“A Castelraimondo i rifiuti di tutta la regione”

Durante l'incontro, proposto dal comitato Salva Salute, sarà analizzato il piano regionale di gestione dei rifiuti. I cittadini ipotizzano che a bruciare nel cementificio Sacci possano essere ecoballe derivate da rifiuti solidi urbani trattati allo scopo
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rifiuti_de_nicola_villa_potenza-2-300x225Si terrà domenica 13 ottobre alle 18 nel cinema Manzoni l’incontro indetto dal comitato Salva Salute di Castelraimondo per illustrare il piano regionale di gestione dei rifiuti, attualmente in discussione. Il titolo dell’incontro è “A Castelraimondo i rifiuti di tutta la regione. Cemento e rifiuti: resoconto e prospettive”, in cui sarà esaminata la possibilità di usare il combustibile solido secondario, ricavato dai rifiuti indifferenziati che sono trasformati in ecoballe, pronte poi per essere bruciate. Sul sito dell’assessorato all’ambiente della regione è contenuto il documento che presenta lo scenario degli impianti che saranno usati in futuro per raggiungere i livelli di raccolta differenziata e di gestione integrata del sistema di smaltimento, previsti dalle normative in vigore. “Scenario evolutivo nella gestione dei rifiuti urbani ed assimilati”, si intitola il complesso documento di 64 pagine, che si potrebbe riassumere nello slogan “meno monnezza per tutti”.
Saranno realizzati due nuovi impianti di pre-trattamento dei rifiuti nelle province di Pesaro ed Ancona, che ad oggi ne sono prive e si inizierà ad usare combustibile solido secondario (prodotto dallo smaltimento dei rifiuti urbani), che si ipotizza di poter conferire nell’unica cementeria marchigiana esistente, l’attuale stabilimento Sacci sito in località Basciano di Gagliole, al confine con Castelraimondo, autorizzato a smaltire circa 100 mila tonnellate annue. Nel piano si valuta un incremento di raccolta differenziata di 15 punti percentuali, dal 2012 al 2019. La provincia di Macerata si stima che nel 2016 raggiungerà il 71,1 per cento di differenziata (contro il 67,8 per cento di media regionale) ed il 74,1 per cento tre anni dopo (contro il 71,9 per cento stimato per la regione). Per raggiungere un livello ottimale nella gestione integrata dei rifiuti, si propone il “generarsi di mercati specifici per i materiali recuperati valorizzati (compost, materiali riciclati, css combustibile solido secondario). Sarà favorito il “potenziamento del segmento impiantistico relativo al pre-trattamento dei rifiuti indifferenziati minimizzando il ricorso alla discarica e favorendo concrete possibilità di massimizzare il recupero di materia dal flusso di rifiuto indifferenziato residuo”. Soltanto dopo che sarà raggiunta una media del 70 per cento di raccolta differenziata non si possano realizzare nuovi impianti di smaltimento tramite termovalorizzatore, si valuterà la possibilità di realizzare un unico impianto di bacino regionale. “Anche al fine di contenere lo smaltimento in discarica, soprattutto per la fase transitoria, si considereranno diverse opsioni di recupero energetico, quali ad esempio la produzione di combustibile solido secondario, Css, da avviare ad impianti industriali non dedicati”, si legge nel testo regionale. Nel documento si simula cosa avverrebbe se le ecoballe di rifiuti fossero bruciate, al posto dei combustibili fossili come carbone e petrolio. “A regime, 2016, si ipotizza di avviare tutto il rifiuto indifferenziato a trattamento in impianti di trattamento con produzione di Css, con i flussi in uscita pari al 30 per cento di Css”, si legge nel documento. In provincia di Macerata si inizierebbe a produrre Css nel 2016 con 12 mila tonnellate l’anno (totale 71 mila tonnellate in regione Marche), per attestarsi ad 11 mila nel 2019 (totale regionale 62 mila). Si stima che finirebbero in discarica nel 2019 solo 20 mila tonnellate di rifiuti in provincia di Macerata, oggi sono 48 mila. Per la regione i dati attuali parlano di 308 mila tonnellate complessive di rifiuti in discarica, contro i 115 mila previsti da questo scenario nel 2019. L’introduzione della lavorazione del Css avverrebbe in due impianti centralizzati, nel testo si ipotizza un invio al cementificio di 63 mila tonnellate annue. “Lo scenario Css risulta il migliore per 4 dei 5 indicatori considerati”, bilancio energetico complessivo, bilancio emissivo gas, avvio a recupero energetico, avvio a discarica, eccetto che per il recupero materia. Nella nuova richiesta di autorizzazione di esercizio per il Cosmari, in itinere presso le autorità competenti, nelle note integrative si ipotizza l’attivazione di una linea di produzione di c.d.r (combustibile da rifiuti, altro nome per intendere il Css), vista la presenza in provincia di un’industria deputata allo smaltimento. Il senatore Mario Morgoni ha presentato una mozione sull’utilizzo di Css nei cementifici, di cui è primo firmatario approvata dall’assemblea, invita il governo ad un approfondimento articolato e a valutare approfonditamente le conseguenze dell’utilizzo di Css sulla salute, costituendo un apposito comitato di vigilanza.



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