L’atteso incontro di oggi sulla vertenza Parima (leggi l’articolo) ha chiarito il destino dei 21 dipendenti lasciati fuori dai cancelli dello stabilimento dello storico panificio due settimane fa. Lo scenario viene spiegato dalle rappresentanze sindacali con un comunicato a firma di Lidia Felicita Fabbri , Fai Cisl e Ivana Properzi, Flai Cgil:
“Sono trascorse circa due settimane dal giorno in cui lucchetti e catene alla Parima Macerata srl, hanno impedito ai lavoratori di accedere al proprio posto di lavoro e finalmente l’azienda ha aperto la procedura di mobilità per tutti i 21 dipendenti. Si tratta di un atto dovuto, poiché l’azienda ha di fatto cessato l’attività e non vi è alcuna volontà di riprendere la produzione. Un atto dovuto che tuttavia è giunto solo ieri dopo diverse difficoltà e ripetute sollecitazioni da parte delle OOSS, dei lavoratori e delle Istituzioni locali. Nell’incontro odierno, durante il quale si è esperita la procedura prevista dalla legge, l’azienda ha comunicato che si sta attivando per la richiesta di fallimento volontario e non più di liquidazione volontaria. Questo è l’epilogo di una triste vicenda che vede, oltre alla perdita dei posti di lavoro, anche il rammarico per un ulteriore depauperamento del tessuto produttivo del nostro territorio, senza che se ne comprendano appieno le ragioni.
Non possiamo inoltre che condannare comportamenti che nulla hanno a che fare con la crisi, con la quale purtroppo molti imprenditori devono quotidianamente confrontarsi, bensì con un atteggiamento arrogante e di non rispetto verso i lavoratori e le norme che regolano le relazioni di lavoro. Una mancanza assoluta di etica, ancor più grave se si considera che uno dei due soci della Parima Macerata srl è rappresentata da uno dei dirigenti di maggiore spicco di Confindustria Marche”.
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Bella mossa…tranquilli, tanto ci sono i sindacati….