di Marco Ricci
Dopo l’avvio dell’amministrazione straordinaria i commissari Giuseppe Feliziani e Federico Terrinoni hanno incontrato i dirigenti e i direttori di filiale di Banca Marche e le cinque rappresentanze sindacali presenti all’interno dell’istituto. Nel primo incontro avvenuto ieri con i direttori, i commissari hanno da una parte messo in luce l’evidente difficoltà attuale della banca. Ma dall’altro hanno nuovamente spronato e incoraggiato le prime linee al rilancio dell’attività dell’istituto, sottolineando la necessità di un cambio di passo nella riorganizzazione del gruppo la cui situazione è si di criticità ma, secondo i commissari, superabile anche grazie all’intervento della Banca d’Italia. Presente all’incontro anche Luciano Goffi la cui conferma alla direzione generale di Banca Marche non è stata messa in discussione né con la gestione provvisoria né con il recentissimo commissariamento. Segno ulteriore che il direttore generale e le politiche portate avanti in questi mesi in merito alla valutazioni dei crediti e delle garanzie siano apprezzate da Banca d’Italia.
Non diverso nei toni anche l’incontro di questo pomeriggio con le rappresentanze sindacali in cui i commissari hanno ribadito sia le difficoltà che la necessità di aumentare i profitti, grazie soprattutto all’incremento della raccolta. Il piano industriale, la cui revisione è stata approvata solo qualche mese fa, al momento apparirebbe congelato dato il mutare dello scenario complessivo che si trova a vivere Banca Marche. Da quanto hanno riferito i commissari, i prossimi quattro-cinque mesi punteranno dunque sulla leva dei ricavi. I commissari, inoltre, avrebbero nuovamente rassicurato i rappresentanti dei lavoratori di Banca Marche sulla garanzia che il commissariamento offre ai dipendenti e ai clienti.
Intanto è terminata da parte del comitato di esperti incaricato da via Nazionale la valutazione del patrimonio di Banca d’Italia che oscillerebbe adesso tra i 5 e i 7 miliardi di euro. E’ stato il vicedirettore generale di Bankitalia Federico Signorini a dichiarare come la valutazione sia stata trasmessa al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Come avevamo illustrato in un precedente articolo (leggi qui) il patrimonio di Bankitalia è suddiviso in 300.000 quote con un valore nominativo di 0.52 euro ciascuna, per un totale di soli 150.000 euro circa. Banca Marche ne possiede lo 0.82%, con un numero di 2459 quote iscritte a bilancio 2012 al valore valutato al costo e pari a 6827 euro. Con la rivalutazione del capitale di Banca d’Italia, prendendo per buono il valore medio della forchetta indicata e dunque 6 miliardi di euro, Banca Marche godrebbe di una rivalutazione delle corrispondenti azioni pari 50 milioni di euro. Questo al lordo degli oneri fiscali che potrebbero aggirarsi intorno al 16%. Sebbene la partecipazione in Banca d’Italia possa anche essere ceduta, è forse più interessante notare come essa potrebbe rientrare nel capitale primario della banca, il cosiddetto Tier I. Quel capitale che Banca Marche dovrà ad andare ad accrescere con il prossimo aumento di capitale. Una rivalutazione che, seppure in modo non determinante, ci si augura porterà almeno ad un alleggerimento della situazione.
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Certamente in questo momento occorrono ottimismo e fiducia rinnovata,ma puntare per il risanamento di bmarche esclusivamente sulla leva della raccolta e dei ricavi mi sembra abbastanza utopistico.Quanta raccolta servira’ e visti i tassi offerti per effettuarla quali saranno i ricavi e potranno essere sufficenti?Mi sembra che stiamo facendo come in Italia,dove per risanare i bilanci si punta su tutto tranne che sul taglio dei costi.So che l’argomento e’ spinoso ed impopolare,so anche che i lavoratori sono vittime incolpevoli(o quasi e non in tutti i casi.) resta il fatto che avrebbe del miracoloso un risanamento che non punti sul taglio dei costi.Quando arrivera’ l’aumento di capitale quale sara’ l’arma dei commissari per convincere gli investitori,la difesa della occupazione?Continuo a sentire puzza di demagogia e populismo,con un pizzico di politichese,vediamo come si svilupperanno le cose ma…
Nel frattempo Gazzani si dichiara in assemblea tranquillo e dice di non temere eventuali suoi successori.Giustamente sostiene che chi si prenderebbe la bega di sostituirlo in un bordello come quello in cui si trova la fondazione.Ha ragione,solo lui poteva realizzare un capolavoro del genere ed oggi solo lui puo’ sistemare le cose.In fondo basterebbe una intuizione geniale come quella avuta nel 2007 ed i problemi della fondazione sono risolti una volta per tutte,ovvero sparisce la fondazione per mancanza di fondi.Gazzani non mollare,un giorno qualcuno finalmente capira’ le tue capacita’ e verra’ a ringraziarti,altro che minacce e pistole nella fondina.
