di Maurizio Verdenelli
Per il vescovo improvvisamente deceduto neppure un rintocco di campana e neppure una manifesto funebre sui muri di Colfiorito. Già, ma chi sapeva che S.E.R. Thaddeus Joseph Jakubowski, 89 anni,vescovo dell’antica diocesi di Plestia era deceduto il 14 luglio scorso a Chicago? A ‘scoprirlo’ è stato Andrea Angeli, portavoce Onu, alla Farnesina nello staff di Steffan de Mistura per il caso dei due marò. Il diplomatico, che a Sarajevo in piena guerra salvò dopo un mese di ricerche l’ultima italiana rimasta -Rosaria Bartoletti, anziana e malata- si è messo rapidamente sulle tracce del misterioso prelato di cui si sapeva la residenza americana (ma che sull’altipiano umbro-marchigiano non si era mai fatto vedere) dopo aver partecipato, appena sabato sera, ad un convegno a 16 anni dal terremoto umbro-marchigiano presso la sede del Parco regionale di Colfiorito.
Angeli, da autentico ‘segugio internazionale’ è arrivato rapidamente alla notizia della morte, quest’estate, di monsignor Jakubowski. “Che peraltro nel 2003 aveva rinunciato, per limiti di età, alla diocesi di Plestia” fa sapere l’avvocato Giuseppe De Rosa, direttore del settimanale camerinese ‘Orizzonti della Marca’ che ha partecipato anch’egli, insieme con il sindaco di Camerino Dario Conti, al convegno interregionale sul futuro dell’altipiano, a cura dell’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria e di Cronachemaceratesi. Dice Andrea Angeli: “Niente paura, tra qualche mese avremo un nuovo vescovo a Plestia. C’è l’assicurazione del Vaticano”.
Non a caso all’inizio dell’anno era stata coperta anche un’altra (arci)diocesi ‘fantasma’, quella di Urbisaglia avendo Benedetto XVI elevato al grado di arcivescovo e prefetto pontificio, padre Georg Ganswein che proprio 15 giorni fa, accolto entusiasticamente dalla popolazione, aveva fatto visita ad Urbisaglia sulle tracce del predecessore cardinal Giuseppe Bertello (leggi l’articolo).
Per quanto riguarda Plestia, la basilica che è proprio al centro dell’altipiano per anni per gli storici ha rappresentato ‘fisicamente’ l’abbraccio tra due regioni: Marche per la gran maggioranza della costruzione, l’ Umbria per uno spigolo. “Macchè” : è emerso ancora dal convegno. L’Umbria, è cioè la Regione e il Comune di Foligno (presente l’assessore Joseph Flagiello) con un cartello hanno fatto sapere che, i due enti, con l’antica Basilica -esposta ad ogni intemperie e periodiche scosse sismiche- proprio non c’entrano. Questione di centimetri, d’accordo, tuttavia ne sono fuori…
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Quanno c’è da pagà, sparisce tutti!
L’assicurazione del Vaticano circa la fornitura di quest’altro nuovo vescovo ci tranquillizza non poco, ma perché non si sfrutta l’occasione per far presente alle autorità indiane che i due marò servono assolutamente per suonare le campane a morto nella basilica di Plestia e per attaccare manifesti funebri a Colfiorito, onde evitare che anche per appurare i futuri decessi di vescovi di Plestia si debbano scomodare segugi internazionali? Potrebbe essere la pressione diplomatica giusta per far rientrare subito e definitivamente in patria quei due nostri sfortunati connazionali. O no?