Mozione della maggioranza contro le barriere architettoniche

CIVITANOVA - A presentarla è Pier Paolo Rossi che interviene anche sulle ipotesi di vendita delle farmacie: "No alla svendita, non sono il portamonete dell'amministrazione"

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Pier Paolo Rossi

Pier Paolo Rossi

Il piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche è al centro di una mozione presentata dal consigliere di Uniti per Cambiare Pier Paolo Rossi e sottoscritto da tutti i gruppi consiliari di maggioranza. Nel corso della commissione consiliare dello scorso 19 settembre Rossi ha indirizzato al Sindaco ed al Presidente del Consiglio Comunale una mozione  per chiedere l’impegno da parte dell’ amministrazione comunale a predisporre ed adottare il piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche ed il piano di accessibilità urbana. “I piani sono obbligatori per legge da oltre 25 anni ma pochissimi comuni in Italia li hanno adottati. I Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche negli edifici pubblici e negli spazi aperti pubblici sono specifici strumenti di analisi e verifica urbanistica finalizzati alla conoscenza delle situazioni di impedimento, rischio ed ostacolo – spiega Rossi – una battaglia, quella per l’adozione di specifici piani per favorire l’accessibilità degli spazi urbani, iniziata a livello regionale poco più di un anno fa dalla Associazione Luca Coscioni di Ancona che ha denunciato dati allarmanti: su 270 comuni contattati in tutta la Regione, per sapere se avessero adottato i PEBA, nessuno, capoluogo compreso, ha risposto. Questa mozione è il primo passo per iniziare a Civitanova una evoluzione civile, alfabetizzando utenti e gestori della città ad una cultura dell’accessibilità, un passo successivo potrebbe essere l’introduzione di un capitolo di spesa dedicato in bilancio”.

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Pier Paolo Rossi interviene anche dal punto di vista politico sulle  farmacie comunali e sulla nuova ipotesi di cessione delle quote in risposta alla posizione del Pd. Rossi, in sintonia con la sua lista Uniti per cambiare difatti è contrario alla vendita: “Se l’intenzione politica preminente è quella dell’interesse pubblico perché svendere le farmacie? – si chiede – chi dice che possa essere la scelta più giusta accorpare tutto in una azienda fortemente indebitata come l’Atac?  Perché allora non studiare ed eventualmente programmare invece un percorso che porti alla nascita di una nuova società multiservizi che gestisca oltre alle farmacie anche i trasporti e le reti di servizi? Perché non discuterne, subito, ma approfonditamente, scientificamente, ascoltando tutte le parti in gioco? La verità probabilmente è che risulta piuttosto semplice ed opportunistico usare le farmacie come portamonete dell’amministrazione: perché non si ricercano le risorse per le opere pubbliche in altri settori, magari attraverso una spesa più oculata da parti di alcuni assessorati? Perché non sono ancora state messe a regime le riscossioni legate all’urbanistica o quelle legate ai beni immobili di proprietà comunale? Il Presidente del Consiglio Costamagna ha definito ragionevole e verificabile la proposta del Sindaco circa la cessione di quote ai privati mostrando al contempo delle perplessità sulla rigidità  di una parte della maggioranza che sembra evitare la considerazione di proposte alternative: quale delitto ha commesso? Quali accuse? Il rispetto del programma elettorale è un atto “dovuto” ed una promessa da mantenere ma non una carta da giocare in maniera sistematica ed opportunistica perché potrebbe, in determinati casi, avere anche un “effetto boomerang”. Attenzione quindi ad “abusare” del programma elettorale”.



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