….mi sembra che si sia intrapresa la strada giusta,i commissari servono a tutelare la banca non a metterla in liquidazione ,come qualcuno pensa……a bm serve tempo solo tempo , e rimandarele decisioni importanti a tempi migliori e l’unica cosa da fare . ricordo che bm riusciva a fare utili con solo i suoi 300 sportelli quanto la bper che di sportelli ne aveva 900,certo erano altri tempi……. percio dico che la situazione di bm e strettamente collegata al territorio come non mai ….se riprende l’ economia sul territorio …..riprende anche bm .LA spagna e uscita ora dalla recessione dopo 27 mesi l’italia a fine anno
Mi ero ripromesso di abbassare i toni della discussione e cercherò,comunque,di farlo, anche se alcune considerazioni dell’articolo,peraltro credo non necessarie per una corretta informazione, forse meriterebbero commenti più ficcanti. Comunque,a questo punto,qualche breve considerazione vorrei pur farla. Innanzi tutto credo che qualche preoccupazione espressa da Nardino sia sicuramente condivisibile. Poi, la sospensione del piano industriale,da parte dei commissari(peraltro fortemente enfatizzato prima del commissariamento),non significa certo condivisione per le scelte della precedente(discussa?) gestione,anzi. Stessa cosa dicasi per il mantenimento dell’attuale top-management(peraltro anch’esso commissariato e quindi sotto tutela)e per l’entità dei discussi accantonamenti effettuati( non e’ certo possibile,ora,sconfessare le decisioni di chi – “bankitalia”ha chiamato questi signori alla guida della banca),peraltro già deliberati nella semestrale. Eventualmente,se vi saranno i presupposti,il tutto potrà essere rivisto in corso d’opera e comunque non oltre la fine del periodo straordinario. Certo che questo modo di fare informazione non parrebbe del tutto ortodosso circa i più elementari principi di equidistanza dalle varie posizioni in discussione. Forse il commento di “Caro Amico”all’articolo del 9 ottobre u.s., ” BANCA MARCHE L’INDAGINE SI ALLARGA -NUOVI ESPOSTI IN PROCURA “, può avere un qualche fondamento? Credo che,su tutto ciò, serva un ” pò più di buon senso”. Oppure come dice Il Manzoni…….” IL BUON SENSO C’ERA, MA SE NE STAVA NASCOSTO PER PAURA DEL SENSO COMUNE” ???…….mah??????……..intanto sospetti e diffidenza……aumentano!!!!!
con ansia aspettiamo le nuove intuizioni…
Sargenti ha ragione e con lui Caro amico: i casi sono due o bmarche versa in condizioni disastrose,con richieste di capitali freschi immediati e senza condizioni( come sembrava fosse fino a poco fa) o la situazione non e’ cosi drammatica per cui si puo’ congelare il piano industriale,sospendere la cessione degli sportelli ecc.Qual’e’ la situazione reale?Probabilmente la verita’ sta in mezzo,banca d’italia,assente e latitante fino all’anno scorso,oggi e’ forse troppo zelante o pessimista.Guardiamo pero’ agli aspetti positivi della vicenda,il vecchio cda e la combriccola di emanazione politica,fondazioni e…mi fermo qui e’ tornata a casa,oggi magistratura e banca d’italia stanno valutando irregolarita’ ed altro e magari qualcuno di loro ha paura di finire al fresco.Certo che fa un po’ specie sentire che anche l’aumento di capitale non e’ piu’ cosi’ urgente,mah…o siamo stati troppo pessimisti prima o contonuiamo ad essere troppo ottimisti ora,chi vivra’ vedra’,in fondo puo’ essere positivo rinviare la vendita degli sportelli( oggi sarebbe una svendita) e l’aumento di capitale con le acque un po’ piu’ calme e limpide.Pero’ dobbiamo anche dirci che certe iniziative,seppur impopolari,per rendere il tutto credibile e fattibile andranno comunque fatte( non mi risulta che il salvataggio e risanamento di mps stia avvenendo con le stesse modalita’ applicate al momento dai ns commissari)
In medio stat virtus! Tutti hanno responsabilità nella vicenda BM. Anche bankitalia. Oggi però la sua presenza ha evitato il passaggio di mano a finanzieri speculatori ed il tempo è amico perchè si trovi una soluzione di sistema. I banchieri in Italia hanno fatto e fanno tutt’ora i propri comodi e danno soldi agli amici e finanziano la politica. Fermarli non è facile ma bisogna provarci. Se non si risana il sistema bancario salta il Paese.