di Laura Boccanera
«Tutte le istituzioni ed i responsabili delle fasi del ciclo delle acque si impegnino ed attivino senza indugio alcuno, per far partire e realizzare, entro tempi brevissimi, il progetto di bonifica delle falde del Basso Bacino del Chienti, così come è altrettanto necessario ed indifferibile gettare le basi per un concreto ragionamento sull’ acqua dell’acquedotto del Nera, fornita oggi fino a Pollenza». Parole del Presidente Atac Francesco Mantella e di Sergio Cognigni amministratore delegato della società partecipata del comune di Civitanova che lanciano un appello a tutte le autorità interessate a seguito del convegno organizzato da Montecorriere che ha riaperto la riflessione sull’inquinamento del basso bacino del Chienti. Dopo l’allarme lanciato in questa occasione dal sindaco di Civitanova in merito ai crescenti valori di tetracloroetilene in alcuni pozzo della città (leggi l’articolo), l’Atac approfondisce e spiega il funzionamento del ciclo integrato dell’acqua. Chiedendo investimenti e finanziamenti per risolvere un problema diventato ormai cronico.
«Molto si è fatto nel recente passato – spiega Cognigni – ma situazioni critiche che trovano origine in fatti già oggetto di valutazioni anche da parte di autorità giudiziarie, rischiano di vanificare tutti gli sforzi tecnici e finanziari che la comunità ha impegnato nel corso degli ultimi anni. Occorre ribadire con forza l’assoluta necessità che i reflui scarichi fognari prodotti dai Comuni di Montecosaro e Morrovalle vadano quanto prima convogliati, tramite collettore fognario, nel depuratore di Civitanova Marche gestito dall’Atac e già pronto a garantirne la loro depurazione. In verità il collettore in questione era già stato realizzato nel quinquennio scorso a cura della Provincia e del Consorzio di Bonifica, ma evidenti errori nell’ esecuzione o nella progettazione ne impediscono, ancora oggi, l’utilizzo».
Per risolvere questo problema L’A.A.T.O.3 Marche Centro Macerata, autorità del servizio idrico nel territorio in questione, ha provveduto ad inserire nel piano degli investimenti l’opera di riparazione dei tratti del collettore mal eseguiti, affidandone la progettazione all’Atac di Civitanova Marche. «La soluzione tecnica e le modalità per garantire, attraverso il suo intero rifacimento, la piena e doverosa efficienza del collettore fognario, sono state individuate e sono pronte per essere attuate – continuano in una nota – debbono però essere necessariamente reperite disponibilità finanziarie, anche da parte della Regione Marche e magari utilizzando, per il 2014, i fondi per gli “interventi urgenti di salvaguardia, tutela, riqualificazione e valorizzazione ambientale del litorale marittimo”, visto che il tratto di costa dove sfocia il fiume Chienti è parte importante del sistema ambientale e turistico di tutte la Regione e non si capisce perché non si debba far sì che lo specchio d’acqua prospicente Civitanova Marche e Porto Sant’Elpidio possa offrirsi al pari di quello del Conero, con intuibili evidenti benefiche ricadute sul turismo locale che, a breve, si gioverà del prossimo collegamento viario veloce con l’Umbria».
Per quanto riguarda invece la qualità dell’acqua l’Atac conferma quanto ribadito nel convegno a Montecosaro dal sindaco Corvatta che ha rassicurato in merito alla potabilità: «non c’è alcun pericolo – sostengono – e il livello di inquinamento è inferiore a quello di vent’anni fa. La depurazione e quindi la potabilizzazione avviene efficacemente a cura del gestore. E’ pur vero che la rete delle acque ereditata dalle passate gestioni, perde oggi una percentuale di acqua convogliata significativa ed è per questo motivo che l’Atac, quindi ogni cittadino civitanovese, deve necessariamente acquistare acqua dal Consorzio del Tennacola per una cifra annua di circa 400.000 euro (mediamente 60 litri/s) con un correlato impegno finanziario rilevantissimo. Questa risorsa pubblica, è ancora oggi ripartita sulla base di un vecchio piano degli anni sessanta che, ormai anacronistico, non tiene conto delle mutate esigenze ed emergenze dei diversi territori. Va rivisto il quantitativo di quell’acqua destinato a Civitanova Marche, circa 25 litri/sec., penalizzata rispetto a quei comuni meno popolosi che ne avrebbero quasi tre volte tanto (circa 65 litri/sec. a Porto Recanati, e circa 64 litri/sec. a Numana). Ovviamente l’Atac deve provvedere e sta provvedendo, giorno dopo giorno, a ridurre le perdite, ma è altrettanto ovvio che i fabbisogni vadano riconsiderati alla luce delle nuove e diverse esigenze ed emergenze e tra queste principalmente quella dell’inquinamento del basso bacino del Chienti che obbliga il gestore a sostenere costi ingenti per la depurazione dell’acqua che ben potrebbero essere evitati».
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Come sempre su questo argomento si fa disinformazione o informazione parziale ed occorre come sempre intervenire.
1) E’ dal 1992 che l’acqua delle falde idriche è inquinata siamo nel 2013, quindi caro Cognigni non è stato fatto molto….. ma è stato fatto molto poco….. Solo messe in sicurezza e qualche bonifica su siti di dimensioni ridotte……. infatti il percloroetilene è ancora li…….certo…magari non come 20 anni fa…… .ma comunque in quantità consistente, pericolosa e preoccupante per la salute……….
2) Cosa c’entrano i reflui scarichi fognari di Montecosaro e Morrovalle? E’ chiaro che debbono collegarsi col depuratore……. ma nulla c’entra questo con l’inquinamento da 1,1,1 Tricloroetano e Percloroetilene(=tetracloroetilene) che è stato causato negli anni addietro da precise ditte di Poliuretano individuate dalle autorità giudiziarie ma che ad oggi ancora debbono pagare (dopo 21 anni) per colpa della linea “soft” adottata da sempre nei loro confronti dalla politica, sia a Destra che a Sinistra.(PDL e PDmenoL)Allacciare le fogne ai depuratori non c’entra nulla…. gli esseri umani non defecano, non urinano, e non mangiano nè 1,1,1 Tricloroetano ne Percloroetilene……..almeno sul pianeta Terra……….quello delle fogne è un altro tipo di inquinamento…..
3)sui costi dell’acqua mancano sig. Cognigni due voci fondamentali che non sono riportate nell’articolo:
a) l’acquedotto che perdita ha? se perde il 50% è chiaro che paghiamo l’acqua il doppio…. invito un amministratore attuale o un ex amministratore ad entrare e dire quale è la perdita media dell’acquedotto di Civitanova Marche……..
b) un’altra voce consistente sono i filtri per la depurazione. Quanti soldi sono stati spesi dal 1992 ad oggi e quanti ne spendiamo ogni anno per depurare ( es con carboni attivi ecc……) l’acqua dei nostri pozzi inquinati con 1,1,1 Tricloetano e Percloroetilene dall’inquinamento causato dai signori del Poliuretano?
4) altra notizia incompleta è quella dell’acquisto dell’acqua dal Consorzio Tennacola. Non si dice il perchè dobbiamo comprarla. A me risulta che dobbiamo comprarla proprio dopo l’inquinamento da 1,1,1Tricloroetano e Percloroetilene, perchè l’acqua delle falde di Civitanova Marche è talmente inquinata che anche dopo il processo di depurazione non si riesce a portarla sotto i limiti di legge allora deve essere diluita con quella del Tennacola. Quindi senza l’inquinamento da 1,1,1Tricloroetano e Percloroetilene non sarebbe stato necessario l’allaccio al Tennacola.
Benchè siano passati 21 anni…dopo patteggiamenti,qualche assoluzione? non so, e condanne, il tutto in fase penale,invece per la parte civile benchè condannati al pagamento di 2.000.000,00 di Euro, ancora non si riesce a recuperare un centesimo e si procede in appello con varie ipotesi di patteggiamento……che segnerebbero se accettate la sconfitta dei cittadini, della politica e della morale.
Cumunque invito un amministratore ad entrare e dichiarare le cifre al punto 3) lettere a) e b) cioè quanto è la perdita media dell’acquedotto di Civitanova Marche? quanto costa all’anno la depurazione(filtri) dell’acqua che proviene dai nostri pozzi?
E chiaramente se qualcuno ritiene che nel mio commento ci siano informazioni erronee può e deve segnalarle.
Ma infatti, Iacopini. E sta tranquillo che non risponderà nessuno. Avrei pensato che la Sinistra una volta al governo avesse fatto finalmente pagare il danno a chi l’ ha provocato, danno che ricade sulle spalle di tutti i cittadini. Ma te l’immagini possibile con i nostri compagni salottieri?
E ogni giorno vediamo gli operai impegnati a riparare le perdite, non a risolvere definitivamente il problema.
Questo è il rsultato del referendum di qualche anno fa che ha stabilito che il servizio idrico debba essere gestito solamente dallo Stato. Vendola & C. ci hanno implorato in maniera a tratti commovente che l’acqua è un bene di tutti e che il privato non può gestirla a causa della sua indole, si sa, assetata di profitti, disprezzante dell’ambiente, senza scrupoli insomma. Lo Stato è l’unico in grado, sempre per questi signori, di gestire al meglio il servizio in questione, con costi più bassi e servizi più efficienti. Al referendum naturalmente gli italiani, ca…sotto per natura tutti a votare per l’acqua statale. Gli italioti però non hanno pensato che l’acqua statale serve solo ai politici per gestire le aziende municipalizzate in maniera clientelare infilandosi loro stessi o parenti, amici ecc….con dei servizi a dir poco scadenti con costi crescenti. Rete idrica colabrodo che avrebbe bisogno di investimenti di miliardi e miliardi di euro, chi li farà? Lo Stato con il debito che si ritrova e con i tassi al 6-7%? Basta dare il servizio idrico in concessione al miglior offerente con il prezzo stabilito dall’Autority (come avviene per le autostrade per es.). Italioti aprite gli occhi non fidatevi di questi buffoni, predicano solamente per sistemare loro stessi, i parenti e gli amici ecc…
Viva la libertà economica, politica, religiosa, sindacale, scientifica, sociale e civile, abbasso le burocrazie politiche, sindacali e religiose.