di Filippo Ciccarelli
Le Province vanno chiuse entro l’anno: la maggior parte delle competenze passeranno ai Comuni, come quella relativa alle scuole, mentre le strade rimarranno alle Province che però diventeranno delle agenzie a servizio degli stessi Comuni. Questo, in sintesi, il pensiero del ministro Graziano Delrio, responsabile per gli Affari regionali e le Autonomie nel governo Letta, che in un’intervista pubblicata nei giorni scorsi dal quotidiano “La Repubblica” ha recitato il (nuovo) de profundis per uno degli Enti a cui, a parole, governi di centrodestra e centrosinsitra hanno sempre promesso battaglia. «Ho letto quell’intervista, mi pare farneticante. Sembrano parole di uno che abita su Marte e non capisce come è fatto questo Paese: e questo nonostante sia stato ampiamente dimostrato che non c’è nessun risparmio a cancellare le Province» commenta il presidente della Provincia Antonio Pettinari, che il prossimo 5 novembre sarà a Roma per partecipare all’assemblea dell’Upi, Unione Province Italiane.
L’idea è quella di cancellare le Province e far passare le competenze ai Comuni…
«E’ imbarazzante commentare questa idea, che viene espressa da un amministratore. Prendiamo l’esempio delle scuole: vorrebbe dire che il solo Comune di Macerata dovrebbe interessarsi di manutenzione ordinaria, straordinaria e dei nuovi progetti praticamente per più della metà del territorio, perché tantissimi studenti confluiscono nel capoluogo».
Il ministro Delrio vorrebbe presentare un disegno per modificare la Costituzione entro l’anno ed ha annunciato che già a maggio non si voterà per il rinnovo delle Amministrazioni a scadenza, perché nel frattempo le Province saranno diventate Enti di secondo grado. Sono scadenze plausibili?
«Manca un progetto complessivo di riforma dello stato e delle sue articolazioni. Si pensa di cancellare quello che è un livello di governo che esiste in tutta Europa e che in Italia c’è da 200 anni, mentre invece non si coglie l’obiettivo di migliorare i servizi a favore dei cittadini. L’operazione è quella di ingannare i cittadini con il taglio della spesa pubblica: allora io chiedo come mai, dalla Bocconi fino ai più tenaci sostenitori dell’abolizione delle Province, ormai tutti ammettono che il risparmio massimo sarebbe ridicolo, al massimo qualche decina di milioni di euro. Io non credo che sia fattibile quello che dice il ministro, anche alla luce delle ultime sentenze della Corte: mi pare che stiano ricalcando la stessa strada sbagliata, senza pensare ai tagli veri».
Quali sarebbero?
«Dai privilegi delle Regioni ai tanti carrozzoni dove si sommano decine di migliaia di amministratori, cda, eccetera. Come le società partecipate. Ci sarebbe da pensare a tante cose, invece dei provvedimenti spot».
Qual è il futuro del patrimonio e dei dipendenti nel caso si realizzasse il disegno proposto in Parlamento?
«Ecco, mi pare che nessuno di questi governanti “illuminati” se lo sia posto. Se siamo un territorio virtuoso, se abbiamo il patrimonio che abbiamo, lo dobbiamo ai nostri genitori e ai nostri nonni. Ma soprattutto non si pongono il problema dei lavoratori: al di là della difesa del posto di lavoro che è sacra, parliamo di eccellenti professionalità che rischiamo di disperdere. Penso a tutte le persone che lavorano negli uffici tecnici, amministrativi, nell’organizzazione. La questione dei sindaci che poi si siedono intorno a un tavolo ed eleggono uno di loro per fare il presidente della Provincia mi ricorda molto i cavalieri della tavola rotonda e Re Artù».
Cosa dirà all’assemblea dell’Upi che si terrà a Roma?
«Che qui c’è una Provincia che lavora. Insieme a Fermo abbiamo realizzato il ponte sull’Annunziata, per decongestionare uno dei tratti più trafficati dell’intera regione. E stiamo lavorando da mesi con sindaci, Comuni e Cosmari per creare un modello straordinario riguardo alla gestione dei rifiuti».
E domani c’è l’assemblea dell’Ata…
«In queste ore stiamo lavorando freneticamente per definire tutti i provvedimenti e gli atti da presentare ai sindaci. E’ una questione molto complicata, ma siamo l’unica Provincia delle Marche che lo sta facendo. Secondo la legge regionale dovremmo fare un nuovo Ente, con un direttore generale, un segretario ed altre figure che costano. Io invece non voglio un carrozzone. Vorrei che ci fosse una convenzione con la Provincia, per poter usufruire dei dipendenti che già abbiamo».
Gestione dei rifiuti: affidamento diretto al Cosmari?
«Sì, io propendo per questa soluzione. Sono stati fatti enormi passi avanti, negli ultimi tempi: la risoluzione della vicenda Smea rappresenta un traguardo molto importante per cui l’intera collettività dev’essere orgogliosa. Manca però quest’ultimo tassello: l’Ata deve decidere se affidare in house la gestione dei rifiuti oppure fare una gara. Io penso che sia nostro dovere tutelare e anzi rafforzare il modello che, per merito di tutti, è stato costruito in questi anni».
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Secessione!
Auguriamoci che la proposta del ministro Delrio venga portata avanti con celerita’ e subito, perche’ e’ questo che vogliono gli italiani. Se non altro risparmieremo soldoni mandando a casa parecchi presidenti ed amministratori provinciali, tanto un lavoro o una pensione gia’ la possiedono e oltretutto non andranno a gravare sui poveri cassaintegrati.
GRAZIE DIO!!! ERA ORA CHE VENISSERO TAGLIATE!!!
A vederlo non mi sembra che Del Rio possa farneticare. Comunque appena qualcuno propone una riforma c’è sempre il bastian contrario perché ” lu poru vabbu ma’ sembre ditto…….”
Era oraaaaaaaaaaaaaaaa………………………………… Tutti a casa e tanti soldi risparmiati
Io invece penso che un pochino di ragione Pettinari ce l’abbia. Il nuovo presidente della nuova provincia deciderà praticamente solo di strade? E come si metteranno d’accordo? Svestirà i panni del primo cittadino di un territorio per fare le opere da tutt’altra parte? E quanto costa ricollocare (e soprattutto dove vanno ricollocati) i dipendenti? Tanto non è che possono essere licenziati in tronco e venire messe in cassa integrazione come accade per il privato. Si risparmieranno le spese delle Giunte, ma temo che i costi del “casino” che seguirà a questo riorganizzazione saranno ben più alti. Come si può pensare di agire entro fine anno, se il governo non riesce manco a votare la decadenza di un senatore che lo tiene sotto scacco da mesi e mesi?
Sarebbe ora passata!!
I commenti a questa notizia sembrano essere tutti favorevoli tranne quello di Pettinari. Per quanto riguarda le preoccupazioni di Aldo Marotta: i dipendenti si troveranno un’altro lavoro come tutti quelli rimasti senza a causa della chiusura delle fabbriche, semplice. Lo volete capire che la crisi e’ finita, le Borse sono al massimo, lo Spread a minimo, lo ha ripetuto ieri sera anche Quagliariello.
è farneticante il tuo stipendio
Pettinari ha mille ragioni. Il Parlamento ha avviato la procedura di revisione della Costituzione. E’ in quell’ambito, ed in particolare al titolo V, che va valutata la opportunità o meno di abolire le province. Nell’immediato, se davvero si vuole risparmiare, vanno soppresse le migliaia di enti e società di vario genere costituite da regioni ed enti locali. Si può fare per decreto legge. Si otterrebbero risparmi consistenti e se ne guadagnerebbe in trasparenza. Da Berlusconi a Monti a Letta tutti fanno del facile populismo prendendo a pretesto le province. Ma non intaccano i veri sprechi e le vere sperequazioni. Del Rio mente, sapendo di mentire.
Nota della Provincia di Macerata
Domani (31 ottobre), alle 15, la sala consiliare della Provincia ospita la seduta della nuova struttura giuridica composta dai sindaci e presieduta da Antonio Pettinari, che avrà il compito di programmare, organizzare e controllare il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani all’interno dell’Ambito territoriale ottimale n. 3 – Macerata. L’argomento principale all’ordine del giorno riguarda l’affidamento del servizio di gestione dei rifiuti, nella modalità in house providing, al Cosmari. Favorevole il contesto, dopo l’accordo raggiunto l’altro giorno, tra Smea e Cosmari, con l’acquisizione della Smea da parte del Consorzio.
Ma che ca**o ce’ stanno a fare le province da eliminare risparmiando tanti soldini€€€
Le Province vanno eliminate, ma c’è molto altro da tagliare degli oltre 1,3 milioni di persone che vivono direttamente, o indirettamente, di politica: 145.000 tra Parlamentari, Ministri, Amministratori Locali, di cui 1.032 Parlamentari nazionali ed europei, Ministri e Sottosegretari; 1.366 Presidenti, Assessori e Consiglieri regionali; 4.258 Presidenti, Assessori e Consiglieri provinciali; 138.619 Sindaci, Assessori e Consiglieri comunali. A questi vanno aggiunti gli oltre 12 mila consiglieri circoscrizionali (8.845 nelle sole Città Capoluogo); 24 mila persone nei Consigli di Amministrazione delle 7 mila società, Enti, Consorzi, Autorità di Ambito partecipati dalle Pubbliche Amministrazioni, costati ai cittadini, nel solo 2012, più di 7,4 miliardi di euro; quasi 318 mila persone che hanno un incarico o una consulenza elargita dalla Pubblica Amministrazione; la massa del personale di supporto politico addetto agli uffici di gabinetto dei Ministri, Sottosegretari, Presidenti di Regione, Provincia, Sindaci, Assessori Regionali, Provinciali e Comunali; i Direttori Generali, Amministrativi e Sanitari delle ASL; la moltitudine dei componenti dei consigli di amministrazione degli ATER e degli Enti Pubblici. Ogni anno i costi della politica, diretti e indiretti, ammontano a circa 18,3 miliardi di euro, a cui occorre aggiungere i costi derivanti da un “sovrabbondante” sistema istituzionale quantificabili in circa 6,4 miliardi di euro, arrivando così alla cifra di 24,7 miliardi di euro. Una somma che equivale al 12,6% del gettito Irpef (comprese le Addizionali locali), pari a 646 euro medi annui per contribuente.
Decisione del parlamento farneticante???
Ma farneticante è chi vuole a tutti i costi difendere la poltrona dove è attaccato con il vinavil…
A casa, in un ufficio , a lavorare siete dei parassiti , che si nutrono a sbafo.
Viaaaaaaa tuttiiiiiiiiiiiiii
@ enossam
L’Italia ha una popolazionme di circa 60 milioni di abitanti, gli USA di circa 320 milioni.. Cioè siamo 1/5 della popolazione americana…
Sicuramente gli addetti che lavorano nella pubblica amministrazione USA (civile e militare) sono sicuramente di più degli addetti che lavorano nella amministrazione pubblica italiana (civile e militare)
– Eppure abbiamo un numero di auto blu, complessivo, superiore all’intera struttura amministrativa statunitense (civile e militare).
– Eppure abbiamo più ufficiali noi dell’intero esercito statunitense: ma noi abbiamo circa 760.000 militari (effettvi, riserve, Carabinieri, ecc.) mentre in USA (tra effettivi, riservisti, ecc.) sono oltre 3,3 MILIONI di persone
Ma di che cosa vogliamo parlare???
Proprio vero che alcuni hanno trovato l’america in Italia!!!
@ Cat Modesti: considerata la Sua lunga carriera politica, ora comprendo le sue mille ragioni a difesa della Provincia e del suo Presidente! Il commento del sig. Enossam la dice tutta.
Caro Stellonealpino, sono stato consigliere provinciale e capogruppo del pci-pds per dieci anni ed ho sempre e soltanto percepito gettoni di presenza che a suo tempo erano di 30.000 lire a seduta. Quindi puro servizio alla collettività. Enossan dice sostanzialmente le stesse cose che dico io. Lui fa un errore quando mette sullo stesso piano i consiglieri e gli assessori comunali con altri livelli istituzionali. Su oltre ottomila comuni circa seimila sono sotto i 5.000 abitanti. In questi comuni, tranne i sindaci, quasi tutti percepiscono modestissimi gettoni di presenza per ogni seduta. Svolgono puro volontariato.
Abolire Province, Comunità Montane e Comuni sotto i mille abitanti. Fate presto!
STIAMO FALLENDO E LORO SI INGRASSANO!
Io non voglio una Provincia di Macerata ente di secondo grado e, per di più, con quel cornuto di Re Artù come Presidente aristocraticamente eletto, io voglio continuare ad avere il democraticamente eletto Mago Merlino, quello che con un colpo di bacchetta magica ti tira su un “ponte sull’Annunziata” e con un altro ti trasforma un rospo in “un modello straordinario riguardo alla gestione dei rifiuti”.
Secessione!
due i problemi:
1)Pettinari sembra parlare come se lui non facesse parte del sistema politico italiano…anche lui è un governante!
2)il governo vuole taglaire tutto tranne i loro benefici
Province si, province no enti utili o inutili, ci sono quelli che risparmiano e quelli un pò meno economi. Il problema è che questi enti qualcosa dovranno pur fare… oltre ad essere un costo per la collettività (per quanto minino uno stipendio lo percepiscono, gli uffici hanno dei costi), spesso inventano leggi, leggine e regolamenti che complicano la vita ai ciccatidini e alle aziende.
GRAZIE A DIO ! Trovatevi un lavoro come tutte le persone normali !!!
solo le province , io farei anche le regioni ! enti inutili e molto costosi !
pettinari.. non rido ..perche’ le barzellette non le sai racconta’:D
Vorrei ricordare a tutti coloro che insistono a ripetere su “trovatevi un lavoro” e “risparmieremo tanti soldini” che
– In Italia la tutela del lavoratore pubblico e di quello privato non sono MAI state equiparabili di fatto. Se il privato perde il lavoro, va a casa. Se le Province verranno (legittimamente) sollevate dai propri incarichi, chi vi lavora andrà semplicemente in un altro ufficio publico. Si spostano capitoli di spesa dall’Ente A all’Ente B.
– Presumibilmente la voce delle retribuzioni è una delle più corpose nel bilancio provinciale. Vale il discorso al punto sopra, se i lavoratori verranno riassorbiti altrove. E stessa cosa per le competenze: ambiente, sociale, programmi europei, formazione e istruzione, lavori pubblici….tutto ciò dovrà essere (in questo caso ragionevolmente) dirottato su altre strutture tipo Regione o Comuni. Non può essere e non deve essere cancellato nulla.
Stante queste condizioni, l’abolizione delle province ha un mero effetto propagandistico. Che di questi tempi è comunque un segnale ed è meglio di niente.
anche io mi incazzerei se fossi Pettinari sensa provincia dove c…o li prendo 52000 euro me tocca andà a FADIGAAAAAAA.