Dalla lista Fit (Famiglia, Identità, Territorio), riceviamo:
«Perché il Sindaco di Recanati si qualifica “dottore” senza esserlo? Ecco i fatti. Il 21 ottobre si è svolta nell’Aula Magna del Palazzo municipale di Recanati una interessante conferenza economica tenuta dal docente Giancarlo Elia Valori concernente la presentazione di due suoi libri. L’iniziativa è stata organizzata congiuntamente dal Comune di Recanati e dall’Università di Macerata. L’invito ufficiale alla conferenza, è firmato dal dottor Francesco Fiordomo, sindaco di Recanati. Il problema è che il sindaco Fiordomo non si è mai laureato e non è mai stato “dottore”. Pertanto non si capisce perchè Fiordomo, soltanto diplomato, si sia invece autoqualificato dottore. La mancanza di un qualsiasi titolo di studio universitario è confermata anche dal curriculum ufficiale del Sindaco, pubblicato sul sito del Comune. Non c’è nessun problema se un sindaco non è laureato ma, ci chiediamo, perché mentire sul proprio titolo di studio? Così facendo ci si espone anche al possibile reato di abuso di titolo previsto dall’articolo 498 del codice penale. Ancora, se un Sindaco mente persino su un fatto oggettivo come il proprio curriculum di studio, come si può pensare che dica la verità su ciò che riguarda la propria città? Considerando il suo passato di cronista di gare ciclistiche, forse il Sindaco si è laureato all’università del pedale? Oppure, ci chiediamo se il Sindaco si sia firmato “dottore” in preda ad una sorta di complesso di inferiorità visto che alla suddetta conferenza hanno partecipato anche due ex ministri e un importante imprenditore marchigiano, quest’ultimo anche ingegnere».
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Veni Dottò, bella Dottò.
Se i problemi cittadini sono solo questi, fortunati gli abitanti a Recanati
ha ragione Cerasi: i recanatesi dormano sonni tranquilli ,,,,
Dott.Ing.Prof.Comm.X Y
Non credo proprio che il Sindaco abbia autoprodotto gli inviti, e quindi con ogni probabilità l’errore è stato commesso dal grafico.
Ma la questione per me più rilevante è questa: se la lista civica FIT, fa pubblicare su cronache maceratesi un articolo di questo “spessore”, vuol dire probabilmente che non solo non ha nulla veramente da “criticare” ma che oltretutto non vuole (o non sa?) neanche essere propositiva per la sua città.
Mandateci le JENE è da tapiro d’oro
Art. 498 Codice Penale. Usurpazione di titoli o di onori.
498. Usurpazione di titoli o di onori.
Chiunque, fuori dei casi previsti dall’articolo 497-ter, abusivamente porta in pubblico [c.p. 266] la divisa o i segni distintivi di un ufficio o impiego pubblico, o di un corpo politico, amministrativo o giudiziario, ovvero di una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato [c.p. 359] (1), ovvero indossa abusivamente in pubblico l’abito ecclesiastico, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 154 a euro 929 (2).
Alla stessa sanzione soggiace chi si arroga dignità o gradi accademici, titoli, decorazioni o altre pubbliche insegne onorifiche [c.p. 275, 348], ovvero qualità inerenti ad alcuno degli uffici, impieghi o professioni, indicati nella disposizione precedente [disp. att. Cost. XIV; c.p.m.p. 221].
Per le violazioni di cui al presente articolo si applica la sanzione amministrativa accessoria della pubblicazione del provvedimento che accerta la violazione con le modalità stabilite dall’articolo 36 e non è ammesso il pagamento in misura ridotta previsto dall’articolo 16 della legge 24 novembre 1981, n. 689 [disp. att. c.p. 19-bis] (3).
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(1) Per la repressione della falsa attribuzione di lavori altrui da parte di aspiranti al conferimento di lauree, diplomi, uffici, titoli o dignità pubbliche, vedi la L. 19 aprile 1925, n. 475.
(2) Comma così modificato dall’art. 10-bis, D.L. 27 luglio 2005, n. 144, convertito, con modificazioni, con L. 31 luglio 2005, n. 155, inserito dall’art. 1-ter, D.L. 30 dicembre 2005, n. 272, convertito, con modificazioni, con L. 21 febbraio 2006, n. 49.
L’opinione di Nanà
L’accusa è: “Usurpazione di titoli o di onori”.
E’ pur vero che ogni reato, per quanto piccolo possa essere, è pur sempre un reato, ma è altrettanto vero che se questo vuole essere il metro, tanto chi ruba una mela quanto chi froda miliardi sono sullo stesso piano.
Non credo sia così e pertanto ritengo che ogni questione debba essere valutata per quello che è.
Ho avuto modo anch’io di ricoprire diverse cariche, seppure non rilevantissime, ma di discreta importanza (non certo quella di Sindaco) e, pur non essendo laureato, ho avuto sincera difficoltà a combattere quel titolo di Dott. che ti viene affibbiato immeritatamente in ogni occasione, forse ad omaggiare la carica che ricopri.
Le lettere ti arrivano intestate “Al Dott. ..”, le telefonate arrivano chiedendo del “Dott…” e nonostante le continue e doverose precisazioni sull’argomento: “La ringrazio per il titolo ma non sono Dott. ma semplice Rag.” alla successiva lettera o telefonata le cose non cambiano, nemmeno con molte delle persone con cui la questione ritieni di averla chiarita.
E’ una battaglia persa che oggi, sono sincero, non combatto più.
Quindi, già mi vedo nei panni del Sindaco Fiordomo con la difficoltà di scegliere se firmare impropriamente, con un titolo erroneamente scritto, migliaia di inviti pronti per essere spediti o avviare un contenzioso con la tipografia e farli ristampare tutti con tempi incerti. Avrei fatto la stessa scelta, per il bene delle casse comunali.
Non posso però non ricordare la mail che mi scrisse il responsabile di una ditta con il quale intrattenevo rapporti da tempo quando, per l’ennesima volta, mi diede l’appellativo di Dottore. Risposi formalmente di non voler rubare un titolo che non mi appartiene pregandolo, se proprio era necessario, di sostituirlo con Rag. Mi rispose: “…Dottore o Ragioniere per me non fa differenza, ..la vera differenza la fa il Signore che hai dimostrato di essere”.
Non so se ho veramente dimostrato di essere un Signore, ma di certo le sue parole mi hanno fatto piacere, perché vanno oltre al titolo di studio che hai, è un appellativo legato a quello che sei.
Se solo Fiordomo avesse voluto, non credo avrebbe avuto problemi a seguire le orme di tanti altri innominati che “comprano” una laurea su misura (il Trota insegna), ma spero per lui che non sia questo il titolo a cui aspiri, bensì a quello più nobile d’animo di “Signore”. E per quel poco che ho avuto modo di conoscerlo nel campo sociale, ha titoli da far invidia a diversi accademici.
Penso che sia stata una svista di chi ha scritto l’invito. Pensiamo alle faccende serie!
FIT …federazione italiana tennis…… non male come sigla!!!! ..tranquillo Sindaco Fiordomo, con questa minoranza farai il Sindaco a VITA!!!!
Questi fanno opposizione di altissimo livello. Una vera fortuna per i cittadini recanatesi. Beati loro.