Dal nostro lettore Roberto Nori riceviamo:
“Spettabile redazione di Cronache Maceratesi, sono un vostro affezionato lettore nonché iscritto alle vostre newsletter, così ho pensato di segnalarvi un episodio che mi è capitato. Sono un disabile in carrozzina e ieri ho passato una giornata al mare come a volte faccio d’estate, la mattina, accompagnato da mio fratello abbiamo parcheggiato sul Lungomare Nord all’altezza della concessione 33 nello spazio apposito per disabili. Nel pomeriggio al momento di tornare a casa abbiamo trovato una Vespa parcheggiata subito dietro al mio Doblò, non avendo neanche molto spazio davanti era praticamente impossibile uscire dal parcheggio. Per evitare di chiamare i vigili urbani ed un inevitabile ritardo nel ritorno a casa aspettando il loro intervento, mio fratello e mio nipote hanno spostato la Vespa consentendo così la manovra per uscire. Con questo volevo far notare l’inciviltà della gente che non si rende minimamente conto delle difficoltà che incontriamo noi disabili ogni giorno, non solo a volte occupano abusivamente i parcheggi destinati a noi ma a volte ne impediscono l’utilizzo corretto come in questo caso”.
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L’inciviltà impera dalle nostre parti. Ho girato buona parte dell’italia (e non solo), ma certi comportamenti che vedo da queste parti non è da meno di città notoriamente incivili.
Ad Ancona, poi, vige il pieno far west. I semafori sono optional, i pedoni birilli da stendere e le strade dei rodeo su cui sfidarsi.
I comuni, che piangono sempre miseria, potrebbero usare questo malcostume come miniera per riappianare i debiti senza aumentare l’imposizione fiscale. Basterebbe tolleranza 5. Non dico tolleranza zero.
Lo scorso anno la google car è passata dalle nostre parti: divertitevi a cercare un qualsiasi tratto con divieto di fermata. Ci troverete certamente delle macchine parcheggiate impunemente. Se poi si tratta delle zone prossime ai bar, li c’è una zona franca: non multano manco se ci passa il giro d’italia.
Condivido in pieno quanto detto da Roberto ma nel caso specifico (come da foto pubblicata) il vespista ha commesso un peccatuccio veniale visto che il mezzo si trova al limite della linea gialla di parcheggio.
Sottolineo l’inciviltà e la cafonaggine che impera tra gli automobilisti nell’occupare abusivamente (ed impunemente!) gli spazi riservati a chi purtroppo non può farne a meno.
Ma quale peccatuccio veniale! Ci vuole poco a capire che lo sportellone per il carico dell’apparato non si può aprire. Basta solo far funzionare il cervello e pensare anche agli altri.