di Gianluca Ginella
Tanti i casi di violenze sessuali in provincia, il procuratore di Macerata Giovanni Giorgio chiede al prefetto l’istituzione di un tavolo di lavoro per aiutare le vittime delle violenze, sostenendole psicologicamente, ma che servirebbe anche per i primi accertamenti da parte del pronto soccorso. Un tavolo necessario perché, dice il procuratore, “il fenomeno delle violenze sessuali va affrontato e non deve essere sottovalutato. In provincia è più serio rispetto ad altre realtà, ci sono molte violenze sessuali”. Il tavolo di lavoro dovrebbe comprendere varie istituzioni del territorio. E avrebbe lo scopo di arrivare a stilare un protocollo da utilizzare nei casi di denuncia di violenze sessuali. Nel protocollo è prevista l’adozione del cosiddetto kit stupro, al pronto soccorso di Macerata. Si tratta di un kit, che già è stato adottato in diverse altre realtà, e che permette di sottoporre ad una serie di esami le donne che arrivano in ospedale denunciando di aver subito una violenza sessuale. Questo è uno dei punti del protocollo. Che prevede anche di coinvolgere il Centro antiviolenza che può seguire e sostenere le vittime di abusi sessuali. Inoltre, il protocollo dovrebbe avere un occhio di riguardo per le vittime minori. Che sarebbero seguite, nel momento in cui vengono sentite dagli investigatori, da un assistente sociale o da uno psichiatra infantile. Il procuratore Giorgio, come detto, ha sollecitato il prefetto di Macerata Pietro Giardina a creare il nuovo tavolo di lavoro.
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La procura di Macerata ha firmato in questi giorni un protocollo con l’Inps per quel che riguarda i mancati versamenti dei contributi. Il progetto prevede che l’Inps segnali alla procura i casi. Secondo una classificazione che si divide in tre livelli. Il primo livello riguarda gli accertamenti su quelle persone che hanno mancato il versamento di qualche contributo previdenziale. Il secondo livello riguarda il mancato contributo per somme minime. Casi in cui potrebbe non esserci un reato ma solo, ad esempio, un errore o una dimenticanza. Lo stesso vale anche per il terzo livello, quello dei casi di chi ha pagato in ritardo.
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Perché non ricominciamo a ripensare l’educazione dei nostri figli maschi? E’ assurdo…pensiamo a come far difendere le donne non a come crescere civilmente i maschi!!!
un problema sommerso che è emerso…..proporzionalmente al numero di abitanti…..il numero dei soprusi ed abusi è sproporzionato……il benessere ha portato il malessere….
Tantopiù che se (e sottolineo SE) li beccano qual’è la pena ? Na tirata de recchie? Ma manco….
inutile fare il kit dopo che la violenza si è consumata, bisogna prevenire e impedire che la violenza accada.
Per la mia giovane mogliettina ho comprato in armeria lo spray al peperoncino; costa mi sembra sui 15€ ed è potentissimo
Lo consiglio
Riaprite “i bordelli” e vedrete che gli stupri diminuiranno.
Pensate ad educare i giovani e tra decenni raccoglierete frutti.
Lasciate tutto com’è e le cose peggioreranno.