di Carmen Russo
(foto di Lucrezia Benfatto)
Centinaia di richieste di cassa integrazione sono arrivate nelle sedi Cisl, Cgil e Uil solo nel bimestre settembre-ottobre 2013. Domande che già ad agosto erano pari al 15% rispetto all’anno precedente: “Significa che la richiesta continua a crescere e non è affatto un dato positivo. C’è chi dice che siamo fuori dalla crisi, ma non ha ben chiara la situazione. Nel 2012, infatti, hanno diminuito i fondi per il 2013, che però non sono bastati e nel 2014 saranno ancora meno. Solo l’artigianato rappresenta il 19% delle richieste di cassa integrazione”, ha dichiarato questa mattina in conferenza stampa Lidia Fabbri della Cisl Macerata.
In cinque mesi sono state 944 aziende, nella Provincia di Macerata e 3634 i lavoratori a beneficiare dei fondi per la cassa integrazione in deroga per un totale di 7,760 milioni di euro erogati mentre per la mobilità in deroga sono 254 aziende e 284 lavoratori beneficiari per un totale di 1,140 milioni di euro.
Una deriva che non si arresta quella dell’artigianato che non riesce a riassestarsi. Sono 912 mila le ore di cassa integrazione, coperte da Inps e Regione fino a maggio 2013. “Gli ammortizzatori sociali per l’artigianato, che dovevano servire fino al 31 dicembre, sono stati sospesi.” dichiara Daniele Principi delegato Cgil artigianato “Molti lavoratori sono arrivati al termine anche degli ammortizzatori Ebam. A questo alla loro situazione si aggiunge l’incertezza sul futuro occupazionale”.
“Diversi imprenditori cominciano a minacciare il licenziamento come ad esempio nelle aziende di Camerino e Petriolo”, dice Andrea Luzi delegato Cisl artigianato, “noi come parti sindacali abbiamo chiesto che vengano rivisitate le norme per l’artigianato, il ritocco del made in Italy”.
La situazione è preoccupante anche per Aldo Benfatto, segretario generale Cgil Macerata: “Il rifinanziamento per la cassa integrazione in deroga non è una soluzione, è un tampone. Siamo tra le regioni che stanno peggio per infrastrutture e servizi e chi ne fa le spese sono i giovani. Inoltre, non siamo competitivi neanche a livello mondiale, dove la competizione è tra sistemi e non tra poche unità”.
“La situazione è diventata critica anche per i commercianti. – ha concluso Lidia Fabbri – Con questo metodo presto salterà il sistema di democrazia. Quello che noi chiediamo è un intervento per fermare l’emorragia. In sostanza chiediamo che vengano fatti dei progetti politici mirati per questo Paese”.
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Tutto sommato la cassa integrazione a qualcosa e’ servita………… si a tutti coloro che impartiscono corsi assurdi ed inutili ai poveri cassintegrati “obbligo di frequenza altrimenti si restituiscono i soldi percepiti per la cassa integrazione” perché di essi come dell maiale non si betta nulla, comunque il cassa integrato fa comodo a qualcuno!!!!!!!!!!!!
Il lavoro si crea e la crisi si supera facendo le riforme che tutto il mondo ci chiede. Riforme liberali si intende e non altre ricette keynesiane che hanno portato l’Italia sull’orlo della bancarotta. Liberalizzazioni, privatizzazioni, riforma del mercato del lavoro rendendolo più flessibile sia in entrata che in uscita (se le imprese non hanno convenienza ad assumere, non assumono), taglio della spesa pubblica improduttiva, taglio altrettanto netto della pressione fiscale sia sulle imprese che sui cittadini, avviare una serie di grandi opere infrastrutturali, sburocratizzare l’economia, abbattere la durata dei processi. Il resto è tempo perso e significa buttare soldi pubblici per favorire i soliti noti.
Un tempo i sindacati si battevano per non far perdere il lavoro e non far chiudere le fimprese, ora si battono per la cassintegrazione e basta…
…quanto siete poco utili!!!
La verità e che della piccola impresa artigiana o commerciale non frega nulla a nessuno. Per quanto riguarda il settore mercantile basta vedere le assurde aperture di centri commerciali senza nessuna regola. Poi piangiamo lacrime di coccodrillo per la morte dei nostri centri storici, culle della nostra civiltà. Il piccolo commerciante viene spremuto finchè l’azienda è in vita e se per caso riesce a vendere l’attività gli fanno pagare anche su ciò che non incassa in base a delle presunzioni che definire legalmente truffaldine è un complimento. Se deve cessare per disperazione l’attività non ha ammortizzatori sociali e viene completamente abbandonato a se stesso.Chi ha il coraggio di aprire una piccola attività commerciale dovrebbe, secondo me, essere insignito della medaglia al valore civile.
eppure i sindacati, cgil per essere precisi, consigliano di non lavorare e sfruttare la cassa integrazione. è successo ad un mio amico che ha trovato un lavoro nel settore di sua competenza e con possibilità di un contratto per diversi mesi ma un sindacalista gli ha suggerito di rifiutare e prendersi i soldi della cassa integrazione. naturalmente come risposta si è preso un vaffa, visto che il mio amico è uno dei tanti lavoratori che merita un posto di lavoro e che lo stipendio se lo guadagna ampiamente…….cosa a cui i sindacati non sono abituati, visto che spessissimo sostengono chi, come loro, vuole il maggior guadagno col minimo sforzo!! GLI ATTUALI SINDACATI SONO SOLO UNA SPESA INUTILE!! HANNO TRADITO LA FIDUCIA DEI LAVORATORI ONESTI!!
ancora gli pagano le tessere?……………incredibile………….
tanti artigiani (falegnami, pittori edili, muratori, fabbri…) chiudono l’attività e poi lavorano in nero, i sindacati vadano a cercare e denunciare…
Voi commentatori, che non siete in grado di capire la direzione dove indirizzare le vostre urla. Voi siete l’italiano medio, che si lagna sempre ma che alla fine esulta per l’abolizione dell’IMU. Che dichiara un ISEE di € 0 ma va in giro con il SUV.
Siete voi che togliete qualsiasi speranza di uscire dalla crisi. Sappiatelo.
@ Lucenzo
sono un commentatore che – secondo Lei -, non sa indirizzare le proprie urla. Mi pare che le nostre urla abbiano un indirizzo preciso con nomi, cognomi, fatti e circostanze. Piuttosto Lei non sa di cosa parla partendo dal un presupposto che votiamo Berlusconi e non paghiamo le tasse. Anche la formula sintattica che mette insieme IMU ISEE e chi più ne ha più ne metta, risulta trita e ritrita e non elaborata ed affinata da circuiti neuronali
Sempre per il Sig. Lucezio,
non avevo notato che aveva inserito anche il SUV. Tombola! Abbiamo ricevuto la razione giornaliera di luoghi comuni.
Benfatto passa da un convegno ad un altro come la vispa teresa. Qual è la sua funzione? Certificatore ufficiale di crisi? Becchino di impresa? Star mediatica locale? Diceva il compianto Andreatta (quanto ci mancano persone come lui) parlando di De Michelis Ministro del Lavoro del governo Craxi “ha prodotto più letteratura che posti di lavoro”. Cosi fanno i nostri burocratici locali “producono più convegni e conferenze stampe che posti di lavoro”.
Beh certo che a proposito di luoghi comuni ….
Ribadisco, io non ho un lavoro dal 2011 perché il sindacalista (che va spesso in TV) ha consigliato ai lavoratori, in maggioranza stranieri, di fare istanza di fallimento perché la ditta a suo dire non aveva scampo. Risultato abbiamo, sì, preso il 70% dei tre stipendi arretrati e della liquidazione dopo un anno dal fallimento dal fondo INPS, abbiamo avuto l’assegno di disoccupazione per un anno e poi l’oblio, niente lavoro o elemosine da accattoni per noi italioti, mentre gli stranieri lavorano bellamente in nero e tante grazie. Preciso che avevamo tutti delle belle professionalità, qualificazioni e specializzazioni e sistema di qualità che in tempi di crisi si sarebbero spese bene ora è tutto disperso e inutilizzabile.
I Sindacati italiani, da decenni, dovrebbero essere profondamente rinnovati.
Si piange sempre sul latte versato……. i sindacati dovevano tutelare gli artigiani e il lavoro prima.
Con noi alla stilafte, hanno lottato x la cassa, finita quella, rimaniamo a sedere a terra, nemmeno i corsi sanno quando jniziano, un tempopo cmq aiutavano di +i lavoratori dipendenti, ora sono al servizio dei padroni
L’amarezza in tutto ciò è che finita la cassa e la mobilità non vedo speranze, se non si fa un repulisti ai piani alti.. ora x lavorare se non 6 raccomandato non lavori, il merito non esiste…..,
L’italia è un paese che va male perche si fa sempre un gran parlare ma non si vogliono proporre delle possibili soluzioni chiare. E’ ancora un paese che va molto male perchè chi sa amministrare sta solo nel privato; e chi gestisce la spesa pubblica quasi in tutti casi ha un reddito alto, certo e magari qualche premio e regalo a prescindere dal rislutato che andrà ad ottenere nelle sue manzioni. in nessun caso perderà il posto di lavoro o chiuderà l’esercizio in perdita e per di più a fine carriera lo attende una bella pensione ed una sostanziosa buonuscita. Quì sono saltati tutti gli equilibri tra le attività che l’uomo può svolgere nella sua esistenza. Agricoltura, industria, artigianato, servizi, commercio, turismo, attività sociali; la popolazione si sposta verso la costa e l’entroterra è sempre più spopolato. E’ chiaro a tutti che la politica non riesce più a governare l’evolvere della situazione, anche se in tutte le occasioni Sindaci, Titolari di grandi catene di distribuzione ed impresari molto scaltri affermano in modo spudorato che si fa e si lavora PER LA SODDISFAZIONE DELLA CLIENTELA (ad esempio quandio si ape un nuovo ipermercato o centro comm.le) . Insomma anzichè recuperare e bonificare vecchi capannoni e fabbriche ed aree dismesse si continua a cementificare e costruire nuovi insediamenti sopratutto per il commercio ed i servizi, quando sappiamo che la gente ha molti meno soldi da spendere. Ci sono delle menti perverse che ci rassicurano sul nostro futuro:
che cosa rischiano : NULLA, finchè noi poveri cittadini anzichè partecipare alla vita dei partiti, ASSEDIARE LE SEDI DEGLI STESSI PARTITI PER FAR VALERE LE NOSTRE IDEE E LE NOSTRE PICCOLE SOLUZIONI / Una cosa è certa : tutti pronti per andare a fare la SFILATA quando VINCE LA SQUADRA del CUORE : Inter / Milan / Juve / Roma ecc. ecc.