Dopo le polemiche di questi giorni che hanno accompagnato la decisione della direzione di Poste Italiane di anticipare la chisura alle 13.35 dell’ufficio “Macerata Centro”, l’unico che rimaneva aperto anche nel pomeriggio nel raggio di molti chilometri (leggi l’articolo), il consigliere del Pdl Riccardo Sacchi ha presentato un ordine del giorno in cui invita “l’amministrazione comunale ad intraprendere con immediatezza ogni più idonea iniziativa per scongiurare la chiusura pomeridiana dell’ufficio postale centrale per i mesi di luglio e agosto. Come noto la decisione assunta dalle Poste ha infatti comportato la chiusura pomeridiana (dopo le 13.35) dell’unico ufficio disponibile nel periodo tra il 4 luglio ed il 31 agosto. In conseguenza di tale decisione, la città di Macerata, e con essa tutto il territorio circostante del capoluogo, per due mesi rimarrà senza un ufficio postale per tutti i pomeriggi. Il consigliere Sacchi sottolinea l’importanza che gli uffici postali abbiano una presenza capillare sul territorio, anche in considerazione della natura di vero e proprio “servizio pubblico” con alta valenza sociale delle prestazioni erogate.
Si legge nel testo dell’ordine del giorno: “Non si può non considerare l’utilità degli sportelli postali, non solo per le numerose attività commerciali e imprenditoriali, ma anche per i numerosi professionisti della zona, e, soprattutto, per i tanti anziani ed invalidi per i quali detto servizio è ancor più essenziale per i più svariati ed immaginabili motivi: riscossione pensione anzianità, vecchiaia, invalidità, pagamento utenze, gestione risparmi, spedizione di posta urgente. Tanto più per una città capoluogo e per il suo “circondario” risulta palese l’importanza dell’apertura di almeno uno sportello anche nelle ore pomeridiane”. L’avviso “affisso” all’entrata dell’ufficio in questione, che informa del fatto che l’ufficio con apertura pomeridiana più vicino è quello di Civitanova Marche alla distanza cioè di circa 30 chilometri, ha generato ulteriori perplessità, anche in considerazione del fatto che quest’ultimo, a sua volta, rimarrà chiuso nei pomeriggi dal 8 agosto al 31 agosto. Il Consiglio comunale ha in proposito espresso netta contrarietà ed auspica un pronto ripensamento da parte di Poste ed, in ogni caso, un immediato confronto tra i soggetti interessati al fine di giungere ad una positiva soluzione del problema”.
(c. g.)
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Riunione urgente del Consiglio Comunale contro la chiusura pomeridiana dell’Ufficio Postale centrale di Macerata; forse è opportuno anche un banditore in piazza per richiamare i cittadini!
Per dirla alla Tacconi..questi si che é problemi seri.
Il capoluogo non esiste più da un pezzo, è sorprendente che ci sia ancora chi non lo sa.
Non sono gli anziani e gli invalidi, che vogliono andare alle poste nei pomeriggi estivi, a salvare il centro storico.
insomma Sacchi hai capito? invece di essere tutti solidali e uniti per chiedere qualcosa di utile è meglio che i srevizi chiudano, in sostanza questo vogliono i maceratesi, …. e pure complimenti, perchè ci stanno riuscendo benissimo.
A Sale e Pepe: forse quello della chiusura pomeridiana delle poste a Macerata e dintorni non sarà il problema dei problemi di questa città dimenticata da Dio e dagli uomini – anche perché per “merito” di Carancini e compagni i tanti problemi proliferano e vivono di “interessi” – tuttavia, non ritengo sia un problema da sminuire e liquidare con una battuta ed una risata come fa lei!
Ma a livello Regionle, mi sembra in posizione apicale ben retribuita, il bisnonno Silvio (o chi per lui) non aveva messo un maceratese (in quota pdl) alle poste???
Ahhh ecco risolto l’arcano: anche in questo caso, dopo un lungo travaglio intellettuale, è colpa di Silvio!!! Evviva Cerasi, evviva Craxi: missione compiuta!!!
Una vera disdetta queste chiusure pomeridiane degli uffici postali nei mesi di luglio ed agosto. Si pensi per esempio a cosa accadrebbe – in termini di code e di relativi disagi – se le poste dovessero far fronte, con gli uffici aperti solo al mattino, a quell’operazione di rimborso IMU 2012 che ci fu prospettata tempo fa, e che non è certo da escludere, entro fine 2013, considerato che chi la promise ai cittadini elettori – pur non avendo propriamente vinto le elezioni politiche e pur non essendo divenuto ministro delle finanze – non si trova al momento del tutto fuori dai giochi.