Una acrobazia sul ciglio della terrazza, il cui accesso era bloccato dalle sbarre. Nel gruppo dei ragazzi saliti sulla balconata per godersi l’aria fresca della serata lui è il più pratico e avrebbe gridato ai suoi amici: «Guardate cosa so fare». Poi la tragedia. “A 16 anni i ragazzi sono fragili, pensano di essere invincibili, non si rendono conto dei rischi che invece ci sono, sapevamo che faceva quelle cose pericolose sui tetti, lo pregavamo di smettere”. A parlare è la madre del sedicenne caduto da un’altezza di quasi 12 metri mentre camminava sul cornicione di Palazzo Gigliucci un edificio storico inagibile a Fermo (leggi l’articolo). Il ragazzo è in rianimazione ad Ancona in condizioni stazionarie nella loro gravità. Il giovane, studente di un istituto professionale di Fermo, nel tardo pomeriggio di ieri è dovuto tornare con urgenza per la seconda volta nel giro di poche ore sotto i ferri per tamponare una nuova emorragia interna. Il padre punta il dito contro media: “avevo viste queste cose in Tv, fanno apparire facili cose pericolose”.
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il troppo che abbiamo!
si rompono facile, ma porca miseria…
mah
Non sanno piu quello che fare..
Prima di puntare il dito contro gli altri, bisognerebbe puntar selo contro e capire se abbiamo dato il buon esempio noi, se la mamma sapeva, …non è’ facile capire i ragazzi di oggi, io da mamma mi sentirei spiazzata, ho dei figli grandi, la figlia e’ operatore in una comunità’ di recupero x tossico dipendenti, dove faccio volontariato,..credete i, ci sono molti giovani, sensibili, intelligenti, ma con il mal di vivere,..è tu ti sentì tagliato fuori..con le parole.La ns società’ non ci aiuta.
Le piante si addrizzano quando sn piccole….
sapevamo quello ke faceva e lo pregavamo di smettere…. 4 ceffoni no e’……