Nuova idea per le farmacie comunali:
vendere le quote e non gli esercizi

CIVITANOVA - La proposta è stata formulata dal sindaco dopo una riunione fiume della maggioranza, durata 5 ore. Il provvedimento "salverebbe" il Cda presieduto da Carlo Centioni

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Il Presidente delle farmacie Carlo Centioni con Ivo Costamagna

Il Presidente delle farmacie Carlo Centioni con Ivo Costamagna

di Laura Boccanera

Vendita sì, vendita no, per le farmacie comunali di Civitanova si prefigura la terza strada, quella della cessione in vendita delle quote. Il “coup de théâtre” è emerso ieri sera in una lunghissima riunione di maggioranza, dove per oltre 5 ore si sono avvicendate gli opposti schieramenti tra la fazione di chi è per la vendita e di chi invece vuole conservare e non accorpare le farmacie. Alla fine del dibattito il sindaco ha esposto la terza ipotesi, per ora appunto solo un’idea sulla quale però Corvatta ha chiamato la maggioranza a riflettere. L’esperimento della cessione delle quote non è nuovo ed è stato già attuato, ad esempio, dal Comune di Grosseto. «Ho rilevato una sostanziale condivisione, se pur con sfumature differenti, per quanto concerne l’accorpamento, tema che rappresenta uno dei punti caratterizzanti del programma elettorale del centrosinistra. Sul tema delle farmacie, al termine della discussione, ho cercato di individuare una sintesi capace di incontrare l’accordo della coalizione»spiega Corvatta. «Ho cercato di estendere la riflessione su una prospettiva più ampia, ritenendo che oggi il tema non sia meramente se vendere una o più farmacie o non farlo – prosegue il sindaco -, in questi giorni stiamo ad esempio valutando la percorribilità di altre soluzioni fino ad oggi non prese in considerazione. Per il momento si tratta di ipotesi da valutare e sviluppare dettagliatamente. E’ in questo senso che ho preso l’impegno di riferire alla maggioranza una linea più definita al termine di una serie di incontri che svolgerò da qui alla prossima settimana».
Quel che è certo è che la proposta ha lasciato un po’ di perplessità fra i gruppi consiliari che appoggiano la maggioranza: Ivo Costamagna della lista Uniti per Cambiare è favorevole alla nuova linea (che fra l’altro prevederebbe quindi anche il mantenimento del cda e di conseguenza la presidenza del compagna di lista Carlo Centioni). «Abbiamo però riscontrato una rigidità del Pd quando si parla di partecipate – spiega Costamagna –, le nostre battaglie sono sulla trasparenza, sulla Ceccotti e oltre tutto i Cda delle partecipate sono già stati tagliati per quattro quinti, per cui non si parla di sperpero, ma di salvaguardare e lasciare pubbliche le farmacie». In merito a obiezioni sul fatto che nel programma del centrosinistra si parlasse di accorpamento delle società in un’unica partecipata, Costamagna commenta: «Il programma è stato fatto prima della spending review, qui c’è una situazione modificata rispetto all’attuale situazione legislativa». Esprime perplessità Piero Gismondi (La nuova città): «Riuniremo la lista giovedì per parlarne, è una proposta di cui prima non abbiamo sentito parlare».



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