacoli che ci deprimono … per gli animali è così … ma se potessero parlare le piante ed il terreno …. della nostra azienda “sentireste che musica !!! . Diranno che mi sbaglio, che denigro, evocheranno Fedro, negheranno come hanno già fatto: l’evidenza … daranno ad intendere alla pubblica opinione che siamo scemi con te l’hanno già fatto . . . ma caro Carletti … …… sopravviveremo … noi sappiamo da che pulpito … e dobbiamo attivarci per il bene della Amministrazione Scolastica con cui abbiamo stipulato un contratto di lavoro che io intendo rispettare, basato sulla lealtà, l’efficacia, l’efficienza. Con la Dirigenza abbiamo solo un rapporto di reciproco rispetto delle regole assolutamente comuni, che devo e deve rispettare e giammai avrò con alcuno rapporti di sudditanza.
Mi dissocio totalmente da quelle che reputo le dichiarazioni a tutela di se stessa e dei suoi incaricati, pubblicate dalla Dirigente, sia nel merito che nel metodo. … è morto un asinello “bastardo” …. Carletti, non era nemmeno la mascotte, è morto un povero pezzo di carne un po’ prima del tempo… che sarà mai ….. e stava facendo ginnastica funzionale con i doposci, la pensa così anche qualche sapientone nel forum che ci insegna che non vanno umanizzati gli asini, povero Ernesto che aveva “umanito” come diceva lui, perfino un podolico da riproduzione. Avrebbe potuto la dirigente pubblicare un referto medico veterinario delle risultanze autoptiche sull’animale, ma anche a quelle non avrei creduto se non fosse stato effettuato in contraddittorio con un veterinario nominato dalla Procura. Ma è inutile, alla dirigente basta il parere del suo zootecnico, ma a chi la racconta … ferite da morsi compatibili con la causa morte, se ci fosse stata una lesione della giugulare, l’animale sarebbe affogato in una pozza di sangue.
Poi finalmente una lezione elargita a tutti gratuitamente dal coord. dott. prof. zoot. Benedetti. Oggi, caro Franco ti ha fatto passare per scemo e lo comunica a tutta l’opinione pubblica maceratese dal suo scranno di zootecnico accreditato dalla dirigente, un po’ pochino come accredito se è vero che a coordinare in sede l’unico progetto di levatura europea (ZOONE) i dirigenti regionali hanno preferito il Prof. Caproli. Sei stanco anche tu di vedere tante brutture, non sei come i tanti “teng famiglia” che sanno ma non dicono. E’ scomodo contraddire un dirigente, ma per un “G. Garibaldi” migliore vale la pena, lo dobbiamo ai nostri ragazzi siamo li per loro, è all’Amministrazione Scolastica per cui lavoriamo che lo dobbiamo, lo dobbiamo a tutti noi contribuenti. Non sarà certamente, il manipolo dirigenziale, di due o tre di persone dedite all’auto magnificenza del loro operato a fermare almeno me. Non è per loro che la scuola è cresciuta (tutti gli Istituti di Istruzione agraria sono cresciuti: dato storico) onori alla collega Speranza ed al suo staff, i nostri “teng famiglia” sono ottimi insegnanti, non vogliono rogne, ma sono degli ottimi insegnanti davvero. Sono loro che fanno la scuola, una delle migliori in assoluto della Regione e d’Italia. Guai a chi la rovina e non, a chi non vuole vederla rovinata.
Sai Franco … hanno difficoltà a riconoscere un gesto leale nei confronti dell’Amministrazione Scolastica, altro che discredito per la scuola la tua è una denuncia legittima sei stato ingiustamente vessato pubblicamente, hanno insultato la redazione … ora insulteranno anche me, spero vivamente che lo facciano. Il “che cazzo ne sai ….”, non deve offenderti tu sei laureato in agraria né più né meno di lui e di me. Siamo in pochi a voler tutelare “a gratis” gli interessi della P.A., molti aspettano la fine del mese e pensano che a pagare lo stipendio sia il dirigente, caro Franco tu non sei stato mai un “delegato” ma solo il “relegato” al ruolo di scemo del villaggio quando dici la verità, questa è la fine di chi le dice a metà. Chi tiene agli interessi della Scuola (istituzione) dall’ennesima dimostrazione di inefficienza, ne avrebbe tratto le conclusioni e si sarebbe dimesso …. questa è serietà. Se ci sono altri interessi vedrai lo scopriranno, abbi fede, e gli asini, la vigna, le colture, saranno vendicate è solo questione di tempo … prima la magistratura e se non basta … la stampa loro cercano scoop … di prove ce ne sono a go – go .
Bravo Franco sei riuscito a tenere dritta la barra, non rispondere alle provocazioni, fai come me, vai oltre la polemica, … qualcuno pagherà !!
Quando ho firmato il contratto di lavoro, accanto alla firma del Provveditore, in testa allo stesso, ricordo che era scritto “Ministero della Pubblica Istruzione” e sarà sempre nell’interesse del mio datore di lavoro che agirò. Mai invece riuscirò a tollerare offese alla mia dignità personale e professionale, scorrettezze, comportamenti vessatori o discriminatori, queste “particolari attenzioni” verranno sistematicamente denunciate.
A proposito qualcuno sa che è il secondo asinello che muore “accidentalmente” nel giro di tre anni in quella scuola?
Questo lo hanno mangiato i lupi delle favole: come molti, anch’io mi chiedo che cosa stesse a fare il povero giovane animale in quel posto, nel periodo più freddo dell’anno, quando il glorioso “G. Garibaldi” possiede ampie zone dedicate alla stabulazione. Ginnastica funzionale …. potrebbero farla da marzo ad ottobre, ma in quel periodo li ho visti spesso stabulati. Si dice sempre il peccato… ma il peccatore? Chi si doveva occupare dell’animale … ecco l’elenco in ordine di responsabilità: la Dirigente, il suo delegato alla direzione dell’azienda agraria, un I.T.P. esperto zootecnico ed infine due/tre adetti alla stalla. Non sono bastati….. a prevedere la disgrazia…. avete capito ben sei persone. Ah, dimenticavo che alcuni di loro vengono anche pagati oltre lo stipendio, per il disturbo. Un particolare …. Il collega Benedetti ci informa che l’animale era con la madre, la cosa oltre ogni ragionevole dubbio, smentisce la morte per attacco di canidi.
L’altro, è morto fulminato
appena partorito o nel partorirlo, la madre lasciata in un recinto perimetrato con filo elettrico, a basso voltaggio “certamente omologato diranno gli zootecnici”, ha toccato un filo ed il suo cuore “in rodaggio” non ha resistito alla scarica (omologata). Ma la ragione della necessità di lasciare in mezzo al fango, una femmina che aveva “finito il tempo di gestazione” tra l’altro sino ad allora tenuta in una stalla non ci è dato di sapere, forse a domanda lo zootecnico avrà risposto che alla puerpera serviva un pò d’aria buona?
Ma non disperiamo in fondo è un’azienda di stato e a pagare c’è sempre “Pantalone”.
Vergogna!!!!!e dico a lei signor cardinali che ha preso come scusa la dissavventura di questo povero asinello per farti i fatti tuoi !!!! Ma che vi state inventando??i fili elettrici,la mancanza di cure eccc…. sono tutte balle gente che questi squallide persone hanno messo in giro e solo per creare scompiglio alla scuola,ma tanto la scuola non ha le parole inventate ma ha i fatti che la rendono una scuola operativa e funzionale in tutti i punti di vista!! Grazie a quel 90% di personale che la tiene in piedi con sacrifici e impegno e di sicuro in questi 90% tu e qualche tuo collega non fate parte .SIETE RIDICOLI!!!!!!!!!
Prof. Cardinali, ma perchè prima di darsi ai periodi proustiani non impara ad utilizzare la punteggiatura?
una cosa, tra le altre, non mi è molto chiara nel suo sproloquio: se il dott. Benedetti starebbe pontificando dall’alto del suo scranno accreditato “solamente” dalla dirigente, ma lei, chi è per fare altrettanto